Nutanix ha reso noto dati della terza edizione dell’Enterprise Cloud Index, uno studio globale che misura il progresso delle imprese nell’adozione di cloud privati, ibridi e pubblici. Nell’edizione di quest’anno, realizzata da Vanson Bourne, agli oltre 3.400 intervistati a livello globale, è stato chiesto, come logico, quale è stato l’impatto della pandemia di COVID-19 sulle decisioni attuali e future relative all’infrastruttura IT-
Secondo i dati della ricerca, a livello globalmente, le aziende sono sempre più propense a reindirizzare i gli investimenti verso architetture cloud ibride nel corso dei prossimi cinque anni: Lo stesso trend si registra anche in l’Italia, confermato da un dato che lascia pochi dubbi, ovvero che, ancora una volta, il cloud ibrido è considerato il modello operativo IT ideale dall’88% degli intervistati italiani.
Le aziende italiane in viaggio verso il cloud ibrido
Il report evidenzia dati molto chiarie: le aziende italiane hanno in previsione un ampio utilizzo del cloud ibrido. E questo passaggio prevede alcune importanti step, primo fra tutti la dismissione dei tradizionali data center non abilitati per il cloud con la contestuale adozione di cloud privati e pubblici, che verranno successivamente integrati in un ambiente ibrido gestito in modo coerente.
Nello specifico i dati più significativi emersi dal report, riguardanti l’Italia, sono:
- L’Italia si allontana sempre più nettamente da un modello di data center tradizionale, con solo il 4% degli intervistati italiani che riferisce di utilizzare esclusivamente data center non abilitati per il cloud.
- L’Italia riporta il più elevato utilizzo di cloud privato, rispetto a qualsiasi altro paese con il 35% degli intervistati italiani che utilizza esclusivamente cloud privato. Tuttavia, il 52% degli intervistati afferma che ha in programma per il prossimo anno di eseguire più applicazioni in cloud pubblici.
- In 5 anni, il 56% delle aziende italiane passerà a un modello di cloud ibrido integrato così come l’utilizzo esclusivo di modelli tradizionali di data center e cloud privato è previsto solo nel 5% delle implementazioni durante lo stesso periodo di tempo.
- I tre principali motivi alla base del cambiamento delle infrastrutture in Italia sono il miglioramento del supporto fornito ai lavoratori da remoto (62%), un migliore controllo dell’utilizzo delle risorse IT (54%) e una maggior flessibilità per soddisfare le esigenze aziendali (49%). Il risparmio sui costi, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, si posiziona all’ottavo posto (12%) come stimolo al cambiamento.
- Tre quarti (75%) degli intervistati in Italia hanno affermato che il COVID-19 ha fatto sì che l’IT sia considerato molto più strategico in azienda. Inoltre, un sorprendente 69% degli intervistati di aziende italiane ha dichiarato di aver aumentato i propri investimenti nel cloud ibrido come diretta conseguenza della pandemia.
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