Il 5G ha inaugurato una nuova era nel campo della trasmissione dei dati, e a prima vista sembra che questa sia in grado di soppiantare molte altre tecnologie, come l’edge data center: a cosa serve portare la capacità di calcolo vicino all’utente quando basta trasmettere i risultati ad alta velocità? Tuttavia, questa impressione è ingannevole, in quanto esiste, per certi versi, una relazione quasi simbiotica tra il 5G e gli edge data center, e per questo motivo è necessario favorirne lo sviluppo. Ce ne parla Luca D’Alleva, Senior Consultant di BCS Italia.
5G e edge data center vanno a braccetto
Come accennato nell’introduzione, pare che egde data center (e di conseguenza, edge computing) e 5G siano in competizione, ma non è così. Senza edge computing, infatti, il 5G non sarebbe in grado di sostenere gli sviluppi in ambiti come AI, ML, deep analytics, guida autonoma e AR/VR, che necessitano non solo di alte velocità di trasmissione, ma anche elaborazione dei dati vicino all’utente finale.
Prendiamo, ad esempio, la guida autonoma. I veicoli autonomi, idealmente, non devono soltanto processare e riconoscere l’ambiente che li circonda, ma anche comunicare con gli altri veicoli e con i centri di controllo del traffico al fine di evitare code e incidenti. Naturalmente, più breve è il tragitto che i dati devono percorrere, più efficiente sarà lo scambio dei dati: questo può essere garantito dagli edge data center. Inoltre, gli edge data center offrono una maggiore affidabilità della comunicazione, in quanto un data center vicino può sempre farsi carico dell’elaborazione dei dati in caso di problemi di connessione.
Il problema del traffico indotto
Ma non solo. L’esigenza degli edge data center è dovuta anche a un fenomeno ben noto nel settore dell’ingegneria urbana, con il quale si possono tracciare parallelismi, quello del “traffico indotto“. Nelle parole di un noto noto professore tedesco esperto di pianificazione urbana e trasporti “Se si seminano strade, si raccoglie traffico”. Nell’ambito della pianificazione urbana, se una strada viene allargata da due a quattro corsie, ad esempio, il flusso di traffico sarà inizialmente migliore, ma a medio termine aumenterà e, di conseguenza, si ritornerà al punto di partenza (è saggio aggiungere un’ulteriore strada?).
Lo stesso accade con il 5G: la rapida rescita del numero di utenti e applicazioni che si affidano a questa tecnologia farà sì che la larghezza di banda, che inizialmente sembra essere abbondante, diventi un bene scarso nel medio termine.
Soluzioni innovative per una tecnologia innovativa
La soluzione è quindi costruire più data center intorno alle città… o no? Non tutti sono entusiasti all’idea di averne un numero sempre maggiore in prossimità dei centri urbani e, per questo motivo, gli edge data center stanno cominciando a rappresentare un problema dal punto di vista della pianificazione urbanistica. Fortunatamente, esistono delle soluzioni.
Trasformare edifici in disuso in edge data center
Le città sono ricche di spazi liberi: pensiamo a grandi magazzini ormai chiusi e parcheggi multipiano che stanno lentamente cadendo in disuso a causa della riduzione del traffico a favore di un incentivo a utilizzare mezzi pubblici e biciclette. Questi edifici potrebbero essere convertiti in edge data center, lasciando intatto il paesaggio urbano. Il fatto che non si tratti di edifici completi non impatta la qualità del servizio, in quanto gli edge data center non hanno le dimensioni di quelli tradizionali. Senza contare che il recupero o l’integrazione in un immobile esistente presenta vantaggi dal punto di vista ambientale, in quanto riduce l’utilizzo di materiali ed energia.
Gli edge data center non devono essere un “colpo nell’occhio”
Se non fosse possibile recuperare o integrare edifici già esistenti, se ne devono costruire di nuovi, che si devono inserire in modo armonico nell’ambiente circostante. I data center cittadini dovrebbero quindi essere progettati in modo da integrarsi nel paesaggio urbano esistente o addirittura arricchirlo. Ciò può essere ottenuto, ad esempio, utilizzando materiali e colori locali e adattando lo stile agli edifici circostanti. Alla fine, la costruzione di un nuovo data center periferico non è diversa dalla costruzione di altri edifici: perché non incaricare un architetto di grido e creare un vero e proprio colpo d’occhio nel paesaggio urbano?
Tenere in considerazione l’ambiente
Come ben sappiamo, i data center sono operazioni altamente energivore. Esistono molti modi per far fronte a questo problema, dalla fornitura di energia rinnovabile, all’utilizzo di server e sistemi di archiviazione a risparmio energetico, passando per il raffreddamento con aria esterna e l’utilizzo del calore residuo. Un altro accorgimento che di può adottare per rendere più sostenibile (e più gradevole alla vista) è l’inverdimento della facciata: i giardini verticali contribuiscono ad abbassare la temperatura esterna, soprattutto in estate, e a ridurre la necessità di raffreddamento all’interno. Inoltre, e facciate verdi costituiscono un habitat per uccelli, insetti e altri esseri viventi.
L’importanza della comunicazione e della partecipazione pubblica
Ultimo, ma non meno importante, è favorire l’accettazione degli edge data center nei nostri centri urbani. Questo si può ottenere attraverso un’adeguata comunicazione che coinvolga le persone interessate, spiegando i vantaggi e la necessità degli edge data center nel modo più chiaro possibile su tutti i canali e cercare il dialogo con la comunità locale.
Per maggiori informazioni, vi invitiamo a visitare il sito web di BCS.
- Lea, Perry (Autore)
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