
Forse è colpa del nome, ma l’intelligenza artificiale ha sempre un sapore etereo, astratto. Eppure ha un impatto concreto sull’economia, anche in quei settori che, da profani, ci sembrano meno attenti ai dati e agli strumenti di analisi. Perché il punto è che ogni aspetto dell’economia ha sempre più fame di dati, e sempre più di bisogno di una trasformazione guidata dall’AI. Al Mobile World Congress 2025 di Barcellona, Huawei ha infatti riunito partner e clienti globali di ogni settore dell’industria per parlare di AI all’Industrial Digital and Intelligent Transformation Summit. Un momento per delineare la propria visione strategica per un futuro in cui l’intelligenza artificiale rappresenta il motore di trasformazione industriale. Uno sguardo d’insieme, perché sono le collaborazioni fra più imprese che potranno far crescere il mercato.
L’AI e l’industria: la visione strategica di Huawei per il futuro al MWC 2025
Il 2025 potrebbe diventare un punto di svolta significativo nell’adozione dell’intelligenza artificiale in ambito industriale. Come sottolineato da Leo Chen, Corporate Senio Vice President e President of Enterprise Sales di Huawei, stiamo assistendo a un’evoluzione accelerata: “Nel 2024 abbiamo visto le prime applicazioni dell’AI in scala, mentre nel 2025 stiamo già viaggiando verso l’AGI (Artificial General Intelligence).” Questo passaggio rappresenta un salto qualitativo importante: dall’AI generativa che l’anno scorso si limitava a fornire risposte, siamo arrivati agli “Agenti AI” in grado di eseguire azioni concrete.
Non solo: se fino a poco tempo fa la tendenza era quella di aumentare in modo esponenziale la capacità di computazione, oggi l’orientamento si sta spostando verso l’ottimizzazione dei modelli e la sostenibilità. Che fa i anche i nomi: il modello Deepseek esemplifica questo cambio di paradigma, dimostrando come sia possibile ottenere risultati eccellenti ottimizzando le risorse anziché moltiplicarle.
Questa nuova direzione risponde anche alle principali criticità identificate da uno studio congiunto di Gartner e Huawei, secondo cui l’83% dei ritardi nelle innovazioni AI dipende dall’architettura, con troppi silos per i dati. A questo si aggiunge un problema di interoperabilità (il 52% dei sistemi non può essere integrato) e una questione economica non trascurabile: il 30% dei progetti di AI generativa viene bloccato per mancanza di fondi. Secondo Huawei, per rispondere a rispondere a questo problema bisogna rispondere con tre punti fissi: inclusività, sostenibilità, collaborazione. Partendo da questi pilastri, si può sviluppare una strategia AI per l’industria che non lasci indietro nessuno (nemmeno le aziende più piccole) e che dia uno slancio imponente al mercato.
I quattro percorsi di Huawei per accelerare la trasformazione intelligente
Sulla base di questi principi, Leo Chen ha delineato quattro percorsi strategici che rappresentano il cuore dell’approccio Huawei alla trasformazione intelligente AI dell’industria:
- Ridefinizione dell’architettura ICT: Il primo passo consiste nell’integrazione delle tecnologie negli scenari industriali specifici, costruendo un’architettura ICT su misura per le esigenze di ogni settore. Questo approccio mirato permette di superare il problema dei silos e di creare sistemi più coerenti ed efficaci.
- Infrastruttura ICT avanzata e AI-driven: Il secondo percorso prevede lo sviluppo di un’infrastruttura in grado di supportare la crescita esponenziale dei carichi di lavoro generati dall’AI. Le nuove soluzioni presentate da Huawei, come i sistemi di storage New-Gen OceanStor Dorado per carichi di lavoro critici e OceanStor Pacific per la gestione dei dati di massa, vanno in questa direzione.
- Soluzioni AI ad alte prestazioni e inclusive: Il terzo punto riguarda la creazione di soluzioni AI integrate con modelli open-source e toolchain di sviluppo ottimizzate. L’obiettivo è rendere l’AI più accessibile e inclusiva, con un focus particolare su settori chiave come sanità e istruzione.
- Formazione dei talenti ICT: L’ultimo percorso sottolinea l’importanza di una formazione mirata per creare professionisti capaci di integrare tecnologia e industria. A questo scopo, Huawei ha lanciato i programmi “Industry Elites in the ICT Classroom” per le aziende e “Leading ICT Talent Cultivation Program” per le università.
Questi quattro percorsi si inseriscono in una strategia più ampia che prevede lo sviluppo di 8 team specializzati che operano in oltre 20 industrie, coprendo 255 scenari con 200.000 aziende. L’approccio si basa su strategie azionabili, rischi controllati, scalabilità dell’innovazione e collaborazione con i sistemi ICT esistenti.
I dati e lo storage di Huawei per portare l’AI nell’industria
Un tema centrale del summit è stato il ruolo dell’AI nella gestione dei dati, che secondo Huawei stanno vivendo una vera e propria età dell’oro. Peter Zhou, President of Data Storage Product Line, ha evidenziato come gli operatori globali stiano sfruttando e monetizzando scenari applicativi sempre più avanzati, come smart home e fabbriche digitali, aumentando così la domanda di soluzioni di storage avanzate. Per rispondere a queste esigenze, Huawei ha presentato diverse soluzioni quali:
- AI-Ready Data Lake: Una soluzione pensata per gestire in modo efficiente grandi volumi di dati necessari per l’addestramento dei modelli AI.
- FlashEver: Un modello di business che assicura aggiornamenti fluidi e investimenti protetti nel tempo.
- OceanProtect: Un sistema di backup all-flash in grado di velocizzare il recupero dei dati fino a 5 volte rispetto agli standard di settore.
- DCS AI: Una soluzione che offre strumenti avanzati per accelerare l’addestramento e l’implementazione dei modelli di intelligenza artificiale.
Queste soluzioni rappresentano un tassello fondamentale nella strategia di Huawei per facilitare l’adozione dell’AI in ambito industriale. Che avrà però bisogno di una connettività sempre più veloce e integrata.
AI ON: le reti ottiche nell’era dell’intelligenza artificiale dell’industria per Huawei
Nella visione di Huawei per l’industria, gioca un ruolo principe la prossima generazione di reti ottiche nell’era dell’AI, sintetizzata nel concetto di AI ON (AI Optical Network). Secondo Bob Chen, President of Optical Business Product Line, questa evoluzione sarà caratterizzata da cinque attributi fondamentali, riassunti come “5 A”:
- Awareness: per servire con precisione i tipi di servizio in base ai modelli di traffico, in base ai requisiti di banda, latenza e affidabilità.
- Always on demand: una connettività differenziata in tempo reale, su misura per specifiche esigenze di servizio.
- Assurance: per un’alta qualità indipendentemente dai cambiamenti della rete o dalle fluttuazioni del servizio. L’obiettivo è garantire latenza deterministica e zero perdite dei pacchetti.
- Autonomous O&M: le reti future identificheranno e mitigheranno in modo proattivo i potenziali rischi, prima che abbiano un impatto sugli utenti — i tempi per le risposte solo reattive sono finiti.
- AI Native: Le funzionalità AI native full-stack saranno integrate nei terminali di rete, nei dispositivi e nei sistemi di gestione.
La diffusione commerciale del 5G Advanced e l’accelerazione dell’AI aiuteranno gli operatori a rimodellare il business, le infrastrutture e la gestione operativa. Non serve solo un “cervello” più intelligente, ma nervi che corrano lungo tutta l’infrastruttura aziendale: l’AI non può prescindere dalla connettività.
Adozione sostenibile e inclusiva dell’AI
Se questa è la strategia, è da notare che Huawei ha iniziato il summit parlando non di innovazione, ma di inclusività. Ciyong Zou di UNIDO (United Nations Industrial Development Organization) ha aperto le danze spiegando come AI, 5G e Cloud Computing rappresentano le radici dello sviluppo economico del prossimo futuro, ottimizzando i processi, riducendo i costi e permettendo nuove attività commerciali. Tuttavia, c’è il rischio concreto che le aziende che non abbracciano queste novità possano restare indietro.
Per questo servono iniziative come AII (Accelerate Industrial Intelligence), che si basa sui tre pilastri di cui abbiamo già parlato, e che Huawei ha sposato in pieno durante il summit. L’azienda ha manifestato il suo impegno in questa direzione con l’obiettivo di promuovere l’adozione dell’AI in maniera sostenibile a livello industriale, puntando a raggiungere oltre 10 milioni di persone entro il 2030 attraverso corsi di formazione per le elite industriali nell’ICT (3000 corsi pratici, training tecnico, ecc.).
Casi d’uso: dalla teoria alla pratica
Il summit ha visto la partecipazione di diversi clienti Huawei che hanno condiviso le loro esperienze di trasformazione digitale e intelligente. Abbiamo apprezzato come fossero vari per settori di appartenenza (e anche dimensioni delle società).
Meralco: un caso di trasformazione industriale progressiva
Il caso di Meralco dimostra l’approccio graduale alla trasformazione industriale proposto da Huawei, articolato in tre fasi: informatizzazione, digitalizzazione e intelligenza. Il percorso seguito include:
- Go Broadband: Implementazione di soluzioni di rete per migliorare stabilità e prestazioni.
- Go Cloud: Adozione di soluzioni cloud per aumentare l’efficienza nell’uso delle risorse (miglioramento del 20%).
- Go Intelligent: Raccolta dati in tempo reale e aumento dell’efficienza operativa.
Integrated Dawiyat: infrastrutture avanzate per la connettività
Mahmoud BinAhmen, CCO di Integrated Dawiyat, ha illustrato come l’azienda, che nel 2017 ha ricevuto la prima licenza per l’infrastruttura, oggi offra quattro prodotti principali: fibra, data center hyperscale ed edge, IoT e connettività internazionale. L‘obiettivo ambizioso dell’azienda è diventare una società 10 Gbps entro il 2025.
Petrobras: connettività su scala continentale
Gil Brasileiro Fernandes di Petrobras ha descritto l’implementazione di una robusta infrastruttura di connettività in Brasile, un paese di dimensioni continentali. L’azienda ha costruito una spina dorsale di IP privato con chilometri di fibra ottica 200G. Per l’operatività mobile, utilizza PDA, smartglass, tablet con 5G, LTE, WiFi e anche connessione satellitare, dimostrando come le soluzioni Huawei possano essere adattate a contesti geografici complessi.
VusionGroup: retail intelligente e human-centric
VusionGroup ha presentato le sue soluzioni per creare un’esperienza di shopping più umanocentrica. L’azienda ha recentemente acquisito Memory, che analizza i prodotti nei negozi, e ha sviluppato EdgeSense, uno scanner che utilizza BLE (Bluetooth Low Energy) per ridurre il consumo energetico e connettersi agli smartphone degli utenti. In collaborazione con Huawei, stanno integrando queste tecnologie nel nuovo standard WiFi 7.1.
Comunità di Madrid: digitalizzazione dei servizi pubblici
Miguel Lopez-Valverde, Ministro della digitalizzazione della comunità di Madrid, ha illustrato l’ambizioso piano di trasformazione digitale della regione, che prevede investimenti per rendere i servizi pubblici completamente automatizzati. L’obiettivo è creare un ecosistema di startup e stabilire Madrid come punto di riferimento non solo per l’Europa ma per il mondo, creando un hub per l’innovazione.
Huawei e l’AI: un ecosistema per l’intelligenza nell’industria
L’Industrial Digital and Intelligent Transformation Summit 2025 di Huawei ha delineato una visione chiara per il futuro dell’AI in ambito industriale. Con 83 global showcases che coprono 71 scenari chiave e 10 nuove soluzioni sviluppate con i partner, l’azienda si conferma un player di primo piano nella trasformazione digitale e intelligente in settori strategici come pubblica amministrazione, finanza, trasporti, energia e retail.
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