ll GDPR è stato introdotto a maggio 2018, spingendo le aziende di tutta Europa a rivisitare il loro approccio alla gestione dei dati personali dei clienti. Quasi tutte le organizzazioni oggi riconoscono la necessità di soddisfare i requisiti di regolamentazione dei dati in quanto vi sono rigide sanzioni se non si è conformi ad esso. Per venire a patti con il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), le aziende stanno attivamente investendo in programmi sulla privacy. Alcune organizzazioni che inizialmente avevano paura di investire e nutrivano dubbi sul fatto che spendere soldi nella privacy potesse produrre introiti. Ma, secondo il rapporto Cisco 2020 Data Privacy Benchmark, i rendimenti degli investimenti nella privacy sono positivi.
Cisco 2020 Data Privacy Benchmark: investire nel GDPR conviene
Questo è quanto emerso dal sondaggio Cisco 2020 Data Privacy Benchmark, che ha coinvolto 2.800 intervistati in 13 paesi (Italia compresa), di cui 2.500 erano a conoscenza della gestione delle privacy dei dati attuata dalle loro aziende. Agli intervistati è stato chiesto di fornire l’entità della loro spesa annua totale sulla privacy, nonché l’impatto della stessa sulla loro attività sulla base dei seguenti fattori tangibili e intangibili:
- ridurre i ritardi nelle vendite
- consentire agilità e innovazione
- rendere l’azienda più attraente per gli investitori
- mitigare le perdite derivanti dalla violazione dei dati
- raggiungere l’efficienza operativa dai controlli sui dati e costruire lealtà e fiducia nei confronti dei clienti.
I risultati hanno rivelato che la spesa media di un’azienda per la privacy dei dati è stata di 1,2 milioni di dollari e il ritorno è stato pari a 2,7 milioni di dollari Ciò rende l’investimento sulla privacy dei dati una decisione quanto mai saggia.
Rendita in aumento
Combinando i dati sull’investimento e i benefici della privacy, per ogni dollaro che un’azienda spende, riceve 2,70 dollari di beneficio. Nel sondaggio, quasi la metà delle aziende (47%) sta vedendo più del doppio del rendimento e oltre il 30% sta raggiungendo il pareggio. Solo l’8% ha dichiarato di aver ricevuto meno in cambio di benefici.
Oltre il 50% delle aziende è pronta per il GDPR. Il 41% sarà pronta in uno o più di un anno, mentre solo il 3% ha dichiarato di non ritenere che il GDPR si applichi a loro.