Site icon Techbusiness

Investimenti tech a lungo termine per salvare il retail afferma una ricerca

Il mondo del retail classico è in difficoltà. Il punto vendita fisico sta perdendo il suo primato assoluto, detenuto da sempre. Questo è dovuto all’aumento delle aspettative dei consumatori, ma anche ovviamente alla crescita delle vendite online, che creano un’esperienza più comoda (e spesso molto più economica) per il cliente. Per capire come combatterlo, Aruba ha pubblicato un report che raccolga i consigli degli operatori del settore per il rilancio del retail.

Un report di Aruba per salvare il retail

Il rapporto si intitola Road to Digitalization in Retailing ed è consultabile a questo indirizzo. È stato realizzato raccogliendo i pareri di oltre 900 operatori del campo, ma soprattutto le interviste con esperti del settore come Gabrielle Hase, consulente per le strategie del commercio digitale, e Daniel Borboff, fondatore di ASOS Ventures.

Dallo studio emergono diverse tendenze principali. Innanzitutto si nota come questo settore tenda a essere più lento nell’implementazione di nuovi sistemi tecnologici, rimanendo indietro. Una strada quindi è investire di più in questo campo, soprattutto negli strumenti da affidare allo staff per migliorare l’esperienza one-to-one dei clienti. Un’altra implementazione tecnologica riguarda la raccolta di insights che permetta di capire sempre più e meglio i desideri dei clienti.

Il settore tornerà a crescere solo quando si inizierà a comprendere la trasformazione in atto, assottigliando la divisione tra fisico e digitale e iniziando a fare investimenti sul lungo periodo. Il report testimonia un aumento di produttività, benessere e differenziazione dalla concorrenza come risultato di un ambiente di lavoro tecnologico.

Daniel Borboff ha dichiarato:

Viviamo in un mondo nel quale è più allettante lavorare in una startup dinamica o crearne una propria piuttosto che lavorare per un retailer tradizionale. In questo settore, per poter accedere a ingegneri di grande talento, dei quali vi è comunque penuria, è necessario rivolgersi all’outsourcing. Bisogna creare una cultura che permetta di combinare risorse interne ed esterne che possano lavorare insieme”.

Exit mobile version