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Contentsquare e l’analisi senza cookies

Il team dell'azienda ci spiega come i dati di navigazione siano il futuro del marketing

Per abbinare l’analisi dei dati al massimo rispetto per la privacy dei clienti, Contensquare ha lanciato di recente uno strumento di analytics senza cookies. Una soluzione che permette di avere dati di navigazione accurati, mostrando come i clienti consultano il vostro sito o app. Per trovare strategie migliori, partendo da dati che tutti in azienda possono leggere. Abbiamo chiesto a Pierre Casanova, CRO di Contentsquare, di spiegarci in modo semplice la tecnologia dietro questa rivoluzione dell’analisi marketing.

Contentsquare abilita un futuro senza cookies

Casanova racconta il contributo di Contensquare con una frase: è una soluzione che spiega l’esperienza online. Ma rispetto ai tanti servizi anaytics, si differenzia per due fattori principali, che tutte le aziende possono capire. La prima è la semplicità. Secondo i dati del CRO “il 100% dei nostri clienti usa anche Google Analytics o altri servizi di questo tipo. Ma spesso solo gli addetti al web marketing sanno estrapolare informazioni dai dati raccolti. Questo rende più difficile rispondere alle esigenze del mercato” che richiedono grande flessibilità. Specie in questo periodo, dove avere un sito che faccia sia da vettore per il branding e il marketing che da e-commerce diventa un’esigenza per tutti i marchi.

La seconda questione fondamentale riguarda il tipo di interazione registrato. Molte delle analitiche che potete raccoglie da servizi di base permette di capire quanti click riceve quel determinato banner, quanto traffico giunge sul sito. Ma non dice nulla riguardo il tipo di interazione che gli utenti hanno con la vetrina virtuale della vostra azienda. Come sintetizza bene Casanova, il 99% dell’interazione è prima o dopo il click“.

Contentsquare invece è diverso perché analizza come il mouse si muove sullo schermo del PC, come il dito scrolla la pagina sullo smartphone. Quanto tempo i clienti passino a leggere l’homepage e quanto sul check-out. E molto altro ancora. “Il 50% dei contenuti di un sito medio non viene mai visualizzato” spiega Casanova, finendo per portare i grandi marchi a investire molto per raccogliere poco. Un’analisi come quella di Contensquare permette invece di monitorare la totalità dell’esperienza online dei vostri clienti. E da oggi potete farlo senza cookies.

contentsquare analisi senza cookies analytics-min

La sintesi fra dati e privacy

Contentsquare ha scelto da sempre di non affidarsi a cookies di terze parti. Invece aggrega e analizza miliardi di interazioni dei consumatori, come movimenti del mouse e clic, per aiutare le aziende a costruire l’esperienza online perfetta per i clienti. Ma con la nuova versione senza cookies, anche quelli di prime parti non sono più necessari. Questo permette di intuire l’esigenze dei consumatori su basi statistiche e anonime, invece di chiedere ai vostri clienti di cedere parte della loro privacy. Che diventa sempre più qualcosa a cui l’utente medio presta attenzione, valorizzando le aziende che lo tutelano al massimo.

Dopotutto, per capire le intenzioni dei vostri clienti non serve il tracking cross-domain o analizzare gli interessi su altri siti per vendere pubblicità. Quello che diventa importante è capire come ottimizzare l’esperienza online sulla base di dati aggregati. “Se per esempio il video di presentazione in homepage ha moltissime visualizzazioni ma nessuno scorre verso il basso, con Contentsquare potete capirlo e decidere di inserire una gallery di prodotti visibile all’apertura del sito. O un’altra tattica per ottenere il risultato desiderato. L’importante è avere dati statistici, facili da leggere e interpretare per monitorare i progressi”. Comprendere cosa funziona della vostra proposta online e potenziarla diventa fondamentale per una strategia vincente.

E i numeri dei tanti clienti di Contensquare (di cui circa una trentina sono marchi italiani) danno ragione a questo approccio: l’aumento delle conversioni è “statisticamente intorno all’8-10%” e potrebbe essere anche molto più alto in determinati contesti. Soprattutto per le aziende che hanno grandi ritorni economici dalla presenza online, per i quali gli introiti in termini assoluti possono aumentare moltissimo.

Contensquare, senza cookies anche sugli smartphone

Un mercato impossibile da ignorare per le aziende è quello del marketing e delle vendite su mobile. Ma statisticamente “meno del 3% di chi visita i siti mobile in Europa conclude la transazione. Una percentuale che può aumentare: nei paesi asiatici il tasso di conversione mobile raddoppia al 6%” spiega Casanova. Che senza troppi giri di parole ci spiega che le aziende che vogliono continuare a crescere non possono puntare esclusivamente al desktop. “Se il sito non è scattante con il 4G o anche il 3G, le aziende rischiano di perdere acquisti in grande quantità”.

Secondo i dati di Contentsquare, il mobile ha una percentuale sempre più alta di “rimbalzi”: persone che iniziano il processo di acquisto, ma poi lo interrompono ed escono dal sito. Questo significa che quasi la metà dei contenuti mobile non sono visti: metà dell’investimento marketing per gli smartphone è sprecato. Con Contentsquare potete capire perché.

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Ma la cosa interessante è che potete capirlo distinguendovi dagli altri per l’attenzione che riservate alla privacy dei vostri clienti. E ottenere il feedback sotto forma di liste chiare e analisi comprensibili da chiunque lavori al vostro progetto digitale in azienda. Infatti trovate anche dati diretti per capire l’impatto economico che le decisioni sul sito o sull’app hanno per la vostra azienda.

Ormai tutte le aziende sanno che i dati sono il tesoro più importante per un’azienda. Contensquare ha trovato il modo per rendere questo forziere più ricco di informazioni e di farlo senza chiedere alcun cookie ai vostri clienti. Una soluzione che guarda al futuro ma ha impatti sul fatturato online fin da subito.

Il progetto di Contentsquare è davvero interessante, potete apprendere di più sul sito ufficiale.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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