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Candy cresce ancora in Europa ed investe in Turchia

Candy Group chiude il 2017 con 1,148 miliardi di Euro di ricavi, un traguardo che supera i risultati del 2016 e che, per il secondo anno consecutivo, consacra l’azienda a livello europeo. Candy è così il gruppo che cresce di più in Europa, merito ovviamente tutti i settori principali in cui opera l’azienda di Brughiero, ossia il Washing, il Built-in e gli Small Domestic Appliances.

Candy Group: il segreto del successo

Candy Risultati 2017

A svelare il segreto del successo è Beppe Fumagalli, Amministratore Delegato del gruppo: “Il fatto di essere un gruppo a conduzione famigliare permette a Candy di prendere decisioni velocemente di muoversi rapidamente sul mercato“. Non a caso l’azienda è stata la prima a lanciarsi nel mondo degli elettrodomestici intelligenti, una strada che continua a seguire e che viene affiancata da una smisurata passione per l’innovazione. A testimoniarlo abbiamo due prodotti d’eccezione: la lavatrice Candy Bianca, gestibile tramite l’applicazione e capace di rispondere alle vostre domande, e il forno Hoover Keepheat, che rivoluziona il modo di conservare i cibi.

Da non dimenticare poi l’accordo con Meiling, un colosso cinese da 1,4 miliardi che ha permesso al gruppo lombardo di entrare a gamba tesa nel settore del cooling. Sono nati così i frigoriferi combinati Candy Bellò, dotati di un particolare sistema di conservazione – chiamato Puraction e realizzato in collaborazione con il Politecnico di Milano – e dello Smart Drink Assistant, che vi invia un segnale quando le bibite raggiungono la temperatura richiesta.

Un investimento da 15 milioni di euro

Candy Turchia

Questo però è il presente di Candy. Il futuro sembra essere in Turchia. Il gruppo ha infatti investito 15 milioni di euro per realizzare una struttura da 13.000 mq situata a Eskişehir.

La nuova fabbrica darà lavoro a 300 operai e punta a realizzare circa 800.000 prodotti l’anno, inclusa una nuova lavastoviglie dotata di intelligenza artificiale e di un particolare sensore ottico interno che è in grado di individuare la quantità e la tipologia delle stoviglie che sono state caricate, per poi suggerire il programma più adatto.

Tutto questo ovviamente sarà possibile grazie all’utilizzo di tecnologia avanzate, quelle che ormai caratterizzano la cosiddetta industria 4.0.

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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