AgID, Agenzia per l’Italia Digitale, e i Gestori di Posta Elettronica Certificata riuniti in AssoCertificatori hanno finalmente pubblicato il nuovo standard ETSI EN 319 532-4, che permette l’interoperabilità a livello europeo dei sistemi di eDelivery qualificato in conformità con il Regolamento eIDAS, basato sull’utilizzo del protocollo di trasporto REM.
Confusi? Cerchiamo di capire cosa cambia.
Il nuovo standard ETSI
La PEC è ormai uno strumento indispensabile. E lo è tanto per i singoli cittadini quanto per le aziende. Niente più carta, comunicazioni più veloci, un sacco di tempo risparmiato e spostamenti finalmente superflui.
Ora possiamo finalmente fare un’ulteriore step, con l’evoluzione pan-europea che ci permette di raggiungere un nuovo traguardo e di confermare l’efficacia dello strumento.
Il nuovo standard ETSI specifica gli elementi chiave di un’interfaccia tecnologica condivisa (CSI – Common Service Interface) che consente finalmente il dialogo sicuro tra i Gestori di servizi di recapito qualificato e, di conseguenza, anche quello tra cittadini e imprese e enti governativi degli Stati Membri: vengono infatti certificate le identità dei possessori di un indirizzo di posta certificata, ovunque risiedano nella UE, l’integrità del contenuto nonché data e ora d’invio e ricezione dei messaggi.
In questo modo, l’italiana PEC si evolverà in un sistema di recapito elettronico certificato qualificato utilizzabile anche a livello europeo per lo scambio sicuro di comunicazioni elettroniche dotate di valore probatorio.
“Il processo di standardizzazione ottenuto è di grande valore per l’Europa. Consente, infatti, grazie all’interoperabilità, di ottenere soluzioni di mercato a livello europeo liberamente usabili ed integrabili nei processi digitali di PA e privati, garantendo a ciascuno l’indipendenza sulle singole applicazioni. Il metodo di lavoro utilizzato di dialogo ed apertura ha creato anche una comunità distribuita di tecnici, che potranno nel futuro mantenere aggiornato lo standard – ha sottolineato Francesco Tortorelli, Direttore responsabile della Direzione “Pubblica amministrazione e vigilanza” di AgID.
Il risultato odierno è il frutto di un lavoro iniziato nel 2019, con l’istituzione di un gruppo di lavoro nazionale che aveva il compito di far evolvere la PEC e trasformarlo in un servizio di recapito elettronico certificato qualificato basato su protocollo REM, secondo quanto previsto dal Regolamento eIDAS.
A questo tavolo di lavoro sono stati invitati tutti i gestori di PEC e la stessa AssoCertificatori, oltre a diverse figure professionali chiamati in quanti esperti della materia.
Nel 2020 il gruppo di lavoro si è allargato agli altri Stati Membri, sempre con il ruolo propulsivo dell’Italia. A gennaio 2021 è stata poi approvata la baseline che definisce i requisiti minimi da rispettare ai fini dell’interoperabilità europea, che, sulla base dei test condotti insieme a ETSI, porta al relativo riallineamento dello standard: questo, pubblicato come draft a gennaio 2022, ha concluso nei giorni scorsi l’iter di approvazione definitiva.
“L’Italia ha rappresentato il cuore pulsante di questa importante iniziativa, al cui servizio ha messo la sua riconosciuta competenza nella Posta Elettronica Certificata, un modello di successo in tutta Europa – ha commentato Carmine Auletta, Presidente di AssoCertificatori. – Il contributo di tutti i Gestori italiani coinvolti è risultato determinante non solo per l’elevato livello di professionalità e impegno fornito, ma anche per lo spirito collaborativo e la capacità di fare squadra per il raggiungimento di un simile traguardo. È una pietra miliare nell’evoluzione dell’ecosistema digitale comunitario e conferma la leadership del nostro Paese nella trasformazione digitale e nei Trust Services”.
Un successo suggellato anche dal fatto l’approvazione finale, che ha coinvolto anche i Paesi dell’EFTA (l’Associazione europea di libero scambio), è avvenuta senza alcun voto contrario e senza necessità di revisioni, addirittura in anticipo rispetto alle tempistiche originariamente previste.