
Red Hat è sempre stata percepita come un’azienda che opera a livello di architettura di sistema per garantire scalabilità e sicurezza ad applicazioni e servizi. Pare quindi strano trovarla in un contesto come quello del Mobile World Congress: il più grande evento sulle telecomunicazioni mobili. Eppure, Red Hat ha dimostrato di avere molte cose da dire anche in questo ambito. Per sapere di più, lo abbiamo chiesto co un’intervista a Honoré LaBourdette, Vice President, Telco Partner Ecosystem di Red Hat.
Grazie per averci concesso questa intervista. Vorremmo iniziare parlando di lei; può presentarsi ai nostri lettori?
Sono Honouré LaBourdette; il mio ruolo in Red Hat è quello di responsabile globale per il business nell’ecosistema delle telco. Questo comprende l’intero ecosistema di partner con cui i nostri clienti operanti nel settore delle telecomunicazioni collaborano per offrire servizi, siano essi servizi IT interni o servizi di rete esterni, per aziende o consumatori.
Ho lavorato nel settore della tecnologia per tutta la mia carriera e in particolare nel settore delle telecomunicazioni. La mia esperienza, in particolare, riguarda la creazione di industrie e mercati verticali. Negli ultimi 15 anni mi sono concentrata sulle telecomunicazioni mentre, prima di allora, mi sono occupata di sanità, pubblica amministrazione e altri settori verticali. Sono in Red Hat da cinque anni e per tutto questo tempo mi sono dedicata esclusivamente al settore delle telecomunicazioni.
Penso che sia un settore affascinante. L’industria delle telecomunicazioni è un po’ come quella delle compagnie elettriche: sono qui per restare. È stato davvero interessante lavorare con i clienti delle telecomunicazioni e con tutto il loro ecosistema mentre la tecnologia evolveva, aiutandoli a trasformarsi da fornitori tradizionali di infrastrutture di comunicazione a realtà capaci di offrire servizi sempre più basati sulla tecnologia.
Molto spesso il vostro brand viene legato agli aspetti più sistemistici dell’ICT. Può aiutarci a capire meglio come vi collegate anche al settore delle telecomunicazioni?
Penso che, se guardiamo indietro a quando ETSI [European Telecommunications Standards Institute n.d.r.] ha rilasciato l’architettura di riferimento per NFV [Network Function Virtualization, nel 2012], è diventato evidente che c’era l’opportunità di lavorare sull’infrastruttura hardware degli operatori di telecomunicazioni per capire come usare il software per ottenere lo stesso risultato. Così, nel core di quelle reti, dove c’era essenzialmente hardware che funzionava con sistemi operativi proprietari, abbiamo pensato di poter applicare lo stesso approccio che già adottavamo a livello di sistema operativo in ambito enterprise per altri casi d’uso.
Osservando la tecnologia che offrivamo, abbiamo visto che si allineava perfettamente alle specifiche pubblicate da ETSI per NFV. Di conseguenza, il nostro primo ingresso nel core delle reti per le telecomunicazioni è stato con OpenStack, che soddisfava tutti i requisiti NFV di ETSI.
Quindi, anche se quello per cui siamo famosi è Red Hat Enterprise Linux; il nostro sistema operativo open source ampiamente diffuso nel mondo enterprise, quella stessa tecnologia offre i medesimi vantaggi se applicata al core delle reti. E, inserendola nel core delle reti, stiamo effettivamente promuovendo l’innovazione per aiutare le telco a trasformare le loro reti in servizi che possono essere messi in esercizio più rapidamente, a migliorare l’efficienza operativa e ad aumentare i ricavi offrendo servizi a valore aggiunto.
Abbiamo quindi aperto un’infrastruttura proprietaria e detto “ecco la versione open source”. E questo è ciò che sappiamo fare meglio. Rispettiamo tutti i requisiti del design di riferimento ETSI per le esigenze delle telecomunicazioni. Da lì, abbiamo semplicemente continuato su questa strada. Da OpenStack siamo passati a OpenShift; per una distribuzione delle capacità di calcolo basata sui container. E oggi, con OpenShift, che è anche il nostro prodotto di punta nel core delle reti per le telecomunicazioni, abbiamo superato la soglia di un mercato da un miliardo di dollari.
Quindi, possiamo dire che avete offerto il vostro principio del “free as in free thinking” anche alle telco?
Si, perché questa è davvero l’eredità di Red Hat nell’open source. Sfruttiamo una comunità di milioni di sviluppatori all’interno dell’ecosistema open source e restituiamo alla comunità il lavoro che svolgiamo per sviluppare la tecnologia. Ora prendiamo tutto questo e lo portiamo nell’industria delle telecomunicazioni dicendo: “ora avete accesso a questi milioni di sviluppatori e a tutta questa innovazione. E noi, Red Hat, lo impacchettiamo, lo distribuiamo e lo supportiamo per voi“.
Se pensiamo a dove sono partite le telecomunicazioni, erano chiuse e strutturate in modo rigido. Quello che stiamo dicendo, in sostanza, è che possiamo aprire tutto quanto e offrire loro un mondo di innovazione e la possibilità di decidere come evolvere. E l’industria ci ha accolto calorosamente per questo.
Che annunci farete a questo Mobile World Congress?
Abbiamo un numero significativo di annunci da fare riguardo al lavoro che stiamo svolgendo con i nostri clienti e i nostri partner. Naturalmente, abbiamo anche alcuni annunci tecnologici relativi a OpenShift AI, Ansible e alla prossima evoluzione del nostro approccio all’open source nell’ambito dell’AI.
Tuttavia, ciò che ci entusiasma di più è la serie di annunci legati al lavoro che stiamo facendo con i nostri clienti che coinvolge tutti gli aspetti e componenti della loro infrastruttura. Ad esempio, stiamo annunciando la collaborazione con Turkcell: stiamo supportando l’infrastruttura centrale, il core network 5G di Turkcell, con Red Hat. Abbiamo fatto lo stesso annuncio con Orange, confermando che facciamo parte della loro infrastruttura core. Bell Canada e Nokia: stiamo supportando la soluzione RAN [Radio Access Network n.d.r.] di Nokia presso Bell Canada. Abbiamo annunciato anche il nostro lavoro con T-Mobile, collaborando con loro sia sul lato IT, sia per i servizi nel core, sia sul lato RAN.
SoftBank e Fujitsu, infine, stanno unendo AI e RAN utilizzando OpenShift come piattaforma comune. Naturalmente, crediamo fermamente che l’intelligenza artificiale open source sia la strada giusta per l’industria. Ed è proprio così che Red Hat sta affrontando il mercato. L’annuncio riguarda la nostra collaborazione con SoftBank e Fujitsu per le AI RAN. In passato abbiamo avuto le reti di accesso radio tradizionali, poi le Open RAN, le Virtual RAN e le Cloud RAN. Ora, ciò su cui stiamo collaborando è un concetto di AI RAN, in cui possiamo sfruttare tutta la complessità e le funzionalità avanzate che stiamo integrando in OpenShift AI per fornire reti di accesso radio cloud-native disaggregate per l’industria delle telecomunicazioni. Questo è un altro dei nostri grandi annunci, in linea con la nostra presentazione tecnologica di OpenShift AI.
Ciò che è davvero importante per il settore è che stiamo fornendo prove concrete del fatto che la piattaforma OpenShift di Red Hat è una piattaforma in grado di scalare su implementazioni on-premise, nel cloud, in ambienti ibridi, dal core all’edge e fino al far edge, per casi d’uso IT, servizi di rete core e Open RAN. Questo perché stiamo offrendo esempi e prove tangibili di clienti che si sono affidati a noi per questi servizi, in diverse fasi e con varie esigenze. Ed è qualcosa di davvero entusiasmante per noi.
Che cosa vi aspettate come risultato di questo Mobile World Congress?
Da un paio d’anni a questa parte, qui al Mobile World Congress, stiamo parlando dell’importanza dell’ecosistema. Un ecosistema aperto.
Quest’anno, stiamo avendo sempre più collaborazioni e conversazioni con i clienti e partner per capire come lavoreremo una volta terminato l’evento. Quello che mi aspetto di vedere al nostro ritorno dal Mobile World Congress è che si inizi davvero a portare avanti queste collaborazioni. Stiamo lavorando a stretto contatto con Nokia, Ericsson, Amdocs e tutti i partner dell‘ecosistema delle telecomunicazioni.
Red Hat, in effetti, ha dato il via a questa idea di ecosistema aperto e collaborazione aperta perché siamo un’azienda open source. Quindi, quello che spero di vedere quando lasceremo il Mobile World Congress è che tutto questo si concretizzi nel lavoro che svolgiamo con i nostri clienti.
Non è solo una conversazione, un concetto o qualcosa che sappiamo di dover fare o che speriamo di realizzare. È qualcosa che stiamo già mettendo in pratica e su cui ci stiamo impegnando sul mercato. Non vedo l’ora di continuare a lavorarci e di vederlo crescere anche dopo la fine dell’evento.
La redazione ringrazia Honoré LaBourdette per l’intervista piena di interessanti spunti di riflessione. Per chi è interessato ad approfondire il discorso su OpenShift AI e sulle AI RAN, può fare riferimento al sito web di Red Hat.
- Yanover, Vladimir (Autore)