Il mondo del lavoro e l’Intelligenza Artificiale: una trasformazione imminente

L’AI, sempre più potente e accurata come tecnologia, si appresta a rivoluzionare in maniera radicale il mondo del lavoro nel 2025. Le competenze che saranno richieste in futuro saranno sempre più legate a questa rivoluzione digitale. Secondo il Rapporto sul Futuro del Lavoro 2025 del World Economic Forum, il 39% delle competenze chiave dei lavoratori cambierà entro il 2030.

Come sarà influenzato il mondo del lavoro nel 2025 dall’AI?

La crescente centralità dell’AI è evidente non solo nelle trasformazioni dei processi produttivi, ma anche nella necessità di ripensare i modelli organizzativi e formativi. Il divario di competenze rappresenta, infatti, una delle maggiori sfide per le aziende: il 63% dei datori di lavoro lo identifica come il principale ostacolo alla trasformazione digitale, mentre l’85% ha già pianificato di aggiornare la propria forza lavoro.

Le previsioni indicano che il 70% delle aziende intende assumere personale con competenze moderne, mentre il 50% sta lavorando per ricollocare dipendenti da ruoli in declino a posizioni emergenti.

Le competenze nel mondo del lavoro del 2025 con l’AI

Da un recente sondaggio condotto da Talent Garden emerge come solo il 7% dei rispondenti si ritenga altamente esperto di Intelligenza Artificiale. La maggioranza si colloca però in un livello medio. Inoltre, si può notare, sempre dal sondaggio di Talent Garden, che gli intervistati hanno individuato una serie di ambiti in cui vorrebbero potenziare le loro competenze in AI. Tutto ciò sottolinea quanto sia indispensabili investire nella formazione mirata.

Però si può anche notare che stanno emergendo nuove figure professionali legate all’AI, come l’AI Ethic Specialist, che si occupa di garantire l’aderenza delle tecnologie AI a principi etici e regolamentazioni, o il Conversational Designer, esperto nella progettazione di interfacce conversazionali come chatbot e assistenti virtuali.

Inoltre, ruoli come il Prompt Engineer, responsabile dell’ottimizzazione delle interazioni con modelli di AI generativa, evidenziano come l’evoluzione tecnologica stia creando opportunità di lavoro impensabili fino a pochi anni fa.

La necessità di una formazione continua

L’introduzione dell’AI non comporta solo cambiamenti nei profili professionali, ma richiede anche un aggiornamento costante delle competenze. Le aziende stanno investendo sempre più nella formazione interna per affrontare il rapido avanzamento tecnologico e mantenere un vantaggio competitivo. Questo trend si riflette anche nelle iniziative di realtà come Talent Garden, che per il 2025 ha pianificato oltre 100 corsi dedicati a figure emergenti e tecnologie avanzate.

Le professioni legate all’AI stanno già dimostrando un impatto significativo non solo nelle grandi aziende tecnologiche, ma anche nelle piccole e medie imprese. La possibilità di integrare strumenti di AI nei processi aziendali consente di migliorare l’efficienza e la produttività.

Davide Dattoli, Executive Chairman e Founder di Talent Garden, ha affermato: “In un momento di grandi cambiamenti la formazione è davvero la più grande sfida sociale ed economica del nostro secolo. Fin dall’inizio abbiamo puntato tutto sulle competenze digitali come leva per valorizzare talenti e aiutare le imprese nella trasformazione.”

Dattoli infine conclude: “Con l’AI Academy il nostro progetto fa un nuovo salto di scala. In un mercato cruciale ma anche frammentato, siamo ancora più pronti ad agire come aggregatori per innalzare il livello della formazione a beneficio dei professionisti, ai quali vogliamo fornire tool concreti e approfondimenti verticali, per permettere loro di sviluppare competenze ad hoc sul tema AI. Una missione che cresce in opportunità, ma anche in complessità e capillarità“.

Un mercato in grande evoluzione

Il mercato del lavoro sta attraversando una trasformazione radicale. Da un lato, l’introduzione dell’AI sta generando nuove opportunità, dall’altro, alcune professioni tradizionali rischiano di essere superate. Questo scenario richiede un approccio strategico da parte delle aziende, che devono bilanciare l’adozione di tecnologie innovative con la necessità di mantenere una forza lavoro competente e resiliente.

Il 2025 dunque segnerà un punto di svolta per il rapporto tra intelligenza artificiale e lavoro. La capacità di adattarsi a questo cambiamento non sarà solo una questione tecnologica, ma anche culturale e organizzativa.