Non è mai un’esperienza piacevole, né per i clienti né per le aziende, quando un’applicazione non è in grado di fornire i servizi promessi. Tuttavia, la minaccia è sempre dietro l’angolo: come fare quindi a ridurre il rischio di un potenziale disservizio? Alois Reitbauer, Chief Technology Strategist di Dynatrace ci illustra sei delle più comuni cause di disservizi e alcune strategie per mitigarle.
Perché evitare i disservizi applicativi è importante? Una domanda scontata ma non banale, dato che le implicazioni sono molto più ramificate di quanto sembri. I disservizi variano nella loro natura, e possono andare da semplici, ma frustranti, rallentamenti, fino alla sospensione totale di un servizio, con conseguenze anche gravi, come danneggiamento della reputazione del brand o perdite finanziarie ingenti.
Per capire come prevenire i disservizi applicativi è essenziale sapere cosa li causa, e cercare di eliminare, o quanto meno mitigare, queste criticità. Di seguito elenchiamo le sei cause di disservizio più comuni, accompagnate da soluzioni per che le aziende possono adottare per evitarle.
Eliminare i bug del software
Bug presenti nelle applicazioni software o rilasci di codice errati sono tra i più comuni responsabili di disservizi tecnici. Questi problemi possono derivare da errori di logica nel codice, da test insufficienti o da interazioni impreviste tra i componenti del software.
Il tutto viene aggravato dalla complessità crescente dei moderni sistemi software. Infatti, man mano che le applicazioni diventano più interconnesse, aumenta il potenziale di guasti, e un bug che dapprima sembra non causare problemi può diventare una criticità grave con l’avanzare del tempo e della complessità dell’applicazione.
Per prevenire i disservizi causati da bug del software, le organizzazioni devono implementare procedure di test approfondite, compresi test automatizzati e pratiche di integrazione continua. Anche le revisioni regolari del codice e un solido processo di quality assurance sono fondamentali per aiutare a identificare i problemi prima che raggiungano la produzione.
Prevenire i cyberattacchi
Un’altra comune causa di disservizio sono gli attacchi informatici. Questi, orchestrati da hacker, criminali informatici o persino da soggetti governativi/statali, possono comportare, oltre a problematiche relative all’erogazione dei servizi, anche a fughe di informazioni o danni all’infrastruttura IT aziendale.
Il panorama delle minacce informatiche è in continua evoluzione, e gli aggressori sviluppano metodi sempre più sofisticati per sfruttare le vulnerabilità, come malware difficili da individuare anche per gli antivirus più avanzati.
Gli attacchi informatici possono essere dannosi anche senza sfruttare alcuna vulnerabilità: è il caso degli attacchi DDoS (Distributed Denial of Service), che consistono nell’inondare di richieste i server di un servizio fino a mandarlo offline.
Per far fronte al rischio di attacchi informatici, le aziende devono implementare solide misure di sicurezza che combinino misure preventive proattive, come l’analisi delle vulnerabilità a runtime, con una protezione completa delle applicazioni e del perimetro attraverso firewall, sistemi di rilevamento delle intrusioni e controlli regolari della sicurezza. Anche la formazione dei dipendenti sulle migliori pratiche di cybersecurity e il costante aggiornamento di software e sistemi sono fondamentali.
Orientarsi nella domanda elevata
Simile a un attacco DDoS, ma non intenzionale, è l’aumento repentino della domanda, che si può verificare in concomitanza con eventi importanti.
Ad esempio, i siti web di vendita al dettaglio si bloccano spesso durante i grandi eventi di vendita come il Black Friday o il Cyber Monday, quando un aumento del traffico travolge i loro server. Allo stesso modo, i servizi di streaming online hanno subito tempi di inattività durante le anteprime di spettacoli molto attesi, poiché milioni di spettatori entusiasti tentano di accedere ai contenuti contemporaneamente. Entrambi gli incidenti sottolineano l’importanza di prepararsi in modo adeguato all’aumento improvviso di richieste, anche se si verificano raramente.
La chiave per gestire al meglio la domanda elevata è investire in tecnologie che permettano di tenere sotto controllo le richieste, come infrastrutture scalabili, bilanciamento del carico e metodi innovativi di scalabilità del carico.
Una volta costruita l’infrastruttura, è importante eseguire soventemente test delle prestazioni per assicurarsi che i sistemi riescano a reggere i picchi di richieste, e delineare piani di emergenza per garantire che i servizi rimangano disponibili anche nelle situazioni peggiori.
Eseguire test di backup e ripristino
Persino gli errori nel processo di backup possono causare interruzioni, soprattutto quando i sistemi primari si guastano e i backup non si attivano come previsto. Questi guasti possono essere dovuti a malconfigurazioni, dati danneggiati, o test insufficienti. E l’impatto dei malfunzionamenti dei backup può essere particolarmente devastante, poiché spesso vengono alla luce in situazioni già critiche.
Come fare per evitare lo scenario peggiore, quello in cui nemmeno l’ultima spiaggia dei backup è una soluzione che si può intraprendere? La risposta è un solido e comprensivo lavoro di testing, al fine di garantire che i sistemi siano configurati correttamente. Inoltre, le aziende devono assicurarsi di disporre di una serie di opzioni di ripristino, tra cui snapshot, repliche e backup per fornire una serie di opzioni in termini di RTO e RPO.
Attenuare i problemi di rete
I problemi di rete, che comprendono criticità legate ai provider di servizi Internet o all’hardware di rete, può causare una serie di situazioni critiche, fino alla completa interruzione di servizio.
Nel mondo interconnesso di oggi, anche un breve periodo di inattività della rete può comportare perdite finanziarie significative e danni alla reputazione di un’organizzazione, soprattutto per le aziende che si affidano in larga misura a servizi online o ad applicazioni basate su cloud.
Evitare completamente i problemi di rete non è possibile, ma è si possono mitigare con pratiche di monitoraggio e gestione, percorsi di rete ridondanti e sistemi di failover automatizzati.
Proteggersi dall’errore umano
Rimane però l’errore umano una delle cause principali delle interruzioni tecniche. Può trattarsi di errori commessi durante la manutenzione ordinaria, configurazioni errate o cancellazioni accidentali.
Nessuno è immune da errori: in situazioni o ambienti critici, anche i professionisti più esperti possono commettere errori in grado di minare la stabilità di un servizio. E un singolo passo falso, come un comando sbagliato o un dettaglio di configurazione trascurato, può trasformarsi in una grave interruzione, con conseguenze su più sistemi e servizi.
Il lavoro di mitigazione è quindi particolarmente importante: programmi di formazione completi e protocolli rigorosi di gestione delle modifiche sono essenziali per ridurre l’incidenza di errore umano. Non solo, anche l’automazione delle attività di routine e processi di revisione approfonditi giocano la loro parte nella riduzione del rischio.
Per maggiori informazioni, vi invitiamo a visitare il sito web ufficiale di Dynatrace.