Nel panorama attuale della sicurezza informatica, emerge un crescente divario di credibilità tra i responsabili della cybersecurity e il management aziendale. Uno studio recente di Trend Micro, azienda leader nel settore della sicurezza informatica, ha messo in luce le problematiche incontrate dai Chief Information Security Officers (CISO) nel trasmettere l’importanza dei rischi cyber al management delle aziende.
Secondo la ricerca intitolata “The CISO Credibility Gap: How a Communication Breakdown in the Boardroom is Hurting Cyber-Resilience”, il 79% dei CISO ha rivelato di sentirsi sotto pressione da parte dei leader aziendali per ridimensionare la gravità dei rischi informatici. Questa tendenza non solo mina la fiducia ma anche la resilienza informatica delle organizzazioni.
La ricerca, condotta da Sapio Research a gennaio 2024, ha coinvolto 2.600 decision maker IT a livello globale, con un campione di 100 intervistati in Italia. I risultati indicano che per superare queste sfide sarà necessario migliorare le abilità comunicative.
Il report di Trend Micro sulla cybersecurity
Il report di Trend Micro evidenzia un marcato divario di fiducia, legato alla difficoltà di allineare i rischi cyber con quelli aziendali.
Il 46% dei CISO ha guadagnato maggiore credibilità quando è riuscito a quantificare il valore della propria strategia di sicurezza in termini di business. Un approccio simile potrebbe portare a:
- Maggiori responsabilità per i responsabili IT (45%)
- Riconoscimento come funzione di maggior valore (44%)
- Incremento del budget a disposizione (43%)
- Maggiore influenza nei processi decisionali (41%)
Tuttavia, persiste un significativo divario comunicativo tra l’IT e la leadership aziendale. Infatti solo il 54% del campione che ritiene che la propria dirigenza comprenda appieno i rischi informatici. Una percentuale che non è variata dal 2021.
Inoltre, il 34% degli intervistati ritiene che la sicurezza informatica sia ancora vista come una questione IT piuttosto che un rischio aziendale. Un allarmante 80% pensa che solo una grave violazione possa spingere i responsabili aziendali ad agire con maggiore determinazione.
Infine il 43% dei CISO ha ammesso di essere stato considerato fastidioso, mentre il 42% ha ricevuto l’etichetta di eccessivamente negativo, e addirittura un terzo ha dichiarato di essere stato licenziato a causa di questa discrepanza comunicativa.
Il commento al report
Veronica Pace, Head of Marketing di Trend Micro Italia, ha sottolineato che, nonostante più della metà dei responsabili di sicurezza ritenga i rischi cyber come i più pericolosi per l’azienda, vi è una mancanza di comunicazione efficace con i leader aziendali. Questo porta a una sottovalutazione dei rischi, con i CISO spesso etichettati come allarmisti o ripetitivi.
Ecco le sue parole:
“Oltre la metà dei responsabili di sicurezza afferma che i rischi cyber sono quelli più pericolosi per l’azienda. Purtroppo, i CISO non riescono a comunicare questi rischi in un linguaggio che sia comprensibile ai leader aziendali e di conseguenza vengono ignorati, sminuiti o accusati di eccessivo allarmismo. I responsabili di cybersecurity devono riuscire a interagire meglio, oppure la resilienza informatica dell’organizzazione ne risentirà. Il primo passo è avere a disposizione un’unica fonte di verità su tutta la superficie di attacco”.
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