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Espandere le frontiere del fintech, intervista a Stiven Muccioli di BKN301 

Al Milan Fintech Forum il CEO ci racconta la rapidita crescita di questa startup

MILANO – Al Milan Fintech Summit ci sono tantissime realtà che fondono tecnologia e finanza, con progetti e strategie diverse fra loro. Ma l’approccio di BKN301, che ci ha raccontato il founder e CEO Stiven Muccioli durante un’intervista, è davvero innovativo non solo perché investe sul banking as a service ma anche sul livello geografico. Infatti apre le porte al mobile payment e tanti altri servizi fintech in Nord Africa e Medio Oriente. E continua a espandersi a un ritmo davvero enorme.

Intervista a Stiven Muccioli, CEO e founder di BKN301

BKN301 non è al Milan Fintech Summit solo per ascoltare gli interessanti speech e fare networking. Infatti ha annuncia la nuova soluzione 301pay, un gateway di pagamento in modalità white-label che vuole agevolare lo sviluppo di e-commerce e mobile payment in alcuni mercati che hanno una fortissima richiesta di servizi fintech.

La società fintech sanmarinese ha inoltre già predisposto i pagamenti con criptovalute e blockchain, un mercato che potrebbe valere 52 miliardi di dollari entro il 2025. E lo vuole fare collaborando con grandi realtà in Paesi ad altissimo potenziale, per offrire il banking as a service a una platea potenzialmente enorme.

Visione tecnologica e geografica

Quando chiediamo a Muccioli della sua startup in rapidissima espansione, ci spiega: “BKN301 nasce a marzo 2021, un’idea mia, di Federico Zambelli Hosmer (ex-CEO di PayPal Italia) e Luca Bertozzi. Io vengo dal mondo delle startup fintech, avevo appena venduto la mia ultima startup nel 2020. In quell’aventura ho avuto l’intuizione di investire nel mondo del banking as a service: la visione è quella di un futuro in cui la banca è un brand, più vicino al cliente per servizi e prodotti. Perché alla fine la gente non si sveglia pensando alla compliance o a quale infrastruttura è la migliore per pagare: pensa ai servizi, ai prodotti. Quindi l’idea era quella di trovare un’operatore (telco, supermercato, ecc) che offre servizi o prodotti finanziari appoggiandosi al banking as a service.”

Nuovo round di investimento da 15 milioni di euro per BKN301

Ma oltre al servizio, quello che cambia è la regione geografica di riferimento. “L’altra intuizione è quella di concentrarsi sui mercati ad alta crescita, dove il livello di penetrazione dei grandi player europei al momento è basso. Dove prodotti e servizi fintech hanno la possibilità di spopolare. Quindi abbiamo iniziato a guardare all’Egitto, oggi siamo anche in Qatar, saremo presto in Arabia Saudita e Georgia. E nei prossimi tre anni vogliamo diventare leader nella regione Middle East e Nord Africa, per poi continuare a coprire tutta quella fascia che va dal Marocco al Vietnam“.

Obiettivi sicuramente ambiziosi, ma Muccioli ci spiega che hanno tutti alcune cose in comune: “Sono Paesi con una popolazione molto giovane, con un grandissimo impiego del mobile (hanno davvero tutti lo smartphone), hanno bisogno di cross-border payments perché spesso lavorano all’estero e sono spesso popolazioni non bancarizzate: non hanno un conto corrente”.

Intervista a Stiven Muccioli, CEO di BKN301: la strada del successo

Non sempre la strada da seguire è semplice. Ma il potenziale è enorme: “Sicuramente è sfidante, avere a che fare con normative diverse e a volte difficili da gestire. Ma il potenziale è enorme, solo l’Egitto ha una popolazione di 100 milioni di persone, un mercato davvero grande”.

Un mercato sui cui conviene investire da subito, anche bruciando le tappe. Muccioli ci spiega che lui e gli altri founder hanno: “sfruttato l’esperienza da startup per non partire proprio dal garage. Abbiamo sfruttato un seed round autofinanziato insieme a delle banche della Repubblica di San Marino abbiamo rilevato un operatore per avere subito le licenze. Abbiamo subito dominato il mercato sanmarinese, piccolo ma ricco, e dopo qualche mese siamo andati in Egitto con il primo cliente. Poi il Qatar.

L’azienda cresce subito: “Alla sede centrale di San Marino siamo una sessantina, abbiamo una sede anche a Milano. In totale siamo quasi 100 persone, con sviluppatori in Georgia per il nostro software in-house.”

Questo anche grazie all’enorme interesse degli investitori. “Abbiamo raccolto un seed round da tre milioni, Mastercard ha creduto in noi con altri due, poi abbiamo chiuso un Serie A da quindici milioni di euro lo scorso novembre. In un anno e mezzo abbiamo fatto tutto, stiamo già raccogliendo informazioni per il Serie B che inizierà a novembre. Le opportunità sono tantissime, abbiamo trovato un mercato molto più grosso di quanto avremmo mai pensato. Pensavamo di partire con calma, invece abbiamo già firmato dodici miliardi di euro di contratti con partner davvero importanti”.

Trovare i giusti partner

Quando chiediamo come gestiscono la questione licenze, Muccioli ci spiega che: “A San Marino abbiamo tutte le licenze possibili, in Egitto in questo momento siamo supportati da una banca sponsor e stiamo chiedendo la nostra, così come in Qatar. Troviamo partner bancari che ci permettono di entrare subito sul mercato, di solito con un cliente già pronto per lanciare il servizio. E di solito sono clienti tanto grandi che bastano uno o due clienti per giustificare la nostra presenza nella nazione. In Egitto ci basta un cliente per raggiungere 18 milioni di egiziani”.

Bestseller No. 1

“Hanno sicuramente un approccio alla riservatezza dei dati totalmente diverso rispetto a quello europeo. Ma per esempio in Egitto integrare i servizi fintech è davvero molto semplice: un solo protocollo, un solo QR per accedere ai servizi di banking. Destreggiarsi non sempre è facile, per questo ci piace collaborare con una banca locale che oltre alle licenze ci aiuti anche a gestire meglio l’ingresso. Soprattutto perché ogni nazione in cui entriamo necessita di un nostro cambio di prospettiva: per esempio in Qatar c’è un approccio molto moderno al mondo fintech, mentre in Egitto troviamo una grande uniformità legislativa. Non ce n’è uno migliore o peggiore, ma sono diversi. Tutti però hanno delle buone barriere all’ingresso e hanno tantissimo mercato all’interno”.

Un enorme potenziale

Parlando della concorrenza in questi Paesi dalle economie in rapida espansione, Muccioli ci spiega che: “l’approccio diretto sul territorio che abbiamo noi al momento non ce l’ha nessuno. Se il banking as a service è ancora in sviluppo in Europa, nei mercati ad alta crescita su cui siamo focalizzati non abbiamo praticamente rivali”.

Questo permette a BKN301, come durante l’intervista Stiven Muccioli ha rimarcato più volte, di puntare a dominare questi mercati. Fornendo servizi di banking as a service a partner che hanno milioni di clienti, in modo che una vasta popolazione possa usare i pagamenti mobile e tutti gli altri prodotti fintech che in Europa stiamo imparando ad apprezzare sempre più.

Se volete approfondire, potete trovare maggiori informazioni su questa startup a crescita rapidissima sul sito ufficiale. Qui sotto invece un video di presentazione della soluzione 301pay.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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