Le startup che hanno un’idea innovativa, spesso, non hanno i fondi necessari per poterla sviluppare e renderla un progetto o un dispositivo reale che può essere immesso sul mercato e quindi venduto. Se un tempo bisognava cercare fondi e investitori, rivolgendosi a banche o amici “danarosi”, oggi questa ricerca si è molto semplificata, principalmente grazie a due nuove forme di investimento a rischio messe a disposizione da varie piattaforme reperibili online. Stiamo parlando del crowdfunding e dell’equity crowdfunding.
Le differenze tra crowdfunding ed equity crowdfunding
Semplificando di molto il concetto di crowfunding, abbiamo delle persone (crow, tradotto in folla) che mettono a disposizione del denaro (funding) per finanziare un prodotto innovativo, un progetto e via dicendo, che secondo loro può avere successo. Questi investimenti vengono veicolati verso diverse piattaforme online di crowdfunding attive in diverse nazioni. Al termine della campagna di crowfunding l’investitore, se viene raggiunta la quota che la startup ha preventivato per la realizzazione del prodotto o del progetto, riceve tale prodotto nel numero che equivale al suo investimento.
L’equity crowdfundig è leggermente diverso. In questo caso la startup in cambio del finanziamento cede all’investitore una quota di partecipazione che, in pratica, lo rende socio. Questo significa che poi riceverà anche i dividendi e parteciperà al consiglio dei soci. Inoltre, persone fisiche e giuridiche che investono in startup innovate hanno degli incentivi fiscali sul denaro sborsato.
Equity crowdfunding: cosa dice la CONSOB
Nel febbraio 2016, la CONSOB ha diramato una regolamento per rendere più snelle le procedure di equity crowfoinding e dare così la possibilità alle “startup innovative” di accedere a un maggior numero di investitori. Se prima di questo regolamento l’appropriatezza dell’investimento rispetto alle conoscenze e all’esperienza dell’investitore erano demandate alle banche, ora questa procedura di verifica è affidata direttamente alla piattaforme. Inoltre le piattaforme non sono più obbligate a rivolgersi a una banca per la compilazione del questionario MiFID ai fini dell’appropriatezza. Infatti per per importi fino a 500 euro per singolo investimento per persona fisica (1.000 totali in anno) e 5.000 euro per persona giuridica (10.000 totali in anno) i soggetti sono esentati dall’applicazione della disciplina sui servizi di investimento.
Le migliori piattaforme di crowdfunding
Sono ormai davvero molte le piattaforme online dover lanciare la propria campagna di raccolta fondi. Le più famose, e anche le prime che hanno lanciato questa nuova forma di ricerca di denaro per sviluppare idee innovate, sono tre ma sono in aumento anche quelle specializzate in alcuni settori, come cinema, sport o agricoltura.
Indiegogo: questa piattaforma è sicuramente la più semplice da utilizzare. In pratica basta registrarsi e attivare una campagna di raccolta fondi, che, a differenza di altre piattaforme, può anche essere per un progetto umanitario, o per realizzare un proprio sogno come visitare l’Antartide. Se si sta cercando un finanziamento per un progetto Indiegogo trattiene il 5% per sè sulle somme che si ricevono per la tua campagna. Al contrario se si sta sostenendo una causa umanitaria non sono previste trattenute. Indiegogo è anche una delle poche piattaforme che consente di scegliere come ottenere i fondi per il progetto tra due opzioni disponibili: ”Flexibile Funding” e “Fixed Funding”. La prima opzione, e sicuramente la più interessante è Flexibile Funding: nel caso non viene raggiunta la quota fissata per far partire il progetto si ottiene comunque la somma raggiunta, quindi in ogni caso il finanziamento è assicurato. La seconda opzione Fixed Funding si ricevono i soldi solo se la cifra corrisponde a quella fissata e nel caso contrario gli investitori rientrano dell’investimento.
Le migliori piattaforme di equity crowdfunding
L’equity crowdfunding è una forma di investimento di capitale a rischio abbastanza recente. Ma non sono di certo poche le piattaforme attive che danno la possibilità alle startup di ricevere il denaro necessario per rendere effettivo un progetto donando in cambio quote della società.
Mamacrowd: con un totale di 28 milioni di euro raccolti e 66 aziende finanziate con successo, Mamacrowd si conferma la piattaforma di riferimento digitale per l’equity crowdfunding in Italia. Autorizzata da Consob consente di partecipare anche con importi molto piccoli in modo veloce e affidabile, Gli investitori non hanno alcun costo da sostenere, ma Mamacrowd si tiene un percentuale sul capitale raccolto dalla startup o PMI che ha lanciato il progetto. Gli investitori possono contare su schede dettagliate realizzate da chi cerca il capitale. I progetti sono molteplici e vanno a toccare un po’ tutti i settori, tra cui green economy, biotecnologie, servizi alle imprese, turismo, sharing mobility e via dicendo.
E ora avete finalmente le idee chiare? Avete già scelto la piattaforma adatta a voi, alla vostra startup o alla realizzazione di quell’idea che vi frulla in testa da un po’?