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L’Intelligenza Artificiale stimola la crescita della shared mobility, ecco come

Arriva anche qui, l’Intelligenza Artificiale per stimolare la crescita della shared mobility, ecco come.

Prima partiamo da quello che è il motto della shared mobility: “Condividere anziché possedere“. Così, possiamo prende in prestito quei veicoli che ci servono. Soprattutto quando ne abbiamo bisogno.

L'Intelligenza Artificiale stimola la crescita della shared mobility, ecco come, fonte Depositphotos
L’Intelligenza Artificiale stimola la crescita della shared mobility, ecco come, fonte Depositphotos

In che modo la shared mobility ci ha cambiati?

All’inizio guardavamo più con sospetto che con curiosità, tutti quei mezzi e pubblicità. Dove prendevi in prestito un mezzo per tot tempo. Complice, poi, tutte quelle pseudo forme di abbonamento per provarlo.

La spinta in avanti al mercato e alla shared mobility, arriva dalla pandemia. Infatti con l’esigenza di una mobilità individuale siamo arrivati a non guardare più le flotte di veicoli a noleggio. Bensì abbiamo iniziato a usarli.

Il risultato?

La mobilità condivisa in Italia cresce. Come descritto dall’ultimo report dell’ Osservatorio Nazionale Sharing Mobility, i noleggi sono aumentati del 61%. Di questi, i più numerosi sono stati quelli di monopattini (51%), seguiti da bike (23%), macchine (17%) e scooter (9%). 

L’Intelligenza Artificiale corre a dare una mano alla crescita della shared mobility

Attenzione la domanda è in crescita, ma non sempre è facile da gestire. O meglio secondo uno studio messo ad hoc da SWITCH. La startup tecnologica che produce software al servizio della shared mobility. Risulta che il 62% delle amministrazioni locali si dichiara insoddisfatto delle attuali capacità di previsione della domanda.

Inoltre, secondo una ricerca di POLIS il 55% dichiara di non avere il know-how. Quello necessario per una gestione ottimale dei dati relativi alla flotta. Infine il 65% di non avere abbastanza risorse per questo. 

Bisogna arginare il fenomeno e trovare la soluzione per distribuire in modo efficiente i mezzi. Ancora, fare una selezione delle zone e far fare un salto di qualità alla manutenzione.

Quest’ultima ancora non riesce a garantire la copertura di tutti i mezzi. Spesso alcuni sono lasciati fermi, magari proprio durante i periodi di picchi in altre zone.

L'Intelligenza Artificiale stimola la crescita della shared mobility, ecco come, fonte Depositphotos
L’Intelligenza Artificiale stimola la crescita della shared mobility, ecco come, fonte Depositphotos

In supporto dei player del settore, ad esempio SWITCH sviluppa un software per la gestione di flotte di shared mobility. Questo si basa su tecnologia ML/AI (Machine Learning/Intelligenza Artificiale).

In sostanza sfrutta i dati di viaggio, analizza e tiene conto degli eventi locali e le caratteristiche della città. In questo modo suggerisce la migliore distribuzione dei veicoli in base alla domanda di mobilità prevista. 

L’Intelligenza Artificiale prevede volumi e richieste

Ecco che riuscire a prevedere la domanda è un enorme vantaggio per gli operatori. Così si decide di spostare i mezzi sulla base delle previsioni. Questo consente di evitare di lasciare i veicoli fermi troppo a lungo. Naturalmente è una condizione che rappresenta un mancato guadagno, soddisfacendo un numero maggiore di utenti.

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Infine, questi dati possono guidare le decisioni del management anche in caso di manutenzione. Quindi valutando quali siano i mezzi ai quali dare la precedenza. 

Sicuramente questa soluzione innovativa può cambiare il volto della mobilità condivisa. In questo modo si rende sempre più rispondente ai bisogni reali della cittadinanza.

Il sistema è di semplice utilizzo, e non richiede da parte degli operatori competenze specifiche. Attualmente, il software di SWITCH è già in uso nella città di Torino, in collaborazione con CTE Next, Comune di Torino e 5T, la società in-house che gestisce la Centrale della Mobilità e dell’Infomobilità del Comune di Torino, della Città metropolitana e la Centrale della Mobilità della Regione Piemonte. 

L’Intelligenza Artificiale è una marcia in più

Insomma, anche il mondo della sharing mobility ha la necessità dell’Intelligenza Artificiale? A dare una risposta ci sono le parole di Matteo Forte, CEO di SWITCH.

“Una flotta costa, specie quando è ferma. E oggi nessun imprenditore può permettere che le sue risorse rappresentino un costo per la maggior parte del tempo, anziché un guadagno. Il nostro software raccoglie i dati dei mezzi, che le varie compagnie già hanno, e li arricchisce ed integra con altri, come meteo, eventi locali, tipologia di zona, flusso di persone stimate per la fascia oraria. Questi sono tutti elementi che incidono in misura significativa sulla domanda. Ad esempio, in caso di pioggia, si useranno molte macchine e pochi monopattini, se ci sono eventi particolari, come partite di calcio o concerti, ci sarà più richiesta, e così via. Questi dati vengono elaborati da un sistema di Intelligenza Artificiale e Machine Learning, per prevedere gli scenari più probabili, dando la possibilità ai gestori delle flotte di organizzarle al meglio per tempo. Questo vuol dire non solo ottimizzare la distribuzione dei veicoli, ma anche aumentare i guadagni delle aziende e valutare gli interventi di manutenzione più urgenti, tagliando i costi”.

 

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Barbara Crimaudo

Giornalista tester di due e quattro ruote, con il pallino dell'informatica.

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