Le auto elettriche Made in Italy trovano acquirenti fuori dall’Italia, mentre i dealer locali preferiscono benzina e diesel. Andiamo a vedere cosa ci rivelano i dati di AutoProff.
Il mercato delle auto elettriche in Italia: l’indagine di AutoProff
L’Italia continua a mostrare una scarsa propensione all’auto elettrica, non solo sul mercato al dettaglio ma anche nel comparto professionale. Secondo l’analisi di AutoProff – la piattaforma B2B di AutoScout24 – la quasi totalità delle auto full electric vendute dai dealer italiani tra gennaio e marzo 2025 è finita all’estero, in particolare verso Danimarca e Olanda.
Questi Paesi, grazie a politiche di incentivo mirate e reti di ricarica diffuse, mostrano una maggiore penetrazione dell’elettrico rispetto all’Italia. Per i concessionari italiani questo trend rappresenta una possibilità concreta: l’export consente infatti di compensare la debole domanda nazionale, sfruttando un mercato europeo più ricettivo.
“I dealer italiani stanno sfruttando in modo strategico le opportunità offerte dal mercato B2B europeo”, afferma Sergio Lanfranchi del Centro Studi AutoScout24. “La bassa richiesta dell’elettrico nel nostro Paese è compensata dall’interesse dei Paesi del Nord Europa, che possono contare su politiche di incentivazione efficaci, reti di ricarica capillari e una maggiore propensione alla spesa per soluzioni sostenibili”.
Le auto elettriche partono, quelle benzina arrivano
Se l’Italia vende elettrico, compra invece soprattutto veicoli termici. Il 69% delle auto acquistate dai dealer italiani nel primo trimestre 2025 è a benzina, mentre il 23,8% è a gasolio. I principali fornitori sono Germania e Danimarca.
Questi veicoli, spesso recenti e affidabili, rispondono meglio alle esigenze del mercato italiano, dove il prezzo resta un elemento decisivo. Lo confermano anche i numeri: mentre il prezzo medio delle auto elettriche esportate si attesta a 33.420 euro, le vetture importate a benzina costano in media 8.910 euro, quelle diesel 10.680 euro.
Secondo Lanfranchi, “i dealer italiani continuano a cercare auto a benzina e diesel con un buon rapporto qualità/prezzo. Grazie a piattaforme digitali come AutoProff, i professionisti riescono oggi a muoversi con estrema rapidità in un mercato europeo dinamico, ottimizzando i margini e allineandosi alla domanda reale”.
L’analisi di AutoProff rivela anche dati curiosi. L’auto più costosa venduta all’estero è stata una BMW i7, una berlina elettrica di alta gamma. Simbolo dell’appeal del premium tedesco presso i compratori nordici.
All’opposto, la vendita più economica ha riguardato una Volkswagen Caddy, aggiudicata per soli 1.100 euro. Una forbice di prezzo che racconta la varietà del mercato B2B. Sul fronte delle importazioni, la vettura più cara è stata un Volkswagen Tiguan, venduto a 28.750 euro, mentre il colpo low-cost lo ha messo a segno un dealer italiano con una Fiat Panda pagata appena 250 euro.
I dati mostrano una netta preferenza dei mercati del Nord Europa per marchi premium tedeschi ed europei, percepiti come tecnologicamente avanzati e affidabili. I più esportati dall’Italia nel primo trimestre sono stati Audi, Volkswagen, Volvo, BMW e Cupra. In ingresso, le preferenze italiane divergono a seconda dell’alimentazione. Per i modelli a benzina dominano Volkswagen, Fiat, Ford, Mercedes e Audi. Per quelli a gasolio, spiccano Volkswagen, Jeep, Nissan, Mercedes e BMW.
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I numeri di AutoProff mettono in luce uno squilibrio strutturale. Il mercato italiano fatica ancora a recepire la mobilità elettrica, sia per limiti infrastrutturali che per scarsa propensione alla spesa. Ma lo stesso mercato, attraverso il canale B2B, riesce a ritagliarsi un ruolo nell’ecosistema europeo. Gli operatori italiani vendono elettrico dove c’è domanda e acquistano termico dove costa meno. Un equilibrio pragmatico che permette di valorizzare l’offerta e contenere i costi.
L’export verso il Nord Europa si conferma quindi una valvola di sfogo per un comparto interno debole, ma ancora capace di inserirsi in una rete commerciale continentale sempre più fluida e interconnessa.
