Colonial Pipeline ha informato 5.810 dipendenti, attuali ed ex, che i loro dati personali sono stati rubati dal gruppo ransomware DarkSide durante l’attacco informatico di maggio .
In una lettera del 13 agosto, la società ammette che il 6 maggio i criminali informatici “hanno acquisito determinati dati” archiviati nei suoi sistemi. “I file in questione contenevano alcune informazioni personali, come nomi, dettagli di contatto, date di nascita o persino documenti di identità rilasciati dal governo (previdenza sociale, identificazione militare, identificazione fiscale e numeri di patente di guida) e informazioni relative alla salute (compresi informazioni sull’assicurazione sanitaria)” si legge nella lettera.
Colonial Pipeline, 100 GB di dati rubati
Bloomberg ha riferito a maggio che prima di bloccare i sistemi commerciali del gasdotto, il gruppo ha rubato quasi 100 GB di dati. Colonial Pipeline offre alle vittime di questo hack due anni gratuiti di “ripristino dell’identità” e servizi di monitoraggio del credito di Experian. Invita gli interessati a verificare ogni attività non autorizzata, con particolare riguardo alle proprie finanze. Un dirigente della Colonial Pipeline ha confermato a CNN Business il furto dei dati a causa dell’attacco ransomware.
Dopo l’attacco alla Colonial Pipeline, che ha privato per diversi giorni gran parte della East Coast della benzina, la Casa Bianca ha reagito prontamente agli incidenti ransomware , introducendo nuove normative per le industrie critiche in generale, e il settore energetico in particolare. Colonial Pipeline ha finito per pagare un riscatto di 4,4 milioni di dollari al gruppo DarkSide, a causa dell’urgenza della crisi causata dal cyberattacco, ma le forze dell’ordine americane sono riuscite a recuperarlo.
A causa della maggiore sorveglianza da parte delle forze dell’ordine in tutto il mondo, gli individui dietro il gruppo DarkSide hanno deciso di porre fine alle loro attività. Alcuni dei suoi membri si sono riformati con un nuovo nome ed ora si fanno chiamare BlackMatter che pare abbia trovato nuovi adepti dell’ormai scomparso gruppo di hacker REvil.
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