A oggi, le aziende stanno investendo molto più tempo e denaro per la formazione di competenze di GenAI dei propri dipendenti. Infatti, l’intelligenza artificiale generativa sta rivoluzionando il panorama industriale globale, trasformando processi, organizzazioni e competenze richieste nel mondo del lavoro.
Secondo la ricerca Innovation Catalyst di Dell Technologies, che ha coinvolto 6.600 decision-maker aziendali e IT di 40 Paesi, tra cui l’Italia, questa evoluzione pone sfide e opportunità senza precedenti.
Gli investimenti nelle competenze di GenAI dei dipendenti
La velocità del cambiamento
In un contesto di cambiamento rapido e continuo, il 40% delle aziende italiane ammette di non avere una visione chiara su come evolverà il proprio settore nei prossimi 3-5 anni. Questo dato riflette l’incertezza legata all’avanzamento delle tecnologie emergenti, in particolare l’intelligenza artificiale. Nonostante questa mancanza di chiarezza, molte imprese hanno già intrapreso iniziative significative per adattarsi, con il 78% delle aziende italiane che ha avviato programmi di formazione dedicati all’uso della GenAI.
A livello globale, il 79% dei decision-maker ritiene che le macchine non sostituiranno l’ingegno umano, ma lo potenzieranno, aprendo nuove frontiere in termini di produttività ed efficienza. Tuttavia, come evidenzia lo studio di Dell, colmare il divario di competenze e garantire un’adozione responsabile dell’AI sono aspetti critici per massimizzare il valore di queste tecnologie.
Le aziende italiane e le competenze dei dipendenti sulla GenAI
Il 73% delle PMI italiane sta già sperimentando o utilizzando strumenti basati sull’intelligenza artificiale, con applicazioni che spaziano dalla ricerca in linguaggio naturale alla generazione di previsioni predittive per le vendite. Nonostante i risultati positivi, che includono un incremento dei ricavi per il 90% delle aziende che hanno adottato l’AI, il 57% degli imprenditori italiani teme di non riuscire a stare al passo con il ritmo accelerato dei progressi tecnologici.
Questo problema non è limitato all’Italia. La ricerca di Dell mette in evidenza come, a livello globale, molte organizzazioni si trovino a dover affrontare sfide legate alla sicurezza dei dati e alla mancanza di competenze specifiche per implementare e gestire la GenAI in modo efficace.
La partnership tra uomo e macchina
Dell Technologies sottolinea l’importanza di creare un equilibrio tra competenze umane e capacità tecnologiche. La GenAI non solo migliora le operazioni aziendali, ma, se integrata correttamente, consente la creazione di applicazioni personalizzate e intuitive, in grado di ottimizzare il lavoro quotidiano dei dipendenti. Tuttavia, per garantire un’implementazione di successo, è fondamentale adottare un approccio trasparente, con linee guida chiare e un costante aggiornamento delle competenze del personale.
Le organizzazioni che non riescono a fornire risorse adeguate rischiano di trovarsi di fronte a un nuovo fenomeno: lo “Shadow AI”, ovvero l’uso non autorizzato di strumenti di intelligenza artificiale da parte dei dipendenti, che può esporre le aziende a rischi di sicurezza e inefficienze operative. Prevenire tali problematiche richiede una gestione strutturata e proattiva, basata sulla comunicazione interna e sulla promozione di un ambiente di sperimentazione sicuro.
L’impatto sul futuro del lavoro
La trasformazione digitale sta cambiando radicalmente il concetto di luogo di lavoro. Con la diffusione del lavoro ibrido, le aziende stanno adottando strumenti per garantire sicurezza e produttività, ma circa il 67% delle organizzazioni riconosce che alcuni dipendenti tendono ad aggirare le linee guida IT per accelerare le attività. Questa dinamica sottolinea la necessità di un cambiamento culturale, che includa la promozione di una maggiore consapevolezza sull’uso responsabile delle tecnologie.
In un contesto in cui la GenAI sta ridefinendo le modalità operative, le aziende devono cogliere l’opportunità di sviluppare partnership efficaci tra uomo e macchina. Questo approccio non solo aumenta la produttività, ma contribuisce anche a creare un ambiente lavorativo più stimolante e inclusivo, capace di attrarre talenti e di rispondere alle sfide di un futuro sempre più digitalizzato. La chiave del successo risiede nella capacità di combinare tecnologia, talento e cultura aziendale.
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