Nell’ambito del PA Forum 2022 si è anche parlato di PNRR: facciamo il punto della situazione e scopriamo insieme i dettagli.
PNRR, dalla ricerca all’impresa durante il PA Forum 2022
La quarta Missione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha l’obiettivo di individuare i fattori necessari per un’economia basata sulla conoscenza. Questi fattori sono estremamente importanti per poter costruire una società che si basa sull’inclusione e l’equità.
Durante il seminario Dalla ricerca all’impresa che si è tenuto nell’ambito del PA Forum 2022, si è parlato di progetti collegati all’ambito universitario e della ricerca. Secondo quanto affermato, i suoi obiettivi sono quelli di valorizzare il ruolo delle università nel percorso formativo ed investire nelle competenze.
Il Ministero dell’Università e della Ricerca è infatti il protagonista chiave della Missione, con 11,7 miliardi di euro di investimenti che incideranno su formazione universitaria; finanziamento di dottorati innovativi; potenziamento delle strutture di ricerca.
Parte del PNRR, infatti, è destinato alla creazione di un nuovo sistema educativo che abbia al centro i giovani; un sistema pronto a garantire loro il diritto allo studio, le competenze digitali e le capacità necessarie a cogliere le sfide del futuro.
Il PNRR, attraverso progetti trasversali e interdisciplinari e la necessaria condivisione di esperienze e conoscenze, offre la possibilità di consolidare e rafforzare prassi volte a creare occasioni di sinergie tra università, ricercatori e mondo delle aziende. Tutto ciò avviene attraverso progetti che hanno un forte impatto sulle infrastrutture degli atenei e sul territorio.
Università e imprese
Le componenti della Misura 4, come accennato poco fa, riguardano il miglioramento dell’offerta formativa. Esse partono infatti da un’analisi delle criticità del nostro attuale sistema di istruzione, formazione e ricerca.
La Missione 4 Componente 1, che conta investimenti per 2,6 miliardi di euro, si propone di potenziare l’offerta dei servizi di istruzione, dagli asili nido fino alle università. Tra gli obiettivi principali troviamo:
- Favorire l’accesso all’università, rendere più rapido il passaggio al mondo del lavoro e rafforzare gli strumenti di orientamento nella scelta del percorso universitario;
- Ampliare le competenze scientifiche, tecnologiche e linguistiche di studenti, insegnanti e docenti, con particolare attenzione alle capacità di comunicare e risolvere problemi;
- Riformare e aumentare i dottorati di ricerca, garantendo una valutazione continua della qualità.
La Missione 4 Componente 2 invece propone il tema dalla ricerca all’impresa. Attraverso 9 miliardi di euro di investimenti ha intenzione di:
- Rafforzare la ricerca e favorire la diffusione di modelli innovativi per la ricerca di base e applicata condotta in sinergia tra università e imprese;
- Sostenere i processi per l’innovazione e il trasferimento tecnologico;
- Potenziare le infrastrutture di ricerca, il capitale e le competenze di supporto all’innovazione.
A tutto ciò, poi, si aggiungono oltre 6 miliardi di euro stanziati dal MIUR con altre iniziative e bandi.
La sfida del cambiamento
Gli investimenti del PNRR introducono un modello di attuazione, monitoraggio, rendicontazione e verifica basato sul raggiungimento di obiettivi quali-quantitativi a cui sono connesse le erogazioni delle risorse. Si abbandona quindi l’approccio cost-based, con la conseguente necessità di riorientare le procedure di attuazione, le modalità di verifica e di monitoraggio degli investimenti.
Possiamo quindi affermare che il PNRR pone grande attenzione alla trasformazione digitale e ai temi della ricerca e dell’innovazione. Si tratta di un progetto delicato e importante per poter aiutare il nostro Paese a riprendersi.
Tuttavia, per attuare il PNRR, è necessario affrontare delle sfide ancor più delicate. Tutto questo per fare in modo che non vengano sprecate le risorse economiche che si andranno ad investire. In merito a ciò, infatti, possiamo affermare che la programmazione e l’attuazione di queste iniziative richiede – e necessita – un dialogo costante tra gli Uffici di diretta collaborazione del Ministro; l’Unità di Missione del PNRR e le Direzioni Generali MUR.
Per ulteriori dettagli sul PNRR, potete consultare il sito ufficiale.
La ricerca di Aruba sul PNRR durante il PA Forum 2022
Nel corso di Forum PA è stata anche presentata a parte l’indagine FPA commissionata da Aruba Enterprise e VMware. L’obiettivo dell’indagine è individuare l’attuale status di una PA sempre più digitale.
Al centro del dibatto ha avuto un ruolo cardine l’abilitazione al cloud delle Pubbliche Amministrazioni Locali, con particolare riferimento all’avviso di investimento 1.2 del PNRR – “Abilitazione e facilitazione migrazione al cloud”.
A questo punto, quindi, ci chiediamo: a che punto è l’iter di trasformazione della PA in chiave digitale?
Da questa domanda si sviluppa l’indagine a cui hanno preso parte 82 C-level pubblici appartenenti a diverse amministrazioni centrali e locali.
Secondo la platea coinvolta, l’adozione del cloud nel settore pubblico gode mediamente di buona salute. Oltre la metà degli intervistati giudica soddisfacente il livello di maturità della propria Amministrazione per quanto riguarda l’adozione di un approccio cloud first nella gestione di dati e servizi. Inoltre, più del 50% delle PA intervistate, ha dichiarato di aver pianificato di utilizzare le risorse messe a disposizione dal PNRR per sostenere il percorso di migrazione in Cloud dei propri dati e servizi.
Per concludere, a conferma del fatto che la digital transformation non sia esclusivamente legata alla tecnologia, secondo 3 Amministrazioni su 4 il partner tecnologico a cui affidare la propria migrazione al cloud dovrebbe avere la capacità di offrire supporto tecnologico e anche supporto al change management.