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Che implicazioni avrà la direttiva NIS2 sulle aziende europee?

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Un recente sondaggio di Veeam, condotto da Censuswide, ha rivelato che l’implementazione della direttiva NIS2 (Network and Information Security) nell’Unione Europea sta mettendo sotto pressione le risorse finanziarie e operative delle aziende. 

Con l’obiettivo di migliorare la sicurezza informatica per infrastrutture critiche e settori essenziali, la NIS2 impone nuove norme per garantire la resilienza dei dati. Tuttavia, il rispetto di questi requisiti comporta una riorganizzazione dei budget aziendali, generando sfide significative, specialmente in presenza di limiti di budget e di competenze specifiche.

Le risorse dirottate per rispettare la direttiva NIS2

Stando al report di Veeam, circa il 95% delle aziende EMEA ha trasferito fondi da altre aree per finanziare la conformità alla direttiva. Questa riallocazione, secondo i dati raccolti, ha colpito principalmente settori come il reclutamento, la gestione del rischio e le riserve di emergenza.

Nel dettaglio, il 34% delle aziende ha ridotto i fondi per la gestione dei rischi e il 30% ha tagliato i budget per le assunzioni. Solo il 20% delle aziende ha dichiarato di avere difficoltà a ottenere il budget necessario per la conformità, ma l’impatto generale resta elevato per la maggior parte degli attori del mercato.

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Oltre ai vincoli economici, la direttiva NIS2 evidenzia un problema persistente per le aziende: il gap di competenze. Questa mancanza di personale qualificato in ambito IT e sicurezza è stata indicata come la principale sfida da circa il 30% dei leader IT intervistati. La digitalizzazione e l’aumento dei costi operativi costituiscono ulteriori pressioni che i responsabili IT si trovano a fronteggiare, rendendo la NIS2 solo una delle tante priorità aziendali.

Per conformarsi, le aziende stanno adottando misure come la revisione dei processi di sicurezza informatica (29%), l’aggiornamento delle procedure interne e l’implementazione di nuove tecnologie (28%). Tuttavia, la necessità di investire ulteriormente in audit IT e soluzioni specializzate mette a dura prova i budget già ridotti, con un aumento della competizione per risorse limitate.

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Il peso crescente della sicurezza nei budget IT

Nonostante i tagli complessivi al budget IT registrati negli ultimi anni, circa l’80% dei budget IT delle aziende EMEA è ora destinato alla sicurezza e alla conformità. Questa percentuale riflette un’accelerazione forzata verso una maggiore protezione dei dati, anche a discapito di altre aree strategiche. 

Andre Troskie, Field CISO EMEA di Veeam, ha affermato che l’attuale ripartizione del budget IT indica quanto le aziende siano impreparate e necessitino di un approccio olistico alla sicurezza, non solo per rispondere alla normativa ma per affrontare le sfide del futuro.

Il caso del Regno Unito

Nonostante la NIS2 non sia obbligatoria per le aziende del Regno Unito, quelle che operano nell’UE devono rispettarla. In risposta, il 62% delle aziende britanniche ha aumentato i propri budget IT dal gennaio 2023, registrando una maggiore fiducia rispetto alle controparti europee. 

Il 90% dei leader IT britannici si dichiara fiducioso nella propria capacità di rispettare i requisiti NIS2. Le aziende britanniche si sono concentrate soprattutto nella formazione del personale esistente e nell’adozione di nuove tecnologie, mostrando un impegno più attivo nel colmare il divario di competenze rispetto ai loro omologhi europei.

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