
Il 66% delle aziende europee considera le minacce basate sull’AI il rischio e tra le sfide per la cybersecurity più critici per il 2025. Lo rivela una ricerca di Palo Alto Networks, condotta su settori come finanza, servizi professionali e manifatturiero.
La complessità tecnologica e frammentazione degli strumenti stanno via via emergendo come ostacoli chiave. Infatti, circa il 55% degli intervistati ha segnalato delle importanti difficoltà nell’integrazione delle difese.
Minacce AI e frammentazione: sfide del 2025 per la cybersecurity
L’AI è sia un aiuto che una delle sfide del 2025 per la cybersecurity
Il 79% delle società finanziarie e il 73% dei servizi professionali temono attacchi sferrati tramite Intelligenza Artificiale. Nonostante ciò, il 94% degli intervistati si fida delle applicazioni AI utilizzate internamente. Il settore manifatturiero mostra la fiducia più alta – circa il 98% -, nonostante l’esposizione a rischi legati a supply chain e proprietà intellettuale.
L’83% delle aziende europee integra l’AI nelle strategie di sicurezza, puntando su rilevamento automatico delle minacce e analisi predittiva. Il commercio al dettaglio e la riparazione auto guidano questa tendenza, con l’88% di fiducia nel potenziale della tecnologia. Restano dubbi sull’efficacia contro attacchi evoluti, come deepfake o phishing generativo, in grado di bypassare filtri tradizionali.
Il problema della frammentazione tecnologica
Il 50% delle organizzazioni dichiara che soluzioni cybersecurity frammentate limitano la capacità di risposta alle minacce. Nei servizi professionali, la percentuale sale al 61%. Gestire troppi fornitori e strumenti genera inefficienze: il 45% segnala costi di formazione in aumento, mentre il 44% affronta spese di approvvigionamento più elevate.
Le ricadute sul personale sono significative: il 47% degli operatori della sicurezza subisce carichi di lavoro maggiori, con picchi del 57% nel settore finanziario. Il turnover del personale colpisce il 39% delle aziende, raggiungendo il 45% nei servizi professionali. La complessità riduce anche la velocità di reazione: il 28% delle intrusioni richiede oltre una settimana per essere contenute, secondo dati paralleli.
Intenzioni vs realtà: il lato del consolidamento
Il 90% delle aziende europee vorrebbe semplificare gli stack tecnologici entro il 2025, ma solo il 40% ha consolidato completamente le soluzioni cybersecurity. Il commercio al dettaglio, nonostante il 100% di apertura teorica alla platformization, ha completato il processo solo nel 42% dei casi.
I settori finanziari e assicurativi mostrano la maggiore urgenza, spinti da normative stringenti come la DORA. Restano barriere pratiche: interoperabilità tra sistemi legacy, costi di migrazione e resistenze interne alla riduzione del numero di fornitori.
I settori maggiormente a rischio
Oltre all’Intelligenza Artificiale, il 58% delle società finanziarie e professionali segnala la mancanza di interoperabilità come problema critico. Questi settori gestiscono dati sensibili e subiscono attacchi mirati, come cryptojacking e ransomware-as-a-service.
Il manifatturiero, pur mostrando fiducia nelle difese esistenti, è esposto a rischi legati alla convergenza IT-OT. Infatti, circa il 34% delle fabbriche intelligenti ha subito violazioni nel 2024, almeno questo secondo report indipendenti.
Una doppia sfida europea
L’Europa affronta una doppia sfida: difendersi dall’Intelligenza Artificiale usata per scopi malevoli e l’integrazione di sistemi di cybersecurity frammentati. Se da un lato le aziende investono in strumenti avanzati, dall’altro faticano a ridurre complessità e costi operativi. Senza un’azione coordinata su piattaforme unificate e formazione del personale, il gap tra intenti e realtà resterà ampio, lasciando spazio a minacce sempre più sofisticate.
Thierry Karsenti, Vice-President EMEA & LATAM Systems Engineering di Palo Alto Networks, ha dichiarato quanto segue: “È evidente che l’emergere di minacce basate su AI abbia condotto a un significativo aumento delle preoccupazioni per le organizzazioni europee; tuttavia, in molte stanno lottando per definire strategie di sicurezza efficaci ed efficienti per combattere questo rischio crescente. Alla luce di ciò, stiamo assistendo a una forte transizione verso la platformization, che sta consentendo alle aziende non solo di rimuovere la complessità non necessaria, ma anche stabilire difese più forti rispetto a minacce in rapida evoluzione.”
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