Da sempre le banche sono in possesso di un’enorme quantità di dati. La sfida per le banche non è solo la raccolta di questi ultimi, ma anche la gestione dei dati all’interno del settore finanziario. Un esempio di utilizzo è lo sviluppo di Business e servizi. Secondo Denodo, azienda che si occupa di gestione dati per gli ambiti business, è possibile riassumere la nuova gestione dei dati per il settore finanziario in 5 trend che vedremo più tardi. I dati raccolti possono essere di ogni tipo: si passa dalle informazioni personali degli utenti al registro delle transazioni e ai proprietari delle azioni di un titolo; insomma una grande varietà di dati.
La gestione dei dati secondo Denodo
Secondo Andrea Zinno, Data Evagelist di Denodo: “I consumatori si trovano sempre più in confidenza con le esperienze digitali, tanto che anche le loro richieste in termini di servizi sono aumentate“. Andrea Zinno continua: “da uno studio condotto da Deloitte,risulta che le banche possono avere difficoltà a soddisfare le aspettative del cliente in ambito digitale.” L’azienda si occupa di consulenza, revisione contabile e, nel nostro paese, si identifica anche in campo legale, informatico e tecnologico. La soluzione risiede quindi nella capacità di gestione del potenziale che hanno i dati, solamente così le banche ed in generale il settore finanziario potranno rimanere al passo con gli sviluppi del mercato.
Dal punto di vista tecnologico l’utilizzo di Data Warehouse, ovvero un tipo di sistema per la gestione dati spesso utilizzato per le query, e Data Lake, vale a dire un luogo dove i dati sono archiviati e analizzati, potrebbero creare importanti lacune. Invece, se utilizzassimo delle strategie decentralizzate, come ad esempio le Data Mesh, riusciremmo ad avere una migliore gestione dei dati. Nell’approccio di Data Mesh i dati sono gestiti da domini diversi e successivamente condivisi all’azienda nella forma di Data product grazie alla Data Virtualization. Quest’ultima permette di connettere i dati e rappresentarli in un modello più semplice ed unificato in grado di armonizzare e rendere esplicito il loro significato.
Gestione dei dati nel settore finanziario: 5 trend secondo Denodo
In dettaglio vedremo i 5 trend che secondo Denodo stanno caratterizzando l’uso dei dati nel settore del Banking e dei Servizi Finanziari.
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Da banca a fornitore di servizi
I confini tra le banche tradizionali e le banche fornitrici di servizi si stanno sempre più assottigliando. Le banche tradizionali devono sapersi adeguare alle esigenze del mercato offrendo ai clienti un’offerta che includa nuovi prodotti e servizi; inoltre le banche devono sapersi adattare ai ritmi della concorrenza, per non essere superate. I dati giocano un ruolo cruciale in questa “competizione”, infatti per le banche sarà necessario mettere a disposizione i dati disponibili in modo rapido e flessibile.
Solamente sfruttando le tecnologie moderne, come la virtualizzazione dei dati, le banche riusciranno a utilizzare appieno le potenzialità delle moderne tecniche di analisi e applicazione per una migliore gestione dei dati.
Una cultura aziendale orientata ai dati e alla loro gestione
La promozione della democratizzazione dei dati non aiuta solo gli addetti ai lavori, ma si estende a categorie più ampie di utenza, la quale sarà in grado di utilizzare i dati in piena autonomia comprendendone facilmente il loro significato, la loro origine e relazione. Tutto questo sempre nel rispetto delle regole di utilizzo e delle condizioni di riservatezza e sicurezza.
Le cosiddette culture data centric, ovvero basate sui dati, sono efficaci solamente in aziende capaci di mettere tempestivamente a disposizione dati affidabili. E’ possibile che si incappi in colli di bottiglia, che si verificano solitamente perché i dati forniti non sono adeguati alle richieste oppure perché la loro disponibilità richiede troppo tempo, rendendo il processo molto meno fluido. Le architetture logiche in questi casi possono venirci in soccorso , poiché i dati non devono più solo essere copiati e replicati per essere disponibili, ma questo approccio si basa sulla connessione. Questo garantisce una migliore stabilità e affidabilità e una più agevole gestione della governance complessiva.
Gemello digitale dei clienti
I provider di servizi finanziari possono automatizzare le procedure, valutare se eventualmente aggiungere nuovi prodotti e servizi e, infine, considerare i rischi, ad esempio il tasso di abbandono, sulla base delle aspettative, delle abitudini e delle preferenze dei loro clienti. Questo processo diventa ancora più semplice se si crea un clone o gemello digitale del cliente, un’immagine digitale in cui congiungono tutte le iterazioni, le informazioni e i dati che lo riguardano. Più dati sono presenti, più è fedele la copia al cliente reale.
Gli approcci basati sull’ETL (Extract Trasform Load) hanno dei limiti perché utilizzano una grossa quantità di dati a costi parecchio elevati. Anche in questo caso la virtualizzazione dei dati è la soluzione a questa limitazione. Questa consente di non spostare fisicamente i dati e di renderli ugualmente fruibili grazie alle connessioni.
Servizi finanziari “as a Service”
La trasformazione delle funzioni di back-office (ovvero quelle che il cliente non vede, ma che servono per creare prodotti a lui dedicati) in servizi commerciali è un’area in continua crescita per le società finanziarie tradizionali.
Nonostante le Fintech tendano ad offrire funzionalità innovative, queste si basano ancora su dinamiche transazionali studiate da banche tradizionali. Queste ultime dovrebbero prendere in considerazione eventuali diversificazioni della propria value chain (valori su cui si fonda l’azienda), offrendo questi servizi attraverso standard di Open Banking o servizi finanziari “in a box“. Per raggiungere questo traguardo le Fintech devono essere in grado di fornire i dati per le Open API (interfaccia open accessibile a tutti in grado di scambiare e ricevere dati da altre applicazioni), cosa che le moderne architetture dati, basate sulla virtualizzazione, consentono con costi e tempi ridotti.
La monetizzazione dei dati
Oggi i dati hanno un valore commerciale e i fornitori di servizi finanziari ne sono pienamente consapevoli. Per questo motivo hanno iniziato ad utilizzarli sempre più di frequente (ad esempio scambiando i dati in forma anonima con i propri partner commerciali). Le banche sono in grado di integrare i dati esistenti con altri provenienti da fonti esterne, come quelli relativi alla geolocalizzazione o sulle nostre preferenze in alcuni siti, rendendo le informazioni ancora più preziose in termini commerciali.
Per ottenere dati da differenti fonti è necessario andare in “profondità” e in “larghezza” per cercare di ottenere una fedeltà e una completezza maggiore di questi ultimi. Questo approccio può rappresentare una sfida poiché le fonti interessate sono centinaia e visitarle tutte richiede diverso tempo. Gli approcci più tradizionali per l’integrazione dei dati, come la ETL, non sono d’aiuto per motivi di costo e tempistiche. La virtualizzazione dei dati anche in questo caso offre una soluzione meno dispendiosa in termini economici e di tempo e offre, inoltre, una soluzione più agile e flessibile per la raccolta dei dati.