Il Consorzio Italia Cloud, che raggruppa aziende italiane attive nel settore del cloud computing, ha recentemente presentato un contributo scritto alle Commissioni I e IX della Camera dei Deputati.
La proposta arriva nell’ambito dell’esame parlamentare per il recepimento della direttiva NIS2, una normativa europea che mira a garantire un elevato livello di sicurezza cibernetica nell’Unione.
Più filiera italiana e meno fornitori extraeuropei
Nel documento, pubblicato sul sito della Camera dei Deputati, il Consorzio evidenzia i rischi attuali derivanti dalle tensioni geopolitiche, sottolineando come la minaccia informatica e il numero di attacchi informatici stiano aumentando in modo significativo. Secondo il Consorzio, è fondamentale ridurre la dipendenza da fornitori di tecnologie extraeuropee per proteggere i dati strategici nazionali.
Michele Zunino, Presidente del Consorzio Italia Cloud e Amministratore Delegato di Netalia, ha dichiarato:
“Alla luce delle novità introdotte dalla direttiva NIS2, è necessario sviluppare una strategia di politica interna che diversifichi le soluzioni cloud utilizzate dai servizi della pubblica amministrazione, riducendo la dipendenza da tecnologie extraeuropee.”
Consorzio Italia Cloud sulla necessità di un ecosistema industriale italiano
Il Consorzio Italia Cloud suggerisce che, per migliorare la sicurezza cibernetica e ridurre la dipendenza tecnologica da fornitori esteri, sia essenziale valorizzare le imprese italiane attive nel settore del cloud e della cybersecurity. Il documento raccomanda di evitare la creazione di un singolo “campione nazionale” della cybersicurezza, preferendo invece lo sviluppo di un ecosistema industriale distribuito, che coinvolga sia le PMI esistenti sia le nuove startup.
Inoltre, il Consorzio sottolinea l’importanza delle entità regionali in-house. Queste, infatti, rappresentano un riferimento territoriale cruciale per i cittadini che utilizzano servizi pubblici innovativi.
Un altro punto cruciale del documento riguarda l’art. 26 della direttiva NIS2, relativo a giurisdizione e territorialità. Il Consorzio avverte del rischio di “forum shopping,” ovvero la scelta da parte degli operatori di una giurisdizione più favorevole per motivi opportunistici, con potenziali ricadute negative sulla sicurezza dei dati nazionali.
Zunino ha espresso preoccupazione per l’affidamento dei dati critici italiani a operatori esteri, anche se in partnership con operatori locali, evidenziando il rischio di perdere il controllo sui dati strategici.
In sintesi, il Consorzio Italia Cloud invita a promuovere una maggiore indipendenza tecnologica e a sostenere le competenze e le infrastrutture nazionali nel settore del cloud computing. Questo approccio non solo rafforzerebbe la sicurezza cibernetica dell’Italia, ma contribuirebbe anche a sviluppare un’economia della conoscenza robusta e resiliente.
L’appello del Consorzio rappresenta un passo importante verso la costruzione di una filiera tecnologica nazionale più autonoma e sicura, capace di rispondere efficacemente alle sfide poste dall’attuale contesto geopolitico.
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