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Future Industry 2023: AI, HPC e non solo all’evento di Altair

L’evento in streaming ha toccato tantissimi punti, con alcuni grandi dell’industria globale

Guardare al domani può riempirci di ispirazione – oppure spaventarci. Ma in ogni caso, bisogna prepararsi. Per questo motivo Altair ha tenuto l’evento Future Industry 2023, un’agorà virtuale dove discutere di temi quali il settore AI, la computazione HPC, ma anche l’elettrificazione e il 5G, e non solo. Il tutto con alcuni dei più importanti protagonisti dello scenario economico globale, da Google Cloud a Leonardo.

Future Industry 2023, l’evento di Altair guarda al domani

La serie di interventi guidati da Samantha Simmons, giornalista della BBC che si connette con noi in streaming da Londra, si propone di affrontare alcuni dei “megatrend” che impattano il mondo oggi – e che contribuiranno a determinarne il futuro. Dalla Nasa a Google, passando per Leonardo e tantissime altre società, l’obiettivo è quello di comprendere come il mondo dell’industria stia cambiando a 360° gradi, spinto soprattutto dai dati e dall’intelligenza artificiale che rendono possibile utilizzare.

James R. Scapa, Founder, Presidente e CEO di Altair, spiega che la sua società (con un fatturato da 572 milioni) ha una posizione privilegiata per analizzare la complessità, ma anche le potenzialità di questo cambiamento. Infatti, non solo conta oltre tremila dipendenti, ma ha anche oltre 13 mila clienti in tutti i settori. Per deformazione, noi abbiamo fatto caso soprattutto ai giganti della tecnologia (Google, Microsoft, Intel, Samsung, Qualcomm, Apple, Facebook). Ma come spiega Scapa, la sua azienda lavora con “quasi ogni corporazione cui potete pensare”.

Rete autonoma futuro, considerazioni di Giovanni Prinetti

Il main business di Altair (e il contributo che porta a Future Industry 2023) sta nell’utilizzare la Computational Intelligence. Usare i dati e l’intelligenza artificiale per prendere decisioni più ragionate, che ci portano un passo avanti verso il futuro.

Data Science & Rocket Science

Scapa spiega alla platea virtuale del Future Industry 2023 che Altair unisce “Data Science e Rocket Science”, come dimostrano le diverse collaborazioni con molti partner che operano in orbita (Nasa su tutte). Perché per guardare lontano, bisogna avere il coraggio di accettare sfide complesse. E cita: “Nel business come nell’arte, quello che distingue i leader da chi segue, la grandezza dalla mediocrità, è l’abilità di immaginare in maniera unica quello che succederà”.

Per questo motivo, l’azienda accetta sfide complesse come:

  • Prodotti e processi sostenibili
  • Ottimizzazione della supply chain
  • Benefici e rischi dell’AI
  • Benefici e costi del cloud
  • Gestione e valore dei dati
  • Rischi della cybersecurity e mitigazione
  • Attrarre e mantenere i talenti tecnici

Per ottenere questi risultati complessi, Altair sta investendo in diverse tecnologie: UX e AI generativa, simulazioni per la manifattura, innovazione nel design di chip, data driven enterprise e digital twin, automazione, MLOps e cloud. Ci sono HCPWORKS, RAPIDMINER, HYPERWORKS, tutti compresi in Altair One, la soluzione cloud per trovare un marketplace di app, il supporto e il training, HPC e computing on-demand e Digital Thread end-to-end.

Demistificare il futuro

La parola passa poi a Sheryl Connelly, futurista che si pone l’ambizioso compito di “demistificare il futuro”. Questo diventa necessario perché, come spiega Connelly, molte persone sono spaventate dal futuro. “Qualche anno fa mia sorella voleva vedere una veggente, ma io ero molto scettica. Si spaventò molto quando, durante la lettura delle carte, uscì la carta della morte. Non temete – sta ancora bene ed è in forma. Ma sapere che qualcosa di inevitabile sarebbe arrivato la spaventò. Quello che mi porto da quell’esperienza è: forse non è meglio che il futuro resti un mistero?”.

La verità, spiega, è che nessuno può prevedere nel dettaglio il futuro. Non ci sono certezze – ma come prepararsi? Bisogna anticipare i tempi e fare disruption, che non è qualcosa per chi non ha un cuore forte.

Come essere disruptor

innovazione future industry 2023 altair-min

Ma come essere davvero dei “disruptor”? Per prepararsi all’incertezza, bisogna guardare le cose da un’altra prospettiva. Connelly ci ricorda che chi ha creato Netflix ha guardato a Blockbuster, dicendo che c’era un modo più semplice per evitare di accumulare debito sul proprio conto prenotando DVD. Sono persino andati da Blockbuster per farsi comprare, ma l’azienda non ha capito il potenziale di Netflix. Perché non ha saputo mettersi dalla parte dei clienti, che avrebbero preferito una soluzione più comoda.

Un altro punto importante per fare da disruptor è considerare sia le forze che i limiti della propria azienda. Ma, avverte Connelly, attenzione anche a come utilizzare la matematica. Fa l’esempio di Shell e gli impianti oleodotti, che a fine anni ’90 erano in aumento: l’azienda pensava di aver colto il trend di crescita della richiesta interna negli Stati Uniti. Ma non aveva tenuto conto dell’elettrificazione del settore automotive. Aveva pensato alla matematica, ma non ai macrotrend.

Inoltre, pensare globalmente può far cambiare totalmente come guardiamo ai problemi: gli eventi globali incidono su tutto – chiedetelo ai benzinai in questo periodo. E fate attenzione agli outliers, che se analizzati nel complesso, possono dare indicazioni chiare. In questo caso, fa l’esempio di come già dalla Sars gli esperti avvertivano riguardo a una pandemia globale. Ci sono stati diversi avvertimenti del fatto che dovevamo essere meglio preparati.

Infine, ci ricorda di fare attenzione alle “wild cards”, non solo al negativo ma anche in positivo: bisogna aspettarsi anche l’imprevedibile.

La fiducia per evitare di sentirsi sopraffatti

Connelly ci riporta che 7 su 10 persone si sentono sopraffatte da quello che succede nel mondo. Ma questo dato è cambiato poco quando è arrivata la pandemia: questo significa che ci sono altre importanti cause. L’89% degli adulti si preoccupa per la perdita del lavoro, il 76% per il cambiamento climatico, il 71% teme hacker e attacchi informatici, il 66% ha paura del governo e delle fake news. Non c’è da stupirsi se ansia, depressione e altri problemi psicologici siano ai massimi storici.

Quindi il più grosso problema che i business devono affrontare diventa la Fiducia: dei propri dirigenti, del mercato. Uno dei modi in cui le persone cercano di reagire è la “dipendenza da informazioni”, che può spesso portare alla paralisi dell’analisi: più scelte ci sono, più facilmente diventiamo bloccati dall’ansia. Bisogna invece avere un approccio più olistico, ricordandosi che essere preparati non significa essere in ansia.

Future Industry 2023 di Altair: Automotive e Google Cloud

Un’industria che sta cambiando radicalmente è quella delle auto. Tanto che per parlare di questo tema al Future Industry 2023, Altair ha invitato l’Industry Development Manager di Google Cloud Zoran Lazovski. Perché il mondo automotive è sempre più digitale.

Google Cloud ha annunciato nuovi aggiornamenti per lo storage

Lazovski comincia il proprio discorso citando però un titano della “vecchia” industria auto, niente meno che Ford. Il quale diceva: “Tutti i clienti possono avere il colore dell’auto che vogliono, pur che sia nero”. Ma oggi i clienti hanno richieste diverse – le parole di Ford non potrebbero più funzionare.

Un recente studio dimostra che oltre il 90% delle novità nel settore automotive arriva dal mondo software. In particolare, serve tantissimo codice per portare funzionalità di guida assistita. Dal cambio della corsia in automatico alla frenata assistita, il software fa la differenza.

Ma cambia anche il modo in cui scegliamo i veicoli: Google spiega che anche come l’intelligenza artificiale aiuta a trovare il prodotto che fa per l’acquirente, seppure le dealership restano al centro dell’esperienza per gli automobilisti. Ma il software diventa importante nella customer journey, dalla ricerca fino al call center abilitato dall’AI. Tutte cose che fanno la differenza per la loyalty dei clienti.

I dati permettono inoltre di creare un “software-defined vehicle”, che permette di trarre insight importanti e condurre diagnostica remota e assistenza predittiva. Ma per Google diventa importante anche offrire un’esperienza immersiva anche per i clienti in fase d’acquisto: dalle esperienze immersive ai dati sulle dealership, ridurre le frizioni diventa importante per fornire servizi di qualità.

Anche per la supply chain i dati fanno la differenza, non solo per gestire magazzini e produzioni, ma anche utilizzando l’AI per valutare problemi prima che si verificano. L’intelligenza artificiale inoltre accelera la ricerca e lo sviluppo, permettendo di fare test virtuali a ritmi mai visti prima.

L’AI diventerà importante anche per interagire con i veicoli, dall’assistente virtuale fino agli aggiornamenti Over-The-Air.

Dalla scelta alla manutenzione

Secondo Google, quindi, l’esperienza di acquisto e di guida cambierà del tutto con l’AI.

Potremo cercare informazioni online (con Ricerca e YouTube), configurare in maniera immersiva il veicolo e chiedere ai chatbot di rispondere alle domande che abbiamo. Poi ci dirà a quale dealership acquistare il veicolo, ci consiglierà l’assicurazione da utilizzare. E potremo chiedere direttamente al veicolo di attivare le funzioni più avanzate, mentre restiamo connessi online durante tutto il tragitto. Quando arriveranno nuovi aggiornamenti, potremmo scaricarli tutti direttamente in OTA, con estrema facilità.

Insomma, tutta la nostra esperienza nel mondo automotive cambierà grazie all’AI. E quindi le aziende che operano in questo settore dovranno sempre più pensare all’importanza del software, non solo per funzioni avanzate come la guida autonoma, ma per tutta la customer journey.

L’High Perfomance Computing – l’esempio made in Italy di Leonardo

In questo evento internazionale, anche il nostro Paese trova spazio con un’eccellenza: il dottor Carlo Cavazzoni, SVP of Cloud Computing and Director of HPC Lab di Leonardo. Carlo Cavazzoni parla dell’High Perfomance Computer nelle applicazioni per la difesa militare e per l’aerospaziale, due settori dove Leonardo è particolarmente attiva.

Microsoft Leonardo Italia

Leonardo costruisce elicotteri, ma si occupa anche di sicurezza elettronica, aeronautica e spazio. In un anno hanno fatto 14,1 miliardi di ricavi, occupano quasi 50 mila persone in tutto il mondo, soprattutto in Italia – ma anche UK, USA e Poland, che considerano domestic market.

Innovazione a Genova

Nel 2020 Leonardo ha introdotto l’unità Leonardo Labs, un modo per attrare i giovani talenti nel mondo digitale, per guidare l’evoluzione della compagnia. HPC e Cloud sono due delle materie che sviluppa più attivamente nel laboratorio a Genova, sviluppando servizi, prodotti, operazioni e ricerca.

I ricercatori di Genova a HPC & Cloud Computing Infrastructure, in particolare, lavorano al super computer davinci-1. C’è moltissimo lavoro software per ottimizzare il codice di davinci-1. Ma vi è anche lavoro ad algoritmi avanzati, compresi Quantum Machine Learning. Con Nvidia, Intel e altri provider, i ricercatori lavorano anche su nuovo hardware per valutare come implementarlo. E offrono servizi cloud, portando i workflow su davinci-1, ma anche lavorando sui Big Data.

L’uso del Digital Twin

Una delle applicazioni più importanti è il Digital Twin, un software multi-component per il virtual design e per il lifetime management di diverse strutture. Dalle auto ai velivoli, passando per le imbarcazioni e le infrastrutture come ponti, ecc.

Utilizza principalmente due metodi per sfruttare al massimo i dati legati al digital twin. In particolare, da un lato c’è l’approccio data driven, che parte dai Big Data, condotti tramite HPC Cloud per dare predizioni tramite AI. Ma c’è anche l’approccio model based, che parte creando un digital twin di un modello esistente per condurre simulazioni tramite HPC. In entrambi i casi, si tratta di utilizzare la comodità del digitale per condurre test che altrimenti sarebbero impossibili o richiederebbero troppo tempo.

Cavazzoni ci spiega che Leonardo offre la propria potenza di calcolo HPC di davinci-1 offrendo due servizi: HPC Bare Metal, oppure HPC as a Service. Nel primo caso, potete utilizzare il Bare Metal per le tradizionali simulazioni HPC per Console access e remote desktop. Lo stesso hardware nel secondo caso può essere sfruttato in OpenStack, per costruire Big Data Analytics utilizzando il supercomputer dell’azienda.

Questi sono alcuni dei temi toccati dal Future Industry 2023 – quelli che più ci hanno colpito tra quelli scelti da Altair. Ma potete scoprire altre interessanti novità sul sito dell’azienda.

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  • ALEC ROSS (Autore)

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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