L’Italia continua a distinugersi per la sua capacità di innovare e competere, grazie all’interazione tra il mondo accademico e quello imprenditoriale. Marco Taisch, professore al Politecnico di Milano e Presidente della Fondazione MICS (Made in Italy Circolare e Sostenibile), ha evidenziato questa collaborazione durante la Giornata Nazionale del Made in Italy, tenutasi presso il Made Competence Center Industria 4.0.
L’evento per la Giornata Nazionale del Made in Italy 2024
L’evento ha rappresentato un punto di incontro per amministratori, industriali e giornalisti, con l’obiettivo di discutere l’attuazione di otto programmi di studio sostenuti dal Ministero dell’Università e della Ricerca, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La Fondazione MICS, che promuove questi programmi, è un partenariato che include 12 istituzioni accademiche e 13 aziende leader nei settori chiave dell’economia italiana, come la moda, il tessile, il legno, l’arredamento, la meccanica e l’automazione.
Con un investimento di oltre 150 milioni di euro, la Fondazione MICS gestisce il più ampio programma di ricerca condivisa in Italia, focalizzato sulla circolarità e la sostenibilità. Durante l’evento, il Presidente Taisch ha aperto i lavori alle 11:00, sottolineando l’importanza di questa alleanza per la riduzione dei costi tecnologici per le imprese e per l’arricchimento scientifico delle università.
All’evento è giunto anche il saluto, a mezzo videoconferenza, del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. Questi ha esordito così:
“Sono spiacente di non potervi raggiungere ma ci tengo a esprimervi la mia vicinanza. Apprendere degli investimenti della Fondazione e di un programma di ricerca così vasto riempie di ottimismo. Non solo perché si tratta di trend sui quali converge l’attenzione economica globale, ma anche perché rilevo uno degli aspetti su cui è bene soffermarsi: la coesione tra gli attori di diversa natura e su temi chiave per lo sviluppo. Da sempre sostengo l’importanza di muoversi con compattezza, tra pubblico e privato”.
I saluti istituzionali sono stati portati da Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, e da Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, rappresentati rispettivamente dalla dottoressa Valentina Coen e dal Ministro stesso.
“La transizione deve tenere insieme il rispetto per l’ambiente, la storia del nostro sistema produttivo e le specificità della fase economica e sociale che vive il nostro Paese. È questo il senso profondo dello sviluppo sostenibile che ci caratterizza e che trova nel Made in Italy uno dei campi più rilevanti e significativi. Sono iniziative come le vostre che concretizzano questo impegno, la volontà di cambiamento”.
Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica
Tra gli enti di ricerca presenti vi erano l’Alma Mater Studiorum, il Politecnico di Milano, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e le Università di Bergamo e Padova. Le aziende partecipanti includevano Thales, Natuzzi, Gruppo Albini e altre, con un focus particolare sull’evento “Intelligenza Artigianale” organizzato dalla Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti, in collaborazione con la Regione Campania.
I relatori hanno offerto una panoramica completa, con contributi sia dal mondo accademico che da quello aziendale, dimostrando l’impegno congiunto verso l’innovazione e la formazione a supporto delle eccellenze del Made in Italy.
Verso l’Industria 4.0: le ambizioni spaziali del Made in Italy
La Fondazione MICS ha delineato una visione futuristica per l’industria italiana, che abbraccia il design digitale, l’eco-design, lo studio avanzato dei materiali e dei processi produttivi, nonché l’adozione di modelli di business innovativi. Questi progetti si estendono fino alla realizzazione di una fabbrica circolare e sostenibile, che sfrutta l’intelligenza artificiale e l’analisi dei dati per ottimizzare l’uso delle risorse.
Uno degli obiettivi più ambiziosi presentati durante l’evento MICS è stato quello di creare una fabbrica spaziale autosufficiente. Questa struttura, basata su un modello di circuito chiuso, opererebbe senza generare scarti e con un consumo energetico ridotto. La fabbrica utilizzerebbe tecnologie italiane, in particolare la stampa 3D, per produrre gli oggetti necessari nello spazio, eliminando la necessità di inviare materiali dalla Terra. Questa innovazione potrebbe significativamente ridurre i costi associati alla presenza umana nello spazio, aprendo nuove possibilità per l’esplorazione e la colonizzazione.
Elisa Negri, docente di gestione degli impianti industriali al Politecnico di Milano e coordinatrice scientifica di MICS, ha concluso l’evento con un approfondimento su questo tema rivoluzionario, sottolineando il potenziale di queste ricerche nel posizionare l’Italia all’avanguardia dell’innovazione industriale e spaziale.
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