Site icon Techbusiness

L’Italia rimane indietro in Europa e distante dai paesi del G7 per l’innovazione, ma è prima per creatività

L'Italia rimane indietro in Europa e distante dai paesi del G7 per l'innovazione, ma è prima per creatività thumbnail

Secondo gli ultimi dati del Global Innovation Index, l’Italia rimane ancora in stallo per quanto riguarda l’innovazione. Non migliora e non peggiora la 26esima posizione dell’anno scorso, quindi l’Italia rimane ancora distante dai paesi più sviluppata e ancora molto indietro rispetto ai paesi del G7.

Questo emerge dai dati del Global Innovation Index 2024 stilato da WIPO – World Intellectual Property Organization. L’organizzazione ha analizzato il Belpaese attraverso 78 indicatori suddivisi in 7 macrocategorie, i quali sono stati commentati da Manageritalia, azienda di riferimento italiana per i manager. In uno di questi indicatori, però, l’Italia si è classificata prima, ovvero quello della creatività.

Innovazione in Italia: ancora tanti i passi da fare

La posizione in classifica dell’Italia per l’innovazione

Al momento, secondo i dati stilati dal WIPO – World Intellectual Property Organization, l’Italia si trova sempre in 26esima posizione, dietro alla Nuova Zelanda e davanti a Cipro. Ai primi posti vi sono Svizzera, Svezia e Stati Uniti.

La cattiva classifica dell’Italia certifica molti aspetti sui quali dobbiamo migliorare. Su tutti sottolineerei infrastrutture, formazione, concorrenza e facilità di fare impresa. – così ha dichiarato Marco Ballarè, presidente Manageritalia alla lettura dell’Index – Tutto questo blocca indubbiamente le nostre capacità di riprendere uno sviluppo strutturale e di qualità”.

Le parole di Ballarè trovano poi conferma dalla lettura al dettaglio delle 7 categorie. In molte di esse infatti l’Italia è parecchio in basso, tra cui Business Sophistication dove l’Italia si piazza alla 34esima posizione, simile anche Market Sophistication al 38esimo posto. Male anche Infrastructure (28esimo posto), Capitale Umano e ricerca (30esimo). E, seppur un po’ meglio delle altre categorie, non bene nemmeno Creativity Output (18esimo posto) e Conoscenze e Tecnologia (19esimo posto).

HP Imagine Italy Edition, tra AI e report sul lavoro

Scopri REVOLUT da questo link per i tuoi pagamenti online. Scopri di più.

Il problema nelle istituzioni

Il dato peggiore però proviene dalla categoria Institutions, ove l’Italia si piazza addirittura al 55esimo posto. Ancora peggio se si va ad analizzare nel dettaglio la categoria, con numeri parecchio impietosi. In particolar modo, l’Italia risulta all’80esimo posto per quanto riguarda il Business Environment, che ha un punteggio inferiore al 40. Questo punteggio è dovuto da un basso livello di stabilità legislativa in rapporto al business, ovvero le politiche che favoriscono l’impresa.

E purtroppo non era necessaria la certificazione di questo importante report a raccontare una situazione, quella dell’incertezza legislativa e, aggiungo io, anche giudiziaria, che all’estero tra fondi e investitori è più che nota al punto da diventare una scomoda etichetta, che avrebbe invece senso scrollarci di dosso al più presto” commenta Giovanna Voltolina, mid-cap investor internazionale.

Però, sul fatto che l’Italia sia prima per Industrial Design by Origins, il che evidenzia la vivacità dell’Italia per quanto riguarda la produzione inventiva italiana, Ballarè ha osservato: “Però anche dove siamo messi meglio, ovvero marchi a valore aggiunto, design industriale, capacità di brevetto, manca comunque una diffusa capacità e presenza di gestione manageriale nel nostro tessuto economico che possa farci passare dalla creatività all’applicazione reale per aumentare la qualità dei nostri business ad alto valore aggiunto.”

La risorsa delle PMI

Le Piccole e Medie Imprese Italiane sono una grande risorsa. Eppure, complice la tanta burocrazia che scoraggia gli investitori nonostante le grandi quantità di denaro circolanti, non si riesce a sfruttare appieno questa importante risorsa. Mancano soprattutto gli investimenti, poiché la burocrazia causa gli investitori a non esplorare queste realtà.

Senza adeguati sostegni all’imprenditoria, difficilmente le PMI possono emergere. A oggi, gli investitori puntano molto soprattutto sulle startup, con meno lungaggini burocratiche e con più programmi di sostegno all’imprenditoria. Eppure ci sono anche molte PMI valide e talentuose che meriterebbero delle iniezioni di capitale.

Conclude il presidente di Manageritalia Marco Ballarè: “E deve crescere la sinergia tra pubblico e privato e tra tutti gli attori dell’innovazione per ottimizzare e massimizzare gli sforzi che indubbiamente in alcuni ambiti ci sono in termini di quantità e qualità“.

Offerta
The Manager's Path: A Guide for Tech Leaders Navigating Growth and Change
  • The manager's path: a guide for tech leaders navigating growth and change
  • brand: O'Reilly Media
  • manufacturer: O′Reilly
  • Fournier, Camille (Autore)
Exit mobile version