Tra i vari problemi che deve affrontare la cybersecurity, oltre a quelli che ogni giorno deve già affrontare, tra nuove minacce informatiche sempre più complesse ed elaborate, è quello della mancanza di professionisti nel settore. La cybersecurity è un settore via via sempre più cruciale oggigiorno, e diventa sempre più fondamentale per il successo di ogni organizzazione. Eppure, questa grave mancanza di professionisti sta diventando un problema.
Questo è parte del lavoro di Massimiliano Galvagna, Country Manager di Vectra AI per l’Italia, dove, prendendo alcuni dati provenienti dall’ISC2, ha spiegato come mai si sta creando questo grave problema per la cybersecurity.
La mancanza di professionisti nella cybersecurity
Secondo le stime provenienti dall’ISC2, una delle organizzazioni no profit più importanti per quanto riguarda i professionisti della sicurezza informatica, la carenza di professionisti della cybersecurity è in aumento. Nel 2024 questo deficit raggiungerà quota 4.8 milioni, con una crescita annua del 19%. Nel 2023 questo dato era di 4 milioni di unità, mentre nel 2022 3.4 milioni.
Questa mancanza via via crescente, che si somma a una sempre maggiore necessità di esperti, è una delle sfide più importanti per la cybersecurity. Secondo il “Global Demand for Cybersecurity Talent Continues to Cool”, un’analisi di mercato di LinkedIn, emerge che in Italia si registra un calo del 10% degli esperti di cybersecurity. Senza personale qualificato potrebbe diventare complesso per le aziende rimanere al passo con i più aggiornati sistemi di attacchi informatici. E il carico di lavoro per i professionisti attuali potrebbe essere troppo elevato in futuro.
I partecipanti allo studio hanno poi inoltre fornito risposte, elaborate nel lavoro di Massimiliano Gavagna, su quali campi si sentono maggiormente meno qualificati. Al primo posto, quasi scontato, vi è la tecnologia dell’Intelligenza Artificiale, per molti ancora complicata. A seguire a breve distanza vi è la sicurezza nel cloud computing, l’Implementazione Zero Trust, l’analisi forense digitale e la risposta agli incidenti e la sicurezza delle applicazioni.
Come mai c’è mancanza di professionisti nella cybersecurity?
Ma quali possono essere i motivi che portano a questa grave mancanza di professionisti nel settore della cybersecurity? Galvagna spiega che la pressione sui team SOC è ancora più alta perché molti paesi devono rapidamente adeguarsi a normative come il NIS2. Quest’altissima pressione è una fonte incommensurabile di stress per i professionisti, che valutano addirittura di ritirarsi dal mondo della cybersecurity per dedicarsi ad altri ambiti. Questo non fa altro che esacerbare la mancanza di figure professionali, via via sempre più stressate.
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Infatti, l’aumento di burnout, stress e condizioni di lavoro critiche sono un grave problema. Tra gli altri problemi vi si possono annoverare il gap di competenze necessarie e le sempre più pesanti responsabilità che un team di cybersecurity si assume.
Le possibili soluzioni al problema
Per ovviare a questo grave problema ci sono diversi modi, come sostenuto da Massimiliano Galvagna, Country Manager di Vectra AI per l’Italia. Primo fra tutti sarebbe quello di impiegare maggiormente l’Intelligenza Artificiale. Questa tecnologia ben sfruttata potrebbe essere di grande aiuto ai team di cybersecurity. Strumenti come Attack Signal Intelligence di Vectra AI possono avere degli impatti positivi sul lavoro degli analisti. In questo modo, si può ridurre il loro enorme carico di lavoro, potendo permettere loro di dedicarsi a mansioni più strategiche.
Ma l’Intelligenza Artificiale non può essere la panacea di tutti i mali. La riduzione del personale qualificato in ambito cybersecurity si combatte anche con corsi di formazione e aggiornamento. In questo modo i dipendenti possono formarsi sulle nuove minacce informatiche che ogni giorno compaiono. Tutti questi consigli possono quantomeno mitigare, anche se sarebbe ovviamente desiderabile prevenire, questo fenomeno della riduzione del personale qualificato nella cybersecurity.
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