Si è concluso pochi giorni fa il Cybertech Europe 2024, l’evento dedicato alle ultime novità e tendenze nel campo della cybersecurity in Italia ed Europa, riunendo esperti, aziende e istituzioni da tutto il mondo. La nuvola di Roma è diventata luogo di confronto e di dibattito, dove esperti di fama internazionale hanno condiviso le loro conoscenze e visioni sul futuro della cybersecurity. Si è parlato di come difendere le infrastrutture critiche, come proteggere i dati personali, come far fronte all’evoluzione delle minacce informatiche e come formare i professionisti del settore.
L’evento ha sottolineato l’importanza cruciale della collaborazione internazionale nella lotta contro il crimine informatico. In un mondo sempre più interconnesso, le minacce non conoscono confini e solo unendo le forze possiamo costruire una difesa efficace. Ovviamente ruolo centrale lo ha avuto la tanto discussa e attualissima Intelligenza Artificiale e tutte le opportunità compresi i rischi, che potrebbe portare.
Per capire al meglio questo scenario, noi di TechBusiness abbiamo avuto il piacere di intervistare Alessio Agnello, Technical Director di Trend Micro Italia per poterne capire di più.
Il ruolo di Trend Micro nello scenario contemporaneo e nella Cybersecurity in Italia
Trend Micro è uno dei nomi che risuona maggiormente nell’universo della cybersecurity; è un colosso tecnologico specializzato nella creazione di soluzioni di sicurezza informatica all’avanguardia. Fondata a Tokyo, l’azienda è diventata un punto di riferimento globale nella protezione di aziende e individui dalle sempre più sofisticate minacce informatiche. In questo scenario l’IA generativa sta trasformando il panorama della cybersecurity, offrendo strumenti di analisi più sofisticati, ma al tempo stesso alimentando una nuova generazione di attacchi mirati.
Trend Micro è leader di mercato grazie alle impareggiabili capacità di attack surface management della piattaforma Trend Vision OneTM, che offre una gestione avanzata del rischio cloud, rilevamento agentless e monitoraggio in tempo reale. Questa piattaforma è progettata per analizzare continuamente anche la superficie di attacco cloud, allertare tempestivamente in caso di lacune di sicurezza o di compliance e, quando possibile, effettuare correzioni automatiche.
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Per stare al passo con l’evoluzione degli scenari cybercriminali, Trend ha sviluppato nuovi strumenti di data security posture management (DSPM) e di gestione dei diritti dell’infrastruttura cloud (CIEM).
L’intervista a Alessio Agnello, la Cybersecurity in Italia
In questo scenario in grande fermento e con le competenze di Trend Micro, parlare con Alessio Agnello era praticamente d’obbligo.
Trend Micro è infatti molto presente all’interno dell’amministrazione italiana e lato enterprise con le loro expertise sviluppate in oltre trent’anni di esperienza nel settore. Le soluzioni di Trend Micro si sono ovviamente evolute e l’esperienza del passato si sta rivelando un fattore fondamentale per adattarsi al futuro. Dal classico antivirus di una volta, oggi si sta evolvendo in una grandissima piattaforma che si sta accrescendo ancora di più con le Intelligenze artificiali.
La difesa dagli attacchi sta lentamente passando da una fase di risoluzione del problema a una di prevenzione del problema. Dalle parole di Agnello scopriamo che: “La piattaforma si sta accentrando attorno al rischio per poi andare a coprire tutte le soluzioni. Le Soluzioni di Trend Micro vanno dai malware alla protezione dei server, del dato, dell’identità, delle vulnerabilità per le aziende. Qui al Cybertech 2024, Trend Micro sta agganciando sempre più informazioni riguardo alla piattaforma Attack Surface Management. Analisi dell’identità e utilizzo dell’identità sono tra i punti principali.
Trend Micro analizza il comportamento dell’uso di queste identità e lo inserisce in un contesto più ampio. Analizza elementi come il movimento di un dato, legato alla postura di un server e all’utilizzo del cloud. Tutta questa serie di informazioni danno una visibilità e l’IA analizza questa mole di dati costantemente e ci aiuta a capire quando c’è un comportamento anomalo così da prevedere e prevenire un qualsivoglia attacco.”
Quello delle IA, come anticipato, è uno dei temi più caldi in tema di Cybersecurity in Italia e in Europa. In questo contesto europeo in continua evoluzione, le direttive NIS2 e DORA rappresentano un punto di svolta per la cybersecurity. Entrambe le normative, pur con specifici ambiti di applicazione, convergono verso un obiettivo comune: elevare gli standard di sicurezza informatica a livello continentale.
“Su questo piano Europeo noi siamo compliant del principale regolamento europeo.” ha continuato Agnello, “In Italia proprio in questi giorni siamo stati certificati come QC2, questo ci permette di essere in regola con tutte le indicazioni che l’Europa da all’Italia ma anche alle aziende. Abbiamo data center in Europa e stiamo lavorando al tema della sovranità del dato per il mantenimento di determinati dati sul territorio Nazionale, non solo in EU. Stiamo anche lavorando con tanti partner per proteggere ancora di più i dati più sensibili. Per quanto riguarda l’IA, il cuore dell’intelligenza artificiale sono proprio i dati, gli LLM, utilizzati per allenare le intelligenze artificiali e proteggere tali dati sta diventando la priorità.”
Quali sono i rischi e le opportunità dell’IA oggi?
“L’IA può essere uno strumento ovviamente a supporto di tutti ma il rischio di condivisione di dati sensibili è alto e bisogna essere certi che il dato non venga manipolato o condiviso all’esterno della nazione. C’è da dire che sia per aziende private, sia per i governi, sta aumentando una sensibilità e consapevolezza verso questi rischi. La cosa più importante è che anche per le aziende private, questo tema è assolutamente all’ordine del giorno dei CEO.
È una questione complessa, ma rispetto al passato, ricordo un certo rifiuto. Tra l’altro, non ci si rende neanche conto di quanto sia presente realmente dietro le quinte. Forse anche la velocità con cui tutto si evolve sta accelerando il processo. È un po’ come un rincorrersi continuo tra sviluppo, difesa e protezione. Si percepisce una certa difficoltà, ma questo è sempre stato così, soprattutto considerando l’evoluzione costante in tutti i settori. Pensiamo a noi: 30 anni fa, negli anni ’90, tutto è cambiato con l’avvento di internet. Da allora, la situazione si è complicata sempre di più, come dimostra il numero crescente di aziende che si occupano di questi temi. Questo è un chiaro segnale di attenzione verso problematiche sempre più complesse.”
E l’Italia? Come si posiziona nello scenario Europeo?
“Il territorio italiano, a livello di infrastrutture, è ancora un po’ indietro rispetto all’Europa, nonostante la crescente consapevolezza. Gli investimenti ci sono, eccome! A livello nazionale, si stanno investendo molte risorse, come dimostra l’apertura di nuovi datacenter, anche a Roma. Il PNRR ha ulteriormente sostenuto questi investimenti, che sono fondamentali per garantire la capacità di calcolo necessaria. Le strutture ci sono, ma serve anche un know-how specifico, delle persone competenti. L’intelligenza artificiale non può sostituire l’intelligenza umana. A me piace pensare che l’Italia, stavolta, stia seguendo un buon percorso e non sia sempre l’ultima della classe. La creazione di istituzioni come l’ACN ha dato un forte impulso alla percezione e all’importanza della sicurezza informatica in Italia.”
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In conclusione…
…dalle parole di Alessio Agnello e dai risultati ottenuti dal Cybertech Europe 2024, capiamo che la cybersecurity è diventata una sfida imprescindibile nel nostro mondo sempre più digitalizzato. È fondamentale che individui, aziende e governi investano in soluzioni di sicurezza all’avanguardia e promuovano una cultura della cybersecurity in Italia e in Europa.
Solo attraverso una collaborazione globale e un impegno costante potremo proteggere i nostri dati e le nostre infrastrutture critiche dalle minacce sempre più sofisticate.