L’ecommerce B2B in Italia, ovvero la vendita di beni e servizi tra aziende per via di transazioni digitali, non è mai stato particolarmente adottato, a differenza dei mercati Nord Europei e Statunitensi. Ma la rivoluzione digitale odierna sta portando a importanti cambiamenti anche in questo settore.
Infatti, le aziende cercano sempre nuovi metodi per rimanere all’avanguardia e in linea con i propri competitors. Infatti, secondo il report B2B Digital Commerce 2023 di Netcomm, il settore del B2B in Italia sta prendendo sempre più slancio.
Il report sull’ecommerce B2B in Italia
Lo stato attuale dell’ecommerce B2B in Italia
Secondo i dati del report, il 61% delle aziende italiane di tipologia B2B che hanno dei ricavi superiori ai due milioni di euro è attiva nel mercato dell’ecommerce B2B. L’11% del fatturato di queste aziende è generato totalmente tramite canali digitali, ma questa cifra, secondo il report, non potrà che salire. Si stima infatti che il fatturato generato esclusivamente tramite canali digitali potrà arrivare anche al 25% entro la fine dei prossimi tre anni. Questo indica quanto questo settore diventi sempre più importante per le aziende italiane.
Generalmente, l’Italia non ha mai adottato con spiccato interesse l’ecommerce B2B. Questa reticenza nell’adozione è dovuta anche a una consolidata preferenza nelle transazioni faccia a faccia e con rapporti forti e consolidati. La pandemia di Covid-19 nel 2020 ha però indotto le aziende ad avviare con più celerità processi di digitalizzazione, imponendo alle aziende, al fine di rimanere competitivi, un passaggio a strumenti digitali.
Nonostante la lentezza, si nota con estrema chiarezza che anche i produttori e le aziende italiane hanno pienamente intenzione di colmare il gap dell’ecommerce B2B che al momento hanno con i competitors Nord Europei e Statunitensi. Ciò si denota anche nei vari miglioramenti ai servizi clienti aziendali e nelle migliori campagne di marketing che riescono ad attrarre nuovi clienti.
Le differenze con gli altri mercati
Il report prosegue con un’analisi delle varie differenze che esistono nell’ecommerce B2B tra Stati Uniti e Italia, e vengono denotate anche alcuni interessanti similitudini.
Tra le varie somiglianze che possono essere notate tra le aziende americane e italiane, si può osservare che entrambe sono estremamente attente all’evoluzione e alla trasformazione digitale. Infatti, la crescente adozione dell’ecommerce B2B dimostra quest’attenzione.
Ma la principale differenza, che accomuna molte aziende europee, è quella dei rapporti umani. Infatti, l’approccio italiano all’ecommerce B2B è, come da tradizione per il commercio tradizionale, molto legato alle interazioni interpersonali e alla fidelizzazione del cliente. E spesso le aziende italiane adottano dei servizi ad hoc per rispondere alle esigenze dei loro clienti, cosa che negli Stati Uniti non sempre avviene.
Un futuro promettente
Nonostante alcune incertezze, l’adozione dell’ecommerce B2B in Italia appare promettente. Questa trasformazione digitale sta offrendo numerose opportunità alle aziende e alle imprese che vogliono distinguersi in questo settore, soprattutto per le aziende che adottano il modello del composable commerce.
Ci sono ovviamente anche delle sfide alla piena adozione dell’ecommerce B2B, come per esempio la presenza di IVA transfrontaliera, di fatturazioni elettroniche, la presenza di fornitori di pagamento specifici per ciascuna area. Le aziende che saranno in grado di colmare queste lacune e a inserirsi riusciranno ad avere un forte vantaggio sul mercato.
L’interesse per il B2B è infatti in crescita in Italia, e il 13% delle aziende che al momento non hanno una piattaforma digitale è pronta ad adottarne una, anche con l’ausilio di piattaforme di commercio come BigCommerce. Una percentuale doppia rispetto al passato, e che non potrà che aumentare in futuro. Le aziende italiane hanno infatti compreso appieno il potenziale del commercio B2B, e questa già significativa crescita non potrà che aumentare nei prossimi anni.