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Genetec e lo Stato della Sicurezza Fisica 2022, il futuro è ibrido

Lo studio si basa su oltre 3.700 professionisti di sicurezza nel mondo

Genetec ha condiviso i risultati della propria ricerca sullo Stato della Sicurezza Fisica del 2022, raggiunti consultando 3.700 protagonisti del settore: utenti finali, systems integrator, installatori e provider. La quadro che dipinge mostra in maniera chiara la tendenza verso soluzioni ibride e unificate.

Genetec e lo Stato della Sicurezza Fisica 2022

In qualità di provider di soluzioni di sicurezza unificata e pubblica, Genetec ha una visione privilegiata sulle strategie che le aziende e organizzazioni di ogni dimensione adottano per proteggere le proprie operazioni. Ha quindi realizzato un report sullo Stato della Sicurezza Fisica che mostra la situazione in maniera dettagliata.

Rispetto allo scorso anno, alcune nuove sfide stanno emergendo: in particolare la carenza di prodotti e i problemi legati alle risorse umane. Problemi che riguardano, con le dovute proporzioni, moltissimi settori economici. Ma emergono alcuni trend che sembrano confermare i cambiamenti causati dalla pandemia, fra cui soprattutto una maggior incidenza della cybersecurity e il ricorso a soluzioni di cloud ibrido.

Inoltre, si conferma la tendenza ad utilizzare applicazioni di sicurezza fisica anche per l’operatività aziendale, per esempio a sfruttare sistemi e dati per valutare il flusso di persone e la gestione delle strutture. Emerge invece forte la carenza di prodotti, sebbene i budget siano in aumento per il 2023.

Crescono i budget e l’influenza del mondo IT nella sicurezza fisica

Sempre più aziende stanno adottando il cloud per la sicurezza fisica. Anche se l’EMEA ha un ritardo rispetto al resto del mondo: il 69% non ha ancora fatto questi investimenti, sotto la media globale del 58%. Ma in tutto il mondo le prospettive di investimento sono in ascesa, con i budget OPEX che salgono nel 2023 nonostante le previsioni di recessione economica.

La percentuale degli esperti che prevede un aumento del budget per l’anno prossimo sale a 65%, rispetto al 56% dell’anno scorso e al 48% del 2020. Le aziende che pensano a una diminuzione scende al 16%, contro il 22% dell’anno scorso e il 36% di due anni fa.

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Nonostante l’aumento dei budget, le risorse restano limitate. Il 60% degli utenti finali indica che i progetti di sicurezza fisica hanno subito ritardi per via della mancanza di risorse. Per il 66% il problema principale sembra la mancanza di attrezzature o tecnologie, ma diversi utenti hanno anche dovuto rallentare l’espansione e gli aggiornamenti (51%). Inoltre, anche dal punto di vista delle risorse umane ci sono stati limiti: il 52% ha dovuto affrontare carenze di personale, con il 49% che ha avuto difficoltà nelle assunzioni.

Un altro dato che emerge con chiarezza dal report di Genetec riguarda l’influenza dei dipartimenti IT nella sicurezza fisica, che fino a poco tempo fa coinvolgeva un team specializzato. Ma sempre più aziende pensano che la cybersecurity stia diventando parte integrante della sicurezza fisica. Infatti il 54% degli esperti di sicurezza fisica e il 64% degli esperti IT indicano che il sistema permette una connessione anche dall’esterno della rete locale: diventa quindi essenziale proteggere la propria rete di sicurezza investendo anche in cybersecurity. Tanto che il 25% degli esperti safety&security e il 39% di quelli IT prevedono che la cybersecurity diventerà una priorità nel 2023.

Un sistema di sicurezza ibrido e unificato

Secondo la ricerca di Genetec sulla sicurezza fisica, ben due terzi degli intervistati ha spiegato che nei prossimi due anni la propria azienda archivierà la maggior parte dei dati della sicurezza fisica sul cloud. Al momento, tuttavia, la maggior parte (82%) degli intervistati utilizza soluzioni on-premise: NVR, server, NAS, SAN.

In futuro, tuttavia, la situazione dovrebbe cambiare. Il 54% degli utenti finali sta passando a soluzioni che sono un mix fra on-premise e cloud. Solo il 28% punta su soluzioni cloud-based e solo il 18% a soluzioni on-premise. Gli esperti del settore della sicurezza fisica hanno spiegato a Genetec che il futuro sarà sempre più ibrido.

Questo tipo di soluzioni non dovrà tuttavia limitare l’accessibilità ai dati della sicurezza fisica, perché il 63% degli intervitati pensano siano essenziali per l’operatività aziendale. Il controllo degli accessi e la videosorveglianza infatti possono avere un valore intrinseco per le aziende.

Il 64% degli intervistati riporta di utilizzare soluzioni di videosorveglianza e controllo degli accessi come parte del proprio apparato per la sicurezza fisica. Di questi, tre quarti integra due soluzioni di produttori diversi oppure una soluzione unificata dello stesso produttore.

Pervez Siddiqui, Vice Presidente Offerings and Transformation in Genetec, spiega: “Tutte le aziende vogliono poter lavorare con le tecnologie più recenti disponibili sul mercato. Tuttavia, a fronte di restrizioni di budget, mancanza di personale e priorità in continua evoluzione, i professionisti della sicurezza sono costretti a fare più lavoro con meno mezzi. Una piattaforma di sicurezza unificata permette di modernizzare i vecchi sistemi e allo stesso tempo ottenere il massimo dall’infrastruttura preesistente. Il tutto senza dover sviluppare soluzioni su misura complesse e costose.

Potete scaricare una copia del report a questo indirizzo.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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