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Equinix: i benefici economici e pratici del Cloud Adjacent Storage

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Le aziende producono sempre più dati, che ormai non possono essere più gestiti on-prem, necessitando quindi di soluzioni alternative, come il cloud ibrido. A volte, però, il cloud ibrido non è abbastanza: ed è qui che entra in gioco il Cloud Adjacent Storage. Ce ne parla Jason Powers, Senior Director, Product Management di Equinix.

E se il cloud ibrido non fosse la soluzione migliore?

Ormai è chiaro che il valore dei dati aziendali è incommensurabile. L’utilizzo e la gestione efficace di questi può aiutare le aziende non solo a fornire una migliore customer experience, ma anche a comprendere i segnali del mercato, progettare prodotti e servizi innovativi. Per sfruttare appieno i vantaggi legati ai dati, tuttavia, bisogna essere dotati di un’architettura in grado di gestirli in modo efficiente. Una di queste è il cloud ibrido.

Infatti, un recente rapporto di Enterprise Strategy Group (ESG) di TechTarget ha rilevato che il 66% delle organizzazioni preferisce una strategia cloud ibrida rispetto al cloud-first (24%) o on-premise (10%), sottolineando come l’89% delle organizzazioni si basi su più cloud provider.

Jason Powers, Senior Director, Product Management di Equinix
Jason Powers, Senior Director, Product Management di Equinix

Nonostante i vantaggi legati a questa architettura e l’aumento nel suo utilizzo, non sempre i benefici del cloud ibrido sono così immediatamente chiari ed effettivamente raggiungibili. Le aziende che vogliono adottare una soluzione cloud ibrida devono infatti essere agili nello spostare i dati e i carichi di lavoro giusti, negli ambienti corretti al momento giusto, il tutto affrontando i costi e la complessità dello spostamento dei dati tra i diversi ambienti.

Inoltre, va affrontato il problema della visibilità e del controllo sui dati, che diminuisce con l’aumentare della complessità del cloud ibrido. Ciò complica il compito dei data scientists e degli analisti, che devono considerare i requisiti e le attività di conformità, sicurezza e gestione generale della data pipeline.

Fortunatamente, esiste una soluzione per i problemi sopra citati, che permette di sbloccare tutti i vantaggi del public cloud, riducendo al contempo costi e complessità: si tratta del Cloud Adjacent Storage.

Cos’è il Cloud Adjacent Storage?

Il Cloud Adjacent Storage prevede l’archiviazione dei dati in prossimità del cloud, ma non nel cloud. Per costruire un’infrastruttura di Cloud Adjacent Storage bisogna costruire una piattaforma di immagazzinamento all’interno di data center di co-locazione strategicamente posizionati, ospitanti cloud on-ramp a bassa latenza e servizi di interconnessione. Questa soluzione permette di ottenere tutti i vantaggi del cloud ibrido, incluso lo spostare rapidamente i dati in diversi cloud per accedere ai servizi ideali per un particolare caso d’uso, ma anche di mantenere il controllo su quei dati in ogni momento.

Abbiamo anche un ulteriore vantaggio. Quando bisogna spostare un insieme di dati in un determinato cloud, non c’è il rischio di un vendor lock-in o di costi imprevisti, perché, lo ricordiamo, i dati non sono archiviati nel cloud in modo permanente. Questo consente alle aziende di avere un controllo completo sull’infrastruttura di archiviazione. Inoltre, per alcune applicazioni, il Cloud Adjacent Storage può essere collegato tramite interconnessione di rete privata a bassa latenza direttamente ai servizi cloud, e trattato come un volume di archiviazione collegato alla rete. Quest’ultima opzione riduce ulteriormente il movimento dei dati e la complessità della riconciliazione.

I vantaggi economici e pratici del Cloud Adjacent Storage

Il rapporto di ESG riporta inoltre come il Cloud Adjacent Storage possa portare grossi risparmi alle aziende, in base ai dati in uscita (egress): maggiore è la quantità di dati che un cliente deve far uscire, maggiore è il risparmio.

L’ulteriore vantaggio rilevato dallo studio è quello della possibilità di usufruire di un piano dati coerente edge-to-core-to-cloud per semplificare l’amministrazione dello storage. Infatti, la centralizzazione dei dati in un unico luogo, anziché in più cloud distribuiti, aiuta i clienti a gestire lo storage in modo più efficiente, scalando le operazioni senza dover distribuire ulteriori risorse di immagazzinaggio o assumere altro personale per gestirle.

ESG ha inoltre rilevato che i clienti possono utilizzare il Cloud Adjacent Storage per ridurre i requisiti di capacità di archiviazione totale. Grazie all’accesso ad alta velocità a tutti i dati da qualsiasi punto del proprio piano dati, è possibile archiviare un numero inferiore di copie di dati, e inoltre ridurre le dimensioni dei dataset di lavoro nel cloud in qualsiasi momento. Le funzionalità di compressione, infine, contribuiscono a ridurre ulteriormente l’onere di archiviazione, con un risparmio di spazio da 5 a 7 volte.

Tutti i vantaggi citati si traducono in risparmi significativi sui costi per i clienti che utilizzano il Cloud Adjacent Storage. Ciò è esemplificato dai dati del report, che rilevano una riduzione del TCO mensile grazie a questa architettura di ben 67%.

E non solo, in quanto il Cloud Adjacent Storage porta benefici che vanno oltre i costi. Lo studio riporta, come ulteriori vantaggi, un’agilità di archiviazione maggiore, un miglioramento delle funzionalità d’immagazzinamento dei dati a livello aziendale e una riduzione dei rischi nel processo di storage.

Per maggiori informazioni, vi invitiamo a consultare il report completo di ESG, disponibile qui.

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  • Mittica, Gabriele (Autore) - Nash, Phil, Peters, Sven, Poccia, Danilo (Narratori)
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