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Retail sotto attacco ransomware, per difendersi c’è il cloud

Cegid pensa che con una piattaforma di commercio unificato in SaaS i rischi si abbassano

Il retail è un settore molto esposto ai rischi informatici, soprattutto a quelli legati al ransomware. Per difendersi meglio, i retailer dovrebbero adottare una soluzione di commercio unificato in SaaS, che garantisce maggiore sicurezza e efficienza. Secondo Mario Davalli, Country Manager Eastern and Southern Europe di Cegid, il cloud potrebbe offrire un livello di sicurezza maggiore contro il ransomware per il mondo retail.

Retail e ransomware, per Cegid il cloud offre più sicurezza

Il ransomware è una minaccia crescente per il settore retail, che gestisce grandi quantità di dati sensibili dei clienti e delle transazioni. Questo tipo di attacco consiste nel criptare i dati delle vittime e chiedere un riscatto per decriptarli. Se non pagato, il riscatto può portare alla perdita definitiva dei dati o alla loro pubblicazione sul dark web.

Il rischio risulta particolarmente per il nostro Paese. Infatti, l’Italia è stata il Paese europeo più colpito dagli attacchi informatici nell’ultimo trimestre del 2022, con il retail tra i settori più vulnerabili. Questo comporta gravi conseguenze per le attività dei retailer, che possono subire interruzioni dei servizi, danni alla reputazione e perdite economiche.

Il commercio unificato in SaaS come soluzione

Per contrastare questa minaccia, Cegid propone una piattaforma di commercio unificato in SaaS (software as-a-service), che offre numerosi vantaggi in termini di sicurezza e performance. Il SaaS è un modello di erogazione del software basato sul cloud, che non richiede l’installazione di hardware o software sulle macchine degli utenti. Il software viene gestito e aggiornato dal fornitore, che si occupa anche della protezione dei dati e della conformità alle normative.

La piattaforma di commercio unificato in SaaS di Cegid permette ai retailer di avere una visione a 360 gradi del proprio business, integrando tutti i canali di vendita e i processi operativi. In questo modo, i retailer possono offrire ai clienti un’esperienza omnicanale fluida e personalizzata, aumentando la fidelizzazione e le vendite. Allo stesso tempo, la piattaforma garantisce un elevato livello di sicurezza, grazie a tecnologie avanzate di crittografia, backup e monitoraggio. In caso di attacco informatico, la piattaforma è in grado di ripristinare rapidamente i dati e riprendere le operazioni senza interruzioni.

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Il SaaS è quindi la soluzione ideale per il retail del futuro, che deve affrontare sfide sempre più complesse e competitive. Con il SaaS, i retailer possono concentrarsi sul proprio core business, lasciando al fornitore la gestione della sicurezza e dell’innovazione tecnologica.

Retail sotto bersaglio

Per Trend Micro, l’Italia risulta il Paese più attaccato nel 2022. Il Clusit riporta che i target principali sono la sanità (12,5% degli attacchi), i siti governativi e militari (11,9%), l’ICT (11%) e proprio il retail (9,3%)

Secondo un rapporto di Sophos, il settore retail è stato il secondo più bersagliato dal ransomware nel 2021, con il 77% degli operatori a livello globale che ha subito questo tipo di attacco informatico. Questo dato non sorprende se si considerano le caratteristiche di questo settore. Investimenti limitati nella modernizzazione delle piattaforme di vendita e gestione, espansione rapida delle attività online e offline – con il conseguente aumento della superficie di attacco. E soprattutto scarsa competenza interna in materia di cyber security.

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Questi fattori rendono i retailer delle prede facili per i criminali informatici, che possono causare danni ingenti non solo alla produttività e alle vendite, ma anche alla brand reputation. Infatti, i retailer gestiscono dati sensibili dei propri clienti, come e-mail, residenza, codice fiscale e numero di telefono, che se rubati possono essere usati per commettere truffe tramite furto d’identità. Questo comporta una violazione del patto di fiducia tra il consumatore e il brand, che può compromettere la fedeltà e la soddisfazione del cliente.

Cegid e il cloud contro il ransomware: cambiare paradigma

Per far fronte a questa sfida, è necessario che le organizzazioni cambino paradigma. La sicurezza informatica non è più solo un aspetto tecnico, ma un fattore strategico che riguarda l’intera azienda. Per questo motivo, sarebbe opportuno che le organizzazioni adottassero una politica di sicurezza informatica completa, che preveda la migrazione delle proprie soluzioni on-premise verso sistemi SaaS (Software as a Service).

Ricerca Trend Micro: L’Italia è il Paese europeo più colpito dai ransomware nel primo semestre 2022

Questi sistemi offrono una sicurezza più elevata rispetto ad altre forme di hosting, perché includono diversi livelli di sicurezza, test di penetrazione eseguiti regolarmente dal fornitore SaaS e aggiornamenti di sicurezza periodici delle soluzioni utilizzate. Inoltre, il servizio SaaS consente di scalare la risposta alle minacce informatiche crescenti, sempre più sofisticate e multiforma – in modo altrettanto rapido ed efficace. Infatti, il servizio SaaS si adatta alle esigenze dell’organizzazione in termini di capacità, prestazioni e funzionalità, garantendo una maggiore flessibilità e resilienza.

Il cloud come scelta obbligata

Il cloud è ormai una scelta obbligata per le aziende che vogliono essere più agili, scalabili e resilienti. Ma non è esente da rischi di cyberattacchi. Al contrario, se non protetto adeguatamente, può esporre i backup a ransomware che li criptano e bloccano le operazioni per giorni. Una soluzione a questo problema è integrare una piattaforma di commercio unificato che ponga la sicurezza e la privacy dei dati al centro. Come Cegid Retail, che non solo migliora l’esperienza di vendita e di acquisto per lo staff e i clienti, ma anche aumenta il livello di sicurezza dell’intero business.

Alcune delle misure che una piattaforma SaaS offre per aiutare i retailer a gestire meglio le sfide della sicurezza informatica sono: tracciare gli incidenti in tempo reale per limitare la superficie di attacco; monitorare, aggiornare e rafforzare continuamente i sistemi 24/7. Ma anche adottare policy di accesso Zero-Trust che verifichino l’identità e l’accesso di ogni utente e dispositivo. E formare regolarmente i dipendenti sulle buone pratiche da seguire per la sicurezza e la privacy dei dati.

Trovate maggiori informazioni sul sito di Cegid.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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