Il Cloud Next è l’evento annuale di Google in cui la multinazionale annuncia le novità per l’anno in arrivo. Per il 2023, il Google Cloud Next si apre oggi a San Francisco e durerà tre giorni. Gli annunci, come da abitudine del colosso di Mountain View non si risparmiano ne come qualità, ne come quantità.
Le novità di questo Google Cloud Next vanno dall’hardware ai servizi online passando per il software e il supporto per gli sviluppatori. Il filo conduttore, però, è molto chiaro; perché è tutto collegato all’intelligenza artificiale e all’ecosistema che Google sta costruendo attorno ai suoi servizi di AI.
Avevamo già parlato di questo trend di Google in occasione del Google I/O 2023. Anche in quel caso l’intelligenza artificiale era il centro di tutto. Tuttavia, con Cloud Next si alza ulteriormente la posta: Google mette sul piatto cose tangibili che vanno nella direzione promessa e parla di nuovi servizi innovativi.
La progressione di Google Cloud
L’ingradramento generale su come sta crescendo Google Cloud lo fa Philip Moyer, Global VP, AI & Business Solutions, Google Cloud. Moyer parte subito con dei numeri di mercato molto incoraggianti. Si parla infatti di 32 Miliardi di dollari di fatturato per il 2023 stimati sulla base dell’anadamento dei primi due trimestri. Questo porterebbe a un incremento anno su anno del 28% grazie a più di 10 milioni di utenti professionali e a più di 100.000 partner a livello globale.
Per quanto riguarda l’ntelligenza Artificiale, in particolare quella generativa, è stato un anno molto proficuo. Infatti, si è partiti a marzo 2023 con l’assistene alla scrittura per Google Workspace per introdurre il mese successivo i modelli linguistici. Infine, già a giugno scorso erano disponibili i primi servizi per le aziende. Questa crescita tecnologica è ovviamente accompagnata anche da un forte interesse da parte di clienti e partner. Infatti, ci dice Moyer, più del 70% degli unicorni nel campo della AI generativa sono clienti di Google Cloud. Queste aziende, fondamentalmente, usano Google Cloud per sviluppare ed eseguire i modelli di AI che vendono ai loro clienti.
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Infrastrutture più moderne a supporto dell’intelligenza artificiale
Per la parte relativa all’infrastruttura di supporto è intervenuto Mark Lohmeyer, VP and GM, Compute and ML Infrastructure, Google Cloud.
Il manager ha parlato di venti anni di innovazione da parte di Google nel campo dell’intelligenza artificiale. Uno dei punti chiave di questa innovazione è sempre stata l’infrastruttura. In particolare, Google Cloud punta da sempre a un’infrastruttura ottimizzata sulla base del carico di lavoro. Questo fa si che Google possa offrire delle soluzioni specifiche pensate per carichi di lavoro tradizionali (orientati per esempio al calcolo) piuttosto che per carichi moderni (come la containerizzazione e le web analytics) piuttosto che specificatamente per l’intelligenza artificiale.
In questo contesto NVIDIA è un partner strategico. Infatti, Google Cloud A3, il nuovo supercomputer, è basato sulle GPU H100 di NVIDIA. A3 promette una capacità di trasferimento di 10 volte superiore e un tempo di addestramento per l’AI di un terzo rispetto ad A2; il modello precedente. Con l’introduzione di A3 vengono rese disponibili anche le nuove Cloud TPU v5e, molto più efficienti e scalabili della generazione precedente. Una TPU, o Tensor Processing Unit, è una unità di calcolo specializzata per l’intelligenza artificiale erogata sotto forma di un servizio cloud.
L’intervento di Lohmeyer volge al termine con una serie di annunci collaterali, ma non per questo meno importanti. Tra questi troviamo una edizione Enterprise del Google Kubernetes Engine (GKE) che va ad affiancarsi a quella già esistente specializzata per intelligenza artificiale. Viene poi annunciato anche Google Cross-Cloud Network: un servizio di collegamento tra cloud diversi che promette ana riduzione del 35% della latenza di rete e del 30% del TCO complessivo.
Vertex AI
Vertex AI è, fondamentalmente, una AI generativa enterprise-ready. Dal punto di vista dell’adozione, Vertex ha visto nell’ultimo anno un incremento di 150 volte come numero di progetti e di 15 volte come numero di account professionali. Questo è quanto ci ha detto Warren Barkley, Sr. Director, Product Management, Cloud AI, Google Cloud.
Barkley va a toccare anche un punto molto importante: l’accessibilità dell’intelligenza artificiale. L’uso di questa tecnologia, infatti, non dove essere essere riservato a chi ha specifiche competenze scientifiche, ma deve diventare di dominio comune. Questo vuol dire che chiunque deve essere nelle condizioni di poter creare un modello di intelligenza artificiale specifico per le sue necessità, o per quelle dei suoi clienti. Tutto questo sarà possibile grazie anche all’architettura aperta di Vertex AI.
Per il 2023 Vertex AI si arricchisce di una serie di modelli di AI nuovi e rivisti per testi e chat (PaLM), per la generazione di immagini (Image), per la generazione di codice (Codey) e molti altri utilizzi. In particolare, la prossima versione di PaLM supporterà testi e documenti molto più grandi in 38 lingue con altri 100 idiomi attualmente in fase di test.
Vertex AI, inoltre, promuove un ecosistema di modelli aperti. Per cui, oltre ai modelli di AI previsti da Google sarà possibile trovarne di terze parti nonché estensioni di modelli esistenti per soddisfare necessità specifiche (Vertex AI Extension). Alla stregua delle estensioni, si potranno definire dei collettori di dati (Vertex AI Data Connector) per importare informazioni da sorgenti esterne e alimentare i propri modelli personalizzati.
In chiusura del suo intervento, Warren Barkley ci spiega quali sono gli elementi progettuali di Vertex AI che lo rendono particolarmente interessante a livello enterprise. Innanzitutto, la data governance e la privacy; perché il cliente ha il pieno controllo sui suoi dati e può decidere dove collocarli. Gli altri aspetti sono Il supporto nativo alla sicurezza del dato, alla affidabilità nonché alla sostenibilità di utilizzo dell’infrastruttura.
Produttività e Google Workspace
Alzando un po’ il livello di astrazione, altre novità annunciate a Google Next riguardano il mondo della produttività. Per Google, ciò significa integrare servizi di intelligenza artificiale in Google Workspace. Di questo ci ha parlato Kristina Behr, VP, Products, Google Workspace.
Google Workspace, ci viene detto, è il sistema di produttività più diffuso al mondo. Infatti, conta più di tre miliardi di utenti di cui dieci milioni di utenti professionali. L’obiettivo dello strumento è sempre stato quello di semplificare la collaborazione tra le persone. Oggi, si passa dalla collaborazione tra essere umani alla collaborazione con un sistema di intelligenza artificiale. All’interno di workspace, infatti, con l’introduzione di Duet AI, l’intelligenza artificiale va vista come un collaboratore virtuale più che non uno strumento.
Dove opera Duet AI all’interno di Google Workspace? La risposta più sintetica è “ovunque“. In un meeting prenderà il ruolo di un assistente; scrivendo le minute, recuperando informazioni su richiesta, traducendo i sottotitoli in tempo reale e persino dandoci una mano se siamo arrivati tardi. Funzionalità simili, seppure con un contesto leggermente diverso, saranno disponibili anche in Google Chat.
Le ricadute per gli sviluppatori
Ovviamente, dovendo costruire un ecosistema di servizi, Google Cloud Next propone delle novità orientate anche agli sviluppatori. Su questo intervengono Gerrit Kazmaier (VP and GM, Databases, Data Analytics, and Looker, Google Cloud) e Andi Gutmans (VP and GM, Databases, Google Cloud)
Per uno sviluppatore, Duet AI, la stessa usata per Google Workspace, diventa un sistema esperto per assisterlo nel viaggio attraverso Google Cloud per tutto il ciclo di sviluppo del software.
Relativamente alla scrittura di software, Duet AI, infatti, è in grado di completare porzioni di codice e produrre commenti per molti linguaggi di programmazione. Attenzione, non si tratta di un modello generico ma di una AI addestrata sul contesto specifico di Google Cloud Platform. Come tale, sarà in grado di assisterci in maniera molto più efficace. Infine, queste funzionalità si integreranno direttamente in molti ambienti di sviluppo mainstream.
Altro aspetto molto interessante riguarda i dati e la loro interpretazione. L’interpretazione di analytics viene svolta oggi principalmente attraverso sistemi di interrogazione basati sulla scrittura di codice. Duet AI sarà in grado di capire che informazioni ci servono partendo da una richiesta vocale o testuale ed estrarle. Kazmaier lo descrive dicendo “immaginate di avere una discussione con i vostri dati“.
La parola passa poi a Andi Gutmans quando si arriva a parlare di database. L’anno scorso era stato annunciato AlloyDB: un servizio di database basato su PostgreSQL con prestazioni enterprise e interamente gestito da Google. Nel 2023, la posta viene alzata con l’annuncio di AlloyDB AI. AlloyDB AI aggiunge una serie di funzionalità che permettono l’implementazione di applicazioni con AI generativa di livello enterprise. AlloyDB AI sarà completamente integrato con Vertex AI e con l’ecosistema del mondo open source.
Cloud Security
Ovviamente, non si può parlare di cloud e di dati sensibili senza parlare anche di sicurezza dei dati. DI questo si è occupato Sunil Potti, VP and GM, Security, Google Cloud, in chiusura della presentazione.
L’idea generale è quella di potenziare la security di Google Cloud usando tecniche di intelligenza artificiale generativa. Possiamo usare una AI generativa per analizzare un frammento di codice per capire se è sicuro oppure implementare delle politiche di accesso per i dati. D’altronde, se una AI può generare un software, allora potrà generare anche delle politiche di sicurezza. Sul lungo periodo, questo approccio potrebbe portare a un sistema che si mette in sicurezza in autonomia.
Per perseguire questa evoluzione, durante Google Cloud Next 2023 verranno introdotte una serie di novità sotto forma di strumenti software per la security. Ad esempio Mandiant Threat Intelligence, che usa Duet AI per analizzare i dati raccolti dai sistemi di security, creare dei report e generare allarmistiche. Un passo più avanti troviamo invece Chronicle Security Operation, che si occupa della generazione di regole di accesso.
Le grandi novità di Google Cloud Next
Per il 2023, Google Cloud Next ci sta prospettando grandi novità con annunci centrati sull’intelligenza artificiale e tutto l’ecosistema che vi gira attorno. Gli argomenti trattati sono tanti: dalle infrastrutture ai modelli di intelligenza artificiale passando per la collaborazione via Google Workspace e i servizi per i programmatori. Sicuramente, il 2023 sarà un anno di grande cambiamento e opportunità per le aziende che si collocano all’interno dell’ecosistema di Google Cloud.
- Guidebooks Publishing, Cloud (Autore)