Le società americane Hewlett Packard Enterprise (HPE) e Oracle ha interrotto le consegne dei loro prodotti in Russia. In un’intervista a CRN del 2 marzo, il CEO di HPE Antonio Neri ha affermato che le spedizioni sono state interrotte 48 ore fa, ovvero il 28 febbraio. Nei giorni scorsi la società ha tenuto una conferenza sui risultati del quarto trimestre, durante la quale Neri ha dichiarato quanto segue: “Dal punto di vista commerciale, abbiamo attualmente sospeso tutte le consegne in Russia e continueremo a rispettare tutte le sanzioni e i controlli sulle esportazioni”.
HPE, ha osservato, non sarà in grado di pagare il proprio personale in Russia ora, perché “l’intero sistema bancario è fermo“. HPE è un’azienda globale con soluzioni che abbracciano l’intera infrastruttura dall’edge al cloud, consentendo ai clienti di connettersi, proteggere, analizzare e operare su dati e applicazioni, ovunque si trovino, dall’edge al cloud.
Anche Oracle, come HPE, chiude i ponti con la Russia
La società americana Oracle, uno dei maggiori produttori di software aziendali e allo stesso tempo un importante fornitore di apparecchiature server, ha annunciato la sospensione di tutte le operazioni in Russia. Lo ha annunciato in un messaggio dall’account Twitter ufficiale dell’azienda. Oracle ha molti clienti sia in Russia che nei paesi della CSI.
Le entrate di Oracle per il secondo trimestre dell’anno fiscale 2022, terminato a dicembre, hanno superato tutte le aspettative degli analisti, raggiungendo i 10,36 miliardi di dollari, mentre la società ha operato con una perdita di 1,25 miliardi di dollari, associata ai pagamenti in una causa giudiziaria. A quanto pare, in connessione con la decisione riguardante la Russia, la società dovrà adeguare le proprie previsioni per il mercato EMEA.
Oracle e HPE si aggiungono ad altre grande aziende informatiche che hanno deciso di chiudere le proprie operazioni commerciali con la Russia. Tra queste, Intel, AMD e Microsoft.