Nel mondo di oggi, la tecnologia digitale è una forza trainante per lo sviluppo economico e sociale. Si tratta di incredibili opportunità di business, pronte a migliorare la qualità della vita di miliardi di persone in tutto il pianeta. Il digitale supera i confini del potenziale umano e, nel farlo, richiede infrastrutture digitali di nuova generazione per rispondere alle esigenze in continua evoluzione della nostra società globale. Equinix ha avuto un ruolo chiave in questo processo, fin dal giorno in cui ha aperto il suo primo data center multitenant e neutrale rispetto ai fornitori, ben 25 anni fa.
Ebbene si, Equinix compie ufficialmente 25 anni. Un quarto di secolo da quando la società ha introdotto un nuovo modo di concepire l’infrastruttura digitale, sbloccando la potenza della tecnologia digitale in modi che allora erano impensabili. Un quarto di secolo come protagonista della trasformazione digitale, supportando con orgoglio i suoi clienti in un mondo dominato dalla connettività.
Gli albori di Equinix, 25 anni fa
Fin dal principio, la missione dell’azienda è stata quella di proteggere alcune delle infrastrutture digitali più critiche del mondo, creando uno spazio dove connettersi e scambiare dati in modo sicuro, permettendo agli ecosistemi digitali di crescere. Per esprimere questa missione, i fondatori dell’azienda hanno scelto il nome Equinix per evidenziare l’impegno nell’offrire uno scambio Internet equo e neutrale: EQUal, Neutral Internet eXchange.
Un cambiamento radicale nel modo in cui il mondo fruisce della tecnologia digitale. Difatti, in passato, i data center erano isolati e centralizzati, costruiti da e per una singola azienda. Oggi, questi data center tradizionali sono stati rimpiazzati da punti di scambio Internet (“IX”) altamente interconnessi e distribuiti in tutto il mondo. Questi punti IX sono ora il motore dell’economia digitale (e globale). Aiutano le aziende a collegarsi agli ecosistemi digitali per espandere le proprie attività, alimentare l’innovazione e accedere rapidamente a nuovi mercati. La crescita della larghezza di banda di interconnessione dimostra quanto siano diventati essenziali gli ecosistemi digitali.
Un traguardo come questo è un’occasione per riflettere e celebrare ciò che l’azienda ha raggiunto, ma anche il momento per guardare avanti, a ciò che potrebbero portare i prossimi 25 anni di Equinix. Un concetto ribadito anche in un lungo blog post sul sito ufficiale dell’azienda, nel quale si celebra il passato ma con uno sguardo al futuro che avanza.
Come opererà Equinix nel futuro?
Il digitale ha cambiato la vita dei consumatori per decenni e questa ondata di trasformazione sta ora cambiando il modo di fare business. La trasformazione digitale di questi anni sta letteralmente ridisegnando le basi della competizione in quasi tutti i settori verticali, separando coloro che sono pronti alla nuova realtà digitale da quelli che non lo sono e, nel farlo, sposta le dinamiche future dell’economia globale.
Le tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale aggiungeranno carburante al fuoco, accelerando ulteriormente la necessità di trasformazione e stimolando la domanda di infrastrutture modernizzate per supportare tale trasformazione. L’intero settore continuerà a creare le piattaforme di cui gli ecosistemi digitali hanno bisogno per prosperare.
Sfruttando l’infrastruttura distribuita a livello globale e la potenza del software, Equinix intende rendere più veloce, facile e senza attriti l’assemblaggio e l’implementazione di infrastrutture ibride, consentendo ai clienti di scambiare valore e di sfruttare i reciproci servizi in modi nuovi. Il tutto non sottovalutando la questione sostenibilità ambientale, sempre più cruciale per tutte le aziende.
Più in generale, Equinix continuerà a lavorare per far progredire l’inclusione digitale in tutto il mondo, creando nuove opportunità nelle comunità meno servite e liberando il pieno potenziale del nostro villaggio globale. Il raggiungimento di questo obiettivo richiederà un sostegno ponderato e una profonda collaborazione tra le aziende e le amministrazioni pubbliche per contribuire a portare i vantaggi del digitale nei luoghi in cui sono più necessari.
