Una ricerca svolta dalla piattaforma LinkedIn ha rivelato il sempre crescente desiderio degli italiani di iniziare una nuova carriera, preferibilmente all’estero e legata al settore Tech.
La ricerca svolta da LinkedIn
LinkedIn, la più grande rete professionale del mondo, ha recentemente svelato i dati di una sua ricerca, secondo i quali gli italiani avrebbero completamente cambiato la percezione in relazione al futuro del proprio lavoro.
A svolgere il sondaggio è stata la società di ricerca Mortar, che ha coinvolto circa 10 mila persone nell’area EMEA per comprendere questa evoluzione della visione dello scenario lavorativo.
Del campione italiano, composto da circa 1000 professionisti divisi per fasce d’età e di sesso, quasi l’86% ha affermato di desiderare una nuova opportunità di carriera rispetto a quella attuale, tra cui spicca la generazione dei Millennial (24-38 anni).
Una buona parte degli intervistati ha però affermato di pensare di non possedere le competenze professionali adatte a fare “il grande salto”, con il 54% che ritiene di doversi preparare in modo diverso per affrontare queste nuove sfide lavorative.
Stessa percentuale di coinvolti nell’indagine pensa che il proprio lavoro potrà ancora esistere tra 20 anni e, in questo senso, ad essere più sicuri sono i giovani della generazione Z, già oggi impegnati in lavori inesistenti fino a qualche anno fa.
Settore più apprezzato dagli abitanti del Bel Paese è quello della tecnologia (30%), seguito dal Finance (18%), l’ambito delle professioni legali (14%) e la Sanità (10%).
Generazioni a confronto
La maggior parte degli italiani coinvolti dal sondaggio di LinkedIn ritiene che i lavori di oggi siano più complessi e difficili rispetto al passato, e che richiedano delle competenze maggiori.
A sentire questa differenza sono soprattutto gli appartenenti alla fascia più adulta (39-54 anni), che ritiene i lavori di oggi completamente diversi rispetto ai precedenti, mentre la percentuale cala nei Millennial.
I maggiori cambiamenti riguarderebbero soprattutto la gestione delle comuni prassi di ufficio legate ai sistemi informatici di base come, per esempio, l’utilizzo dei pacchetti Office, le email e i social network.
La laurea non basta
Molti italiani ritengono che la laurea sia l’attestato più importante per poter aspirare ad una buona carriera, eppure l’89% degli stessi ritiene anche necessario acquisire nuove competenze una volta ottenuto l’attestato.
I dati raccolti dalla ricerca di LinkedIn hanno rivelato, in questo senso, la tendenza del 91% dei professionisti a confermare il proprio interesse per eventuali proposte di corsi di aggiornamento, con preferenze evidenti (64%) per quelli con tutor “in carne ed ossa” presenti in aula.
Corsi simili sarebbero apprezzati più per il desiderio di migliorare la qualità del lavoro, rispetto che per ottenere un guadagno maggiore o promozioni.
Uno stipendio non sufficiente
Aspetto critico dell’indagine di LinkedIn riguarda lo stipendio: per il 37% dei professionisti italiani interpellati, un guadagno per uno stile di vita accettabile oscilla tra 30 e i 49 mila euro l’anno.
In questo senso, soltanto il 47% degli italiani sostiene di guadagnare già più dei genitori, affiancato dal 36% che dichiara di guadagnare meno e da un buon 14% che afferma di avere bisogno di un aiuto economico da parte della famiglia.
A quest’ultima categoria appartengono principalmente i millennial, con una maggiore percentuale di donne rispetto che di uomini.