Il Venture Capital in Italia non funziona nella maniera fluida presente in altri Paese. Questo significa che se Facebook, Apple e Intel fossero nate in Italia, forse sarebbero rimaste solo delle startup che si spengono dopo un anno. L’assenza di capitali a supporto del genio italiano è un problema congenito del nostro sistema. Ma negli ultimi anni questa situazione sta cambiando grazie al Corporate Venture Capital, che vede le aziende investire in idee nate in Italia. Aprendo business unit all’interno dell’azienda oppure lanciando nuove società.
Secondo il quinto Osservatorio sull’Open Innovation e il Corporate Venture Capital Italiano, le aziende sono una delle principali risorse per startup e PMI innovative. Lo vede quotidianamente Riccardo Porro, COO di Cariplo Factory. L’hub tutto italiano ad alto tasso di open innovation riconosce la necessità delle imprese di dialogare con le realtà innovative. Tuttavia “questa contaminazione è tutt’altro che banale. Il dialogo tra corporate e startup non è facile, spesso si fanno errori, per questo è necessario un mediatore culturale che faciliti questa relazione e sappia valorizzarla al meglio.”
Corporate Venture Capital in Italia, la visione di Cariplo Factory
Nel 2019 gli investimenti in startup e scaleup italiano son aumentati da 510 a 565 milioni di euro. Hanno coinvolto 243 aziende, rispetto alle 179 dell’anno precedente. Ma non è sullo stesso livello dei maggiori player internazionali. UK, Germania, Francia e Israele rappresentano il 70% degli investimenti nell’area EMEA.
Una spinta per ridurre questo gap viene dal Corporate Venture Capital, che in Italia è cresciuto dell’83% negli ultimi due anni. Una realtà sempre più centrale per l’innovazione italiana, che Cariplo Factory aiuta ad alimentare.
Ma la strada da fare è ancora molta. In Germania il 97% delle aziende quotate al Dax è attivo nel Corporate Venture Capital, mentre in Italia lo è solo il 15% delle aziende del FTSE MIB. Come sottolinea Riccardo Porro: “In Italia, insomma, siamo decisamente più conservativi: a fronte dei rischi, inevitabili nel contesto dell’innovazione, anche i ritorni sono incerti e non immediati.” La situazione sta cambiando, però. Forse anche noi potremmo avere presto la nostra Apple made in Italy.
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