Ormai è evidente: il futuro è online. Un’affermazione che non vale solo per l’informazione e per i servizi, ma anche per le attività commerciali più tradizionali. Oggi infatti avere un negozio fisico non basta. Anzi, a volte non serve nemmeno. Quello che conta è l’e-commerce. Tranquilli, per riuscire ad implementarne uno non dovete necessariamente impazzire, basta affidarsi a servizi come PrestaShop.
PrestaShop: che cos’è e come funziona
“PrestaShop è una piattaforma open source per creare e gestire con successo il proprio e-commerce. – ci spiega Luca Mastroianni, Country Manager per l’italia dell’azienda – Utilizzando PrestaShop è possibilie con pochi click creare il proprio negozio online e completare l’offerta con soluzioni add-on che rispondono alle singole esigenze del business online per assicurare, in maniera agevole, l’integrazione con i servizi dei principali operatori della catena del valore dell’e-commerce come pagamenti, spedizioni, motori di ricerca, social, marketplace.”
Insomma, l’idea è quella di mettere a disposizione di tutti un tool che possa coniugare una grande semplicità di utilizzo – sia per i commercianti sia per gli sviluppatori – e un’estrema scalabilità. Questo significa che potete partire da un negozio digitale molto basico per poi evolvervi verso qualcosa di più complesso, così da adattare il vostro e-commerce alla crescita del vostro business, integrando eventualmente software gestionali di terze parti.
A disposizione degli utenti ci sono due varianti: “PrestaShop Download è concepita per utenti più avanzati che hanno notevoli esigenze di personalizzazione mentre PrestaShop Ready è una versione semplificata disponibile in cloud come software-as-a-service e non necessita di alcuna competenza tecnica.”
Supponiamo a questo punto che vogliate provare la piattaforma. Cosa fare? Vi basta recarvi sul sito ufficiale, iscrivervi e provare PrestaShop. “In gergo si dice “Test & learn”. Spesso cerchiamo di costruire prodotti perfetti e attendiamo troppo tempo prima di lanciarli. – racconta Mastroianni – Il mio consiglio è di andare online quanto prima con un prodotto più “essenziale” e procedere a graduali miglioramenti sulla base dei feedback che si ricevono dagli utenti per poi ottimizzare i vari processi.
Ricapitolando: la piattaforma è gratuita, è semplice da usare ed è accessibile a chiunque. Dov’è quindi la fregatura? Come guadagna questa azienda? A spiegarmelo è stato nuovamente Luca: “PrestaShop è un progetto open source e in quanto tale non prevede il pagamento di alcuna licenza. Partendo dal “progetto” abbiamo costruito dei “prodotti” attraverso i quali monetizziamo. Un esempio di prodotto è il marketplace di add-on, ovvero il nostro app store dove è possibile acquistare moduli per implementare funzionalità avanzate o integrare servizi di terze parti ovvero template grafici per personalizzare il front end del negozio. Altri esempi di prodotto sono l’Academy attraverso la quale forniamo corsi di formazione o PrestaShop Ready, la versione semplificata di PrestaShop che include hosting e supporto.”
Parliamo di futuro
Vi ho raccontato il presente di PrestaShop, un presente costruito su open-source, add-on, semplicità e scalabilità. Ma l’azienda, nata nell’ormai lontano 2007 e al momento in grado di supportare oltre 300.000 negozi online sparsi per 190 Paesi, non intende fermarsi qui. La società infatti sta lavorando con Facebook per lanciare a breve il Buy Button e Instagram Shopping, in modo da rimanere così al passo con i tempi e con l’evoluzione dell’e-commerce.
L’attenzione alle attuali tendenze del mercato è quindi evidente, ma cosa succederà in futuro? ” Sta diventando sempre più evidente il superamento del dualismo e-commerce vs negozio tradizionale. – mi spiega Luca Mastroianni – È un dato di fatto che la crescita del settore è guidata in primo luogo dalle nuove abitudini dei consumatori che, sempre più connessi, utilizzano il web per informarsi, prendere decisioni di acquisto e concludere quest’ultimo processo sempre più attraverso canali online. I fattori tecnici abilitanti di tale processo sono senza dubbio la diffusione di banda larga e l’ampio utilizzo di dispositivi mobili nel nostro Paese. Analogamente, un ruolo di fondamentale importanza è svolto dalla logistica e dalla capacità di gestire magazzino, spedizioni ed eventuali resi in maniera efficiente. I dati supportano questo trend di crescita. Le ultime rilevazioni sul mercato italiano (“E-commerce in Italia 2018”, maggio 2018 di Casaleggio Associati) confermano che l’e-commerce rappresenta, ad oggi, l’unico settore con una crescita a due cifre e con previsioni che guardano al mantenimento di questo trend nel corso dei prossimi anni. Il valore del fatturato e-commerce in Italia nel 2017 è stimato in 35,1 miliardi di euro, con una crescita dell’11% sul 2016. In un futuro non molto lontano parleremo semplicemente di vendita o di “just commerce”.