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Vaultinum spiega cosa aspettarsi da acquisizioni e fusioni nel mondo tech

Le M&A stanno aumentando in questi anni, ma aumentano anche i rischi in fase di due diligence

Le fusioni fra società tech e le acquisizioni di aziende con prodotti software all’avanguardia stanno crescendo moltissimo negli ultimi due anni. Ma se l’audit degli asset societari e delle infrastrutture ha ormai un percorso conosciuto, quello dei prodotti software risulta molto più complesso. Vaultinum ha voluto spiegarci come funzionano fusioni e acquisizioni (Mergers e Acquisitions, M&A) nel settore tech. E perché tutelarsi con una consulenza specialistica e usare un tool automatico sia un vantaggio strategico.

Vaultinum: cosa aspettarci da acquisizioni e fusioni tech

Abbiamo avuto la possibilità di assistere a un interessante webinar condotto da Lucy Sempey, che si occupa del digital marketing per Vaultinum, che ha chiesto il parere esperto di Kristin Avon, Senior Officer della commissione legale di Vaultinum. Avon ha una grande esperienza come avvocato nel seguire M&A e Ristrutturazioni aziendali nel settore high tech. E ha una posizione di vantaggio nell’analizzare le potenzialità e i rischi di queste operazioni.

La Senior Officer ha da subito fatto capire la portata della questione. Se i primi mesi del 2020 hanno visto un calo negli investimenti in M&A delle aziende tech, già dalla seconda metà dell’annus horribilis del Covid-19 la crescita è stata evidente. E nel 2021 si è consolidata in maniera evidente.

La digitalizzazione spinge sempre più M&A

L’anno scorso si sono chiuse acquisizioni e fusioni nel settore TMT (Tech, Media e Telecomunicazioni) per un totale di 936 miliardi di dollari. Numeri stratosferici rispetto l’anno precedente. E i dealmakers sono ottimisti riguardo alla crescita continua di queste fusioni e acquisizioni: affari di maggior entità e più frequenti.

Gli esempi di acquisizioni riguardano diversi ambiti. Un esempio riguarda il settore automotive, con diverse aziende che hanno acquistato partner tech per implementare la guida automatica nei propri veicoli. E in generale, la trasformazione digitale sta guidando la spinta alle M&A.

Molte azienda stanno aumentando le proprie capacità tecnologiche, per esempio acquistando o fondendosi con servizi per le consegne online (basti pensare all’acquisizione di Freshly da parte di Nestlé). Oppure hanno portato in-house i servizi di videoconferencing che sono diventati fondamentali durante la pandemia.

E anche se intelligenza artificiale, robotica e machine learning sono riconosciuti come settori interessanti per il futuro, sono ancora considerati immaturi per le M&A. Piuttosto, ci sono sempre più investimenti nella tecnologia cloud e nei CRM, che le aziende acquistano e portano in-house per tentare di allargare la propria platea di clienti proponendo soluzioni tech.

Oltre agli interessi, da non sottovalutare l’importanza dei fondi di capitale che molte private equity hanno a disposizione. Che aspettano solo la giusta opportunità di espansione.

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I principali rischi durante fusioni e acquisizioni nel mondo tech per Vaultinum

Il primo rischio quando si parla di M&A tech riguarda la crescente attenzione dei legislatori riguardo il mondo tecnologico. Sia in tema di antitrust che di privacy, oltre che sicurezza e sostenibilità. Qualcosa che non sta bloccando gli investimenti: anzi molte aziende stanno puntando su acquisizioni e fusioni adesso per evitare normative più stringenti in futuro, accelerando il processo. Tuttavia, fra nuove regole per la competizione e il crescente fenomeno del protezionismo tech, l’attenzione degli enti governativi è al massimo.

Un altro fattore importante da tenere in conto sono le licenze open source. Qualcosa di inevitabile per qualsiasi azienda: si stima che il 90% del codice del mondo è open source, con 16 miliardi di righe di codice con licenza GPLv2. Spesso controllare l’utilizzo di queste licenze è complicato senza un tool automatico. E non avere le giuste licenze può rappresentare un gruppo problema. Infatti ci sono grossi rischi a livello di reputazione. Inoltre, di recente ci sono stati più casi di aziende che hanno dovuto rivelare il codice sorgente dei propri prodotti perché utilizzavano codice open source senza licenza, con un rischio per le proprie proprietà intellettuali.

Infine, c’è la questione sicurezza. Fondere un prodotto software non sicuro rischia di aprire la strada a problemi difficilmente risolvibili. Nel mondo, ogni 11 secondi c’è un attacco ransomware. Un’analisi di sicurezza durante la fase di due diligence potrebbe evitare molti di questi problemi prima della M&A.

Perché una soluzioni specializzata come Vaultinum fa la differenza

La soluzione Know Your Software (KYS) di Vaultinum permette diversi livelli di analisi automatica del proprio codice. Una tecnologia che risponde innanzitutto all’esigenza tecnica di poter controllare licenze (anche open source) senza dover dedicare le risorse del team IT a questa pratica lunga e complessa.

Il servizio offre un tool online per poter fare un’autovalutazione, ma c’è la possibilità di utilizzare KYS per certificare il livello di sicurezza e di compliance. Con la possibilità di confrontarsi con un esperto alla fine del processo per capire quali operazioni compiere e quali decisioni prendere.

La possibilità di chiedere a un ente esterno questa pratica di due diligence assicura professionalità. Ma permette anche di non dover condividere con il partner il codice, se poi l’operazioni di fusione o acquisto non dovesse andare in porto. Vaultinum si occupa di questo dal 1976 e assicura quindi un’esperienza senza pari. Che potrebbe tornare utile per una prossima M&A.

Potete apprendere di più su Vaultinum direttamente dal loro sito ufficiale.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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