Infrastruttura cloud open: innovazione al servizio delle aziende

Agli albori dell’era cloud le organizzazioni si chiedevano quali benefici avrebbe portato loro l’adozione di questa tecnologia. Ora la necessità di servirsene non è più messa in discussione. Il dibattito si è invece spostato sui criteri di selezione dell’architettura cloud ideale a rispondere alle specifiche esigenze operative e di business. Ad oggi, la stragrande maggioranza delle organizzazioni ha compreso che la strada più efficace da intraprendere consiste in una combinazione di cloud e software open source.

In particolare, con l’aumentare della complessità del business, ovvero quando si affrontano nuove acquisizioni o, più in generale, si prendono in considerazione applicazioni business-critical non più in capo al solo IT, ma distribuite tra le diverse divisioni aziendali, è raro che le aziende possano mantenere un unico stack tecnologico. Coloro che ancora devono standardizzare i propri ambienti operativi, inevitabilmente si trovano costretti a doversi appoggiare a diversi cloud e ad adottare un’infrastruttura open source.

Open Cloud, massima innovazione e personalizzazione

Un’infrastruttura aperta consente alle imprese di massimizzare la customer experience evitando i downtime (le interruzioni del servizio). Inoltre, permette di sfruttare i punti di forza delle tecnologie, ovunque esse siano in esecuzione. Il cloud offre alle aziende un modo più rapido per soddisfare le esigenze tecniche dei clienti. Un cloud aperto ha il valore aggiunto di trasformare radicalmente il modo in cui le stesse operano, permettendo così di offrire una migliore user experience. Un’infrastruttura cloud sicura e aperta si basa su tre pilastri fondamentali. In primis sulla natura open source. Google Cloud è impegnata da anni nel dare impulso all’innovazione dei propri clienti in questo ambito con Kubernetes e con il supporto alla Cloud Native Computing Foundation (CNCF) e tutta la comunità open source.

In secondo luogo sulla flessibilità. Attraverso il supporto ad un’architettura ibrida e multi-cloud progettata per adattarsi rapidamente all’evoluzione dell’organizzazione, offre ai clienti la massima flessibilità per gestire il business come e dove desiderano. Le applicazioni moderne devono necessariamente poter essere eseguite in modo trasversale su un insieme di infrastrutture: on premise, cloud privato, cloud pubblico ed edge. In altre parole su un cloud ibrido. Inoltre, dalla piattaforma applicativa gestita (Anthos) al data warehouse serverless completamente gestito (BigQuery), i clienti Google Cloud possono sfruttare la potenza dei dati e dell’intelligenza artificiale attraverso API aperte, servizi di machine learning e motori di analisi su qualsiasi piattaforma cloud.

Una soluzione open cloud sicura, si basa anche sull’integrazione con un’ampia community di partner che consentano di offrire una gamma vastissima di soluzioni innovative. In questo modo, si è in grado di risolvere le problematiche e rispondere alle esigenze dei clienti in qualsiasi situazione. Ciò garantisce alle aziende la possibilità di offrire ai clienti esperienze senza soluzione di continuità, dall’integrazione tecnica, alle vendite e all’assistenza. Attraverso il suo Open infrastructure Cloud, Google Cloud offre ai propri clienti la libertà di innovare e scalare in modo sicuro da on-premise, all’edge, al cloud su una piattaforma semplice, trasformativa e aperta.

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