Mediobanca ha organizzato la sesta edizione dell’Italian Mid Cap Conference, un evento dedicato a 29 società quotate di media capitalizzazione (medie imprese).
L’obiettivo è quello di farle incontrare con oltre 80 investitori nazionali e internazionali, per presentare i loro piani di crescita e confrontarsi su mercati e innovazione.
Il contesto attuale: come prosegue la digitalizzazione in Italia?
Le medie imprese sono molto importanti per l’economia italiana e per Mediobanca, che le segue da vicino con le sue ricerche. In occasione della Mid Cap Conference, Mediobanca ha presentato uno studio in collaborazione con Google, intitolato “It’s all about IT”.
Lo studio analizza la digitalizzazione delle medie imprese italiane e le tecnologie che possono trasformare il loro business.Per valutare la maturità digitale delle imprese, Mediobanca ha creato un sistema di rating innovativo, basato su cinque aree: infrastruttura digitale, canali digitali, analisi dei dati, competenze digitali e tecnologie avanzate come l’Intelligenza Artificiale.
Le imprese sono state classificate in “innovatori”, “sperimentatori” o “principianti”, a seconda del loro livello di digitalizzazione.
It’s all about IT: i risultati della ricerca all’Italian Mid Cap Conference
La ricerca ha coinvolto circa 600 medie imprese, rappresentative del 6% del totale nazionale. Il campione mostra una prevalenza di imprese del Nord Italia, del settore manifatturiero e orientate all’export.
Il 56% delle imprese ha ottenuto il rating di “sperimentatore”, il 39% di “principiante” e solo il 5% di “innovatore”. Il primo dato lampante è che le imprese più digitalizzate hanno registrato una crescita maggiore di utili ed esportazioni.
“Stimiamo che questo impulso allo sviluppo delle imprese sprigionerebbe una maggiore crescita del PIL nazionale dello 0,7% nei prossimi cinque anni”, afferma Andrea Filtri, Co-Head di Mediobanca Research.
Le aree di intervento più urgenti sono quelle dei processi interni e del marketing digitale, per migliorare l’efficienza e la relazione con i clienti. Nello specifico circa il 30% del campione sceglie canali digitali per raggiungere i clienti e pubblicizzare prodotti o servizi. Tuttavia questo 30% non finalizza il processo di acquisto online. Anche per i sistemi CRM la transizione si ferma spesso a metà. Il report ci dice che i software che supportano la gestione della clientela non sono utilizzati in maniera efficiente o integrata in almeno il 40% dei casi. Questo perché non utilizzati trasversalmente da tutte le divisioni di business o perché connessi ad altri sistemi, in alcuni casi non digitali.
Quali sono i principali ostacoli per le imprese italiane?
Lo studio stima che gli investimenti tecnologici hanno un impatto positivo sulla crescita delle imprese. Con un aumento modesto degli investimenti, le imprese “sperimentatrici” potrebbero diventare “innovatrici”. Con un investimento di circa 28 miliardi di euro, compatibile con i conti pubblici, tutto il settore manifatturiero italiano potrebbe raggiungere il rating “innovatore”.
Tuttavia l’attuale scenario non è avulso da criticità. Lo studio individua tre principali ostacoli alla digitalizzazione delle imprese: la scarsità di lavoratori con competenze digitali, i processi aziendali poco digitalizzati e integrati, e la necessità di investimenti elevati per ogni impresa. Per superare questi ostacoli, lo studio propone due iniziative su tutte:
- L’educazione digitale nelle scuole, che permetterebbe di formare capitale umano digitalmente alfabetizzato.
- Revisione degli incentivi fiscali per gli investimenti tecnologici. Una revisione che preveda crediti d’imposta sufficienti a coprire il costo di finanziamento, una parte dei costi di implementazione e di aggiornamento del software, e una maggiore stabilità nel tempo, per dare visibilità agli investitori.
“Siamo da sempre convinti del valore della trasformazione digitale come driver per la crescita delle imprese italiane”, ha commentato Simona Panseri, Senior Director Communications, Southern Europe di Google. “Per questo siamo lieti di aver collaborato con Mediobanca Research alla realizzazione dello studio, in un momento come quello attuale in cui l’IA ha il potenziale di contribuire all’aumento della produttività delle medie imprese italiane”.
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