Cybersecurity: i trend del 2025 tra i rischi dell’AI, le tensioni geopolitiche e la supply chain

L’evoluzione dell’intelligenza artificiale (AI) e delle tensioni geopolitiche sta ridefinendo il panorama della cybersecurity di questo 2025. Il nuovo anno si prospetta come un periodo cruciale, segnato da rischi crescenti derivanti dalla centralizzazione tecnologica e dalla vulnerabilità delle supply chain.

Cybersecurity nel 2025: i rischi dell’era dell’AI

Nel 2024, gli attacchi alimentati dall’AI hanno superato la fase sperimentale. Gli attaccanti utilizzano ora queste tecnologie in modo sistematico, rendendo accessibili tecniche sofisticate come l’hacking hardware. Secondo Chuck Herrin, Field CISO di F5, nel 2025 questa tendenza continuerà a crescere, con l’AI che diventerà uno strumento cruciale per sondare e attaccare i sistemi federali.

La diffusione globale dell’AI sta creando un circolo vizioso. La necessità di adottare queste tecnologie per rimanere competitivi aumenta la dipendenza dalle stesse. Le vulnerabilità si amplificano, soprattutto a causa delle API (interfacce di programmazione delle applicazioni), che rappresentano il collegamento tra i sistemi AI e le loro funzioni operative. Attualmente, circa il 50% delle API non viene monitorato o gestito adeguatamente. Questa situazione le rende un bersaglio ideale per attacchi mirati.

Supply chain e nazionalismo digitale

Le tensioni geopolitiche stanno trasformando le strategie delle supply chain. Il “nazionalismo della supply chain” va oltre il semplice rimpatrio delle produzioni, richiedendo una revisione completa delle architetture digitali. Restrizioni commerciali e conflitti regionali stanno spingendo le organizzazioni verso soluzioni locali, come il geofencing e il cloud sovrano, per garantire maggiore sicurezza.

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Tuttavia, la dipendenza da fornitori critici è difficile da eliminare rapidamente. Questo fenomeno genera carenze di componenti e ritardi nei progetti, aumentando i rischi sistemici. Inoltre, la pressione per ridurre i costi spinge molte aziende a limitare la due diligence sui fornitori, esponendosi a vulnerabilità legate a terze e quarte parti.

Per mitigare questi rischi, le aziende stanno consolidando le piattaforme tecnologiche e riducendo il numero di fornitori. L’adozione dell’AI gioca un ruolo chiave in questa strategia, permettendo di ottimizzare i processi e ridurre l’esposizione a minacce esterne.

La centralizzazione dei rischi tecnologici

Herrin sottolinea come l’adozione di piattaforme AI dominanti stia creando una tempesta perfetta di rischi centralizzati. Le organizzazioni dipendono sempre più da un numero limitato di vendor tecnologici, aumentando la fragilità del sistema complessivo. Una violazione a una piattaforma centrale potrebbe propagarsi rapidamente a molteplici entità, con conseguenze devastanti.

L’overtrust nell’AI, ossia la fiducia eccessiva in queste tecnologie, complica ulteriormente la situazione. Come accaduto con i primi utilizzatori del GPS, che seguivano ciecamente le indicazioni anche in situazioni improbabili, una supervisione umana ridotta potrebbe compromettere decisioni strategiche e risposte a emergenze.

I trend della cybersecurity in questo 2025

In definitiva, la cybersecurity nel 2025 affronta sfide complesse e interconnesse. L’adozione rapida dell’AI, le tensioni geopolitiche e la centralizzazione tecnologica stanno creando nuovi rischi per organizzazioni e governi. 

Proteggere le API, consolidare le piattaforme e rafforzare la governance delle supply chain sono passi cruciali per mitigare queste minacce. Tuttavia, l’equilibrio tra innovazione e sicurezza rimarrà una sfida costante nei prossimi anni.