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Come gestire la fatturazione elettronica europea

Il punto di Intesa, Kyndryl Company

La fatturazione elettronica verso l’estero ormai da quasi un anno risulta obbligatoria. Una misura volta a ridurre l’evasione fiscale, che entro il 2028 sarà obbligatoria per tutti gli Stati UE. Intesa, Kyndryl Company, ci spiega in tre semplici step come gestire la fatturazione elettronica europea. In modo da non correre rischi di alcun tipo.

Fatturazione elettronica europea, i 3 step di Intesa per gestirla al meglio

La fatturazione elettronica verso l’estero è diventata obbligatoria in Italia dal luglio 2022, seguendo l’esempio di altri Paesi che l’hanno adottata per contrastare l’evasione fiscale. Tuttavia, non esiste ancora una normativa unica a livello europeo o internazionale, il che comporta delle difficoltà per le imprese che operano con clienti o fornitori stranieri.

L’Unione Europea ha previsto di introdurre un sistema armonizzato di fatturazione elettronica per tutti gli Stati membri entro il 2028. Qualcosa di importante, considerando che nel 2020 le perdite fiscali dovute all’evasione sono state di 93 miliardi di euro. Con l’Italia al primo posto, seguita da Francia e Germania.

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Come gestire la fatturazione

obbligo fatturazione elettronica

Come fare quindi a gestire la fatturazione elettronica internazionale in modo efficace ed efficiente? Secondo Intesa, Kyndryl Company, che offre soluzioni di digitalizzazione alle imprese, ci sono tre aspetti da tenere in considerazione:

  • Per chi fa affari con altri Paesi, è essenziale studiare i sistemi fiscali dei mercati di riferimento. Non si può improvvisare nella gestione delle fatture elettroniche internazionali. Ogni nazione ha le sue regole fiscali e bisogna conoscerle bene per poter compilare correttamente le fatture dei propri clienti.
  • Per gestire tutte le operazioni necessarie, è consigliabile usare un sistema gestionale che si basi su un single point of interface. In questo modo, si possono integrare tutti i gestionali – se sono più di uno – in un’unica interfaccia da cui partono tutte le operazioni necessarie, e tutti gli output arrivano nella singola area di interscambio locale.
  • La fatturazione elettronica internazionale è un ambito normativo complesso e delicato. Per questo motivo, conviene affidarsi a un partner di innovazione tecnologica che possa occuparsi della gestione in modo efficiente e sicuro, risparmiando tempo e risorse e riducendo il rischio di errori o inadempimenti.

Un whitepaper da seguire

Questi consigli sono efficaci, ma richiedono applicazione. Francesca Cravotto, Supply Chain Solutions Consultant di Intesa, a Kyndryl Company, non lo nasconde: “Il quadro normativo europeo in tema di fatturazione elettronica è decisamente complesso e in costante evoluzione. Per questo, insieme al nostro partner Pagero, abbiamo dato vita a un team internazionale di risorse esterne che monitora costantemente il panorama legislativo di ogni Paese e consente di fornire alle aziende che ogni giorno accompagniamo in questo viaggio una piattaforma che si aggiorna con le novità introdotte in tempo reale.

Inoltre, trasforma le fatture caricate nei formati richiesti dalle norme del Paese di destinazione, da cui arriveranno successivamente tutte le notifiche relative al processo, che verranno trasmesse in un secondo momento ai cruscotti aziendali. Infine, ci occupiamo di conservare l’intera documentazione prodotta e le relative notifiche, secondo le regole dell’area di competenza, in modo da consentirne e garantirne in qualsiasi momento la consultazione in caso di audit”.

Per ulteriori informazioni, potete scaricare qui il white paper dedicato di Intesa, mentre qui tutte le soluzioni della Kyndryl Company.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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