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In occasione dell’evento 10 Anni di Startup Act InnovUp ha riunito i protagonisti del settore

Le principali direttive di intervento per consolidare e valorizzare in modo efficace la filiera dell’innovazione

Si è da poco tenuto 10 Anni di Startup Act, l’evento promosso da InnovUp, l’associazione che rappresenta la filiera dell’innovazione italiana. L’incontro ha riunito all’Auditorium Antonianum di Roma i principali rappresentanti dell’ecosistema quali abilitatori, investitori, startup, scaleup e corporate, alla presenza proprio dell’ex Ministro Passera e del professore Luciano Floridi. I protagonisti del settore hanno tracciato un bilancio dei primi dieci anni. Inoltre hanno evidenziato le principali direttive di intervento per consolidare e valorizzare in modo efficace la filiera dell’innovazione

Oggi le startup italiane raccolgono finanziamenti in crescita media del +50% ogni anno. Sono nati i primi unicorni e nel 2021, per la prima volta nel nostro Paese, gli investimenti in startup hanno superato il miliardo. Il divario strutturale con i principali Paesi europei però, resta ampio. Diventa fondamentale attualizzare e semplificare il quadro normativo esistente, aumentare gli incentivi fiscali, mettere a sistema le agevolazioni per gli investitori e attuare politiche in grado di attrarre talenti e incentivare l’imprenditoria femminile.

10 Anni di Startup Act: dove eravamo e dove siamo ora

Nel 2012, un decreto legge, firmato dall’allora Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, riconosceva per la prima volta da un punto di vista normativo l’esistenza di un ecosistema dell’innovazione italiano, all’interno di un più ampio piano per rendere l’Italia un paese ospitale per le startup. Oggi, dieci anni dopo l’introduzione dello Startup Act, gli investimenti in startup hanno superato il miliardo di euro di finanziamenti.

Logo Innovup

Se si guarda all’estero però, il gap da colmare è ancora consistente. Nel 2021 infatti, le startup spagnole ricevevano infatti 6,6 miliardi, le francesi 11,6 miliardi e le tedesche 16,2 miliardi. L’idea per colmare questo divario è quella di arrivare ad un manifesto condiviso che sappia guardare ai prossimi dieci anni. Questo, nell’ottica di agevolare e supportare le startup. Aumentando la competitività della filiera, snellendo gli adempimenti burocratici, superando l’attuale stratificazione normativa e favorendo l’internazionalizzazione di startup, PMI e centri di innovazione.

Altro punto debole è la quasi totale mancanza delle istituzioni. Diversi protagonisti del settore hanno infatti sottolineato come lo stato non stia dando ancora la giusta considerazione al digitale e all’innovazione tecnologica. Luciano Floridi, professore ordinario di filosofia ed etica dell’informazione presso l’Oxford Internet Institute dell’Università di Oxford, dove è direttore del Digital Ethics Lab ha lanciato un appello: “Caro governo, un ministro al digitale ci sarebbe voluto: il digitale non è la ciliegina sulla torta, ma la torta intera”.

Le partnership di InnovUp

InnovUp inoltre, ha annunciato tre nuove partnership con altrettante associazioni che condividono l’obiettivo comune di avvicinare il nostro Paese ai modelli di startup nation europei: Roma Startup, l’associazione dell’ecosistema dell’innovazione della Capitale; AgriFood-Tech Italia, l’associazione che raccoglie i principali abilitatori nazionali dell’ecosistema delle startup agrifood; EdTechItalia, l’associazione delle realtà che mettono l’innovazione al servizio dell’educazione e della formazione.

Dopo anni di tavoli e collaborazioni informali, sono molto contento di poter dare il via ad un processo di formalizzazione delle alleanze tra le diverse anime dell’ecosistema in un percorso federativo. L’economia dell’innovazione agli occhi delle istituzioni è piccola e frammentata a causa della moltitudine di associazioni. Non è un male che ci siano molte associazioni, ma è ora che si rappresenti anche il sistema nel suo insieme” ha dichiarato Gianmarco Carnovale, Presidente di Roma Startup.

La crescita dell’ecosistema nazionale negli ultimi dieci anni ha aperto straordinarie opportunità per le startup che operano nei settori industriali strategici per il Paese, a partire dall’agrifood. Ma c’è ancora molto da fare. L’anno scorso, nel mondo sono stati investiti oltre 50 miliardi di dollari nelle startup agrifood. Solo lo 0,2% di questo capitale è stato investito in startup agrifood italiane, almeno 10 volte meno di quanto il settore nazionale dell’agrifood rappresenta nell’economia mondiale” ha aggiunto Peter Kruger, Presidente di AgriFood-Tech Italia.

Edtech Italia è lieta di far parte di un’ampia rete dell’Innovazione, trasversale e nazionale, capace di far risuonare le istanze di un ecosistema giovane ma in grande fermento. L’apprendimento e le tecnologie sono un valore strategico per lo sviluppo del nostro paese. L’edtech è quindi uno snodo inevitabile per l’educazione e la formazione del presente e del futuro” ha concluso Donatella Solda, Presidente di Edtech Italia.

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Marzia Ramella

Scrivo di libri, film, tecnologia e cultura. Ho diversi interessi, sono molto curiosa. La mia più grande passione però sono i libri: ho lavorato in biblioteca, poi in diverse case editrici e ora ne scrivo su Orgoglionerd.

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