Spring GDS Italia è un’azienda che si occupa di logistica, soprattutto internazionale, e che in questo momento sta consolidando la propria posizione in Italia. Infatti, nel 2024 ha raggiunto il traguardo dei 23 milioni di fatturato, con un aumento del 18% rispetto all’anno precedente. In occasione del Netcomm Forum 2025, abbiamo incontrato Gabriele Bavera, Managing Director di Spring GDS Italia, e abbiamo approfondito con lui il rapporto tra logistica ed e-commerce.
Grazie per averci concesso questa intervista. Vorremmo, come si fa spesso, iniziare parlando di lei. Può presentarsi ai nostri lettori?
Mi chiamo Gabriele Bavera e sono Managing Director e membro del Consiglio di Amministrazione di Spring GDS Italia dal 2014. Negli ultimi dieci anni mi sono occupato di trasformare questa azienda da semplice partner postale a un player dell’e-commerce internazionale. Ora l’azienda è uno dei leader a livello italiano e anche europeo.
Il mio background è di estrazione economica. Ho una laurea in International Management conseguita presso l’Università dell’Insubria e poi, in concomitanza con la nomina a General Manager in Spring, ho ottenuto una qualifica di Executive MBA che ho finalizzato poi a Pechino nel 2016. La mia esperienza è quasi interamente concentrata nei settori vendite, marketing e strategy di varie multinazionali.
Prima di unirmi a Spring, ho collaborato in diversi rami del gruppo PostNL e TNT ricoprendo varie cariche. Sono stato Country Sales Manager in Italia e Business Developer per i mercati emergenti nella nostra Central Region. Inoltre, nei dieci anni in cui mi sono occupato della trasformazione di Spring Italy in una nuova realtà a livello europeo, sono stato anche Managing Director in Svizzera e, per due anni, ho collaborato con l’Head Office su progetti di fusioni e acquisizioni. Ho contribuito a individuare e acquisire partner e startup, soprattutto per il nostro gruppo internazionale, con l’obiettivo di ampliare le proposte di valore rivolte ai mercati e ai nostri clienti internazionali.
Questo è stato, in sintesi, il mio percorso all’interno di Spring e, prima ancora, all’esterno, fino al mio arrivo in azienda.
Che tipo di azienda è Spring GDS?
Spring è principalmente un operatore logistico internazionale specializzato in quella che si chiama cross-border delivery, quindi in consegne internazionali. Siamo specializzati in tutto ciò che riguarda la consegna privata e la direct injection, quindi troviamo soluzioni semplificate per i clienti. In questo caso, in Spring Italia, per clienti italiani che devono scalare un determinato mercato, che sia esso europeo o un mercato al di là dell’oceano — quindi Nord America, Sud America oppure APAC.
Siamo al 100% di proprietà delle poste olandesi; Spring Global GDS è il brand utilizzato dalla casa madre, quindi dal nostro azionista unico PostNL, al di fuori del Benelux. Abbiamo 18 filiali in tutto il mondo: due presidiano il mercato nordamericano, due quello asiatico e 14 il mercato europeo.
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È stato ribadito anche oggi, con l’apertura dei lavori di Netcomm Forum, che la logistica è uno degli aspetti più importanti per l’e-commerce che si sta trasformando. Come si è evoluto il vostro business con questa trasformazione dell’e-commerce?
Come dicevo prima, il grosso del DNA del nostro azionista, ma anche di Spring, negli ultimi 25 anni deriva dal mercato postale; quindi l’azienda si occupava principalmente di consegne B2C, soprattutto cartacee. Negli ultimi 10 anni, ovviamente, con l’avvento dell’e-commerce e lo sviluppo della logistica legata alle consegne B2C, la nostra azienda si è evoluta. Ci occupiamo ancora di consegne a privati, ma ora si tratta di pacchi. Un altro aspetto che si è evoluto negli ultimi anni è l’aumento delle esigenze dei venditori: richiedono consegne sempre più rapide e performanti, oltre a una semplificazione del processo che va dalla vendita del prodotto fino alla consegna al destinatario finale. Questo, soprattutto sul mercato internazionale, che è quello a cui noi facciamo riferimento.
Altro elemento, anche questo collegato all’e-commerce, è la sostenibilità. Molto spesso si da alla logistica una grande responsabilità. Voi che approccio avete su questo fronte?
Per noi il tema della sostenibilità è veramente importante; soprattutto, è fondamentale in relazione a tutti gli obiettivi che ci siamo posti. L’azienda è in prima linea per l’impegno che abbiamo nei confronti dei nostri merchant.
Abbiamo, per esempio, introdotto nel 2024 un cambiamento davvero significativo: tutti i trasporti delle nostre linee gestite a livello intraeuropeo vengono effettuati con biodiesel. Utilizziamo l’HVO100, un carburante altamente performante e ovviamente meno impattante dal punto di vista ambientale. Solo nel 2024, per dare qualche numero, abbiamo ridotto di 8,5 chilotoni [un chilotone è la quantità di energia liberata dall’esplosione di mille tonnellate di tritolo, n.d.r.] le emissioni prodotte dai nostri camion, l’equivalente, più o meno, di aver compensato le emissioni di 3.500 automobili a benzina. Si tratta quindi di un impegno piuttosto rilevante per noi, anche perché il biodiesel ha un costo superiore rispetto al carburante convenzionale; ma per la nostra azienda è fondamentale dare importanza alla sostenibilità.
Abbiamo anche altre iniziative legate alla sostenibilità; per esempio, sempre all’interno della nostra rete, dobbiamo trasportare dei pacchi, che ovviamente non possono essere trasportati sfusi. Altri li trasportano su pallet in legno o cartone: materiali riciclabili, ma comunque con un certo tipo di dispendio. Noi utilizziamo pallet progettati e sviluppati internamente, riciclabili, con una vita utile molto più lunga e che vengono interscambiati tra le varie sedi. In questo modo non generiamo sprechi di materiale collaterale per le nostre spedizioni. Anche questo, per noi, è un aspetto molto importante.
Guardando al futuro, quale è la vostra visione della logistica da qui a quattro o cinque anni?
Posso rispondere per quanto riguarda il cross-border, che è il nostro core business. Ovviamente, per l’internazionale pensiamo che la prossima evoluzione sarà un mix, o comunque un cambiamento, per cui il cliente ci chiederà di spostare sempre meno merce quotidianamente. Attualmente effettuiamo trasporti praticamente tutti i giorni verso le varie destinazioni, via terra o via aerea. In futuro, diventeranno sempre più importanti le geolocalizzazioni di chi svolge operativamente il lavoro. Ci saranno quindi dei centri, nostri hub o altri hub, per la raccolta consolidata delle merci — soprattutto quelle a più alta rotazione da parte dei nostri clienti. Da lì verrà effettuata una esplosione delle spedizioni a livello locale; e questo è anche un modello molto più sostenibile da gestire. Oggi, invece, la merce viene parcellizzata quando il cliente è pronto, ha venduto la merce e procede con l’uscita di magazzino. In futuro ci sarà sicuramente una visione più sostenibile da questo punto di vista, con costi più contenuti, perché una consegna locale è sicuramente più economica rispetto a una consegna transfrontaliera. Inoltre, anche la capillarità e la velocità nei confronti del cliente saranno maggiori rispetto a quelle attuali, di almeno 24 ore.
Abbiamo parlato molto di consegne cross-border. Oggi però viviamo in una situazione geopolitica molto complessa. Che effetti ci sono sulle vostre attività?
Non si può dire che tutto sia sotto controllo, perché in ogni caso esportiamo in 190 paesi in tutto il mondo.
I paesi che purtroppo sono stati afflitti da situazioni complesse negli ultimi anni sono stati sicuramente impattati da questo punto di vista. In quei casi, è ovviamente necessario rispettare le scelte politiche e governative, perché non si può fare altrimenti.
Se invece parliamo, per esempio, delle ultime notizie riguardanti ciò che sta accadendo negli Stati Uniti, dove le decisioni sono più legate a fattori economici, in questo momento possiamo solo, come sempre, essere al fianco dei nostri clienti. Avendo un certo rilievo, ed essendo una delle tre poste più importanti al mondo, abbiamo contatti diretti con l’amministrazione postale americana e, di conseguenza, anche con tutta l’autorità che c’è dietro di essa. Si tratta di contatti costanti, quotidiani, per comprendere quale sia l’evoluzione in Nord America, perché chiaramente ci sarà un’evoluzione. Saremo al fianco dei nostri clienti non appena avremo un quadro definito e chiaro, poiché le situazioni cambiano sostanzialmente nell’arco di ogni 24 ore.
La redazione ringrazia Gabriele Bavera per il tempo che ci ha cocesso. Chi fosse interessato ad approfondire i servizi offerti dall’azienda e dal gruppo PostNL può fare riferimento al sito web dell’azienda.