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Solo un azienda su tre offre lo smart working

La ricerca di Fòrema evidenzia cosa le aziende propongono ai talenti

Solo un’azienda su tre offre lo smart working durante il colloquio: questo quanto emerge dalla ricerca di Fòrema, che ha valutato le aziende di Assindustria Venetocentro. Le aziende invece puntano più sull’assicurare un posto fisso e sul’efficacia del proprio employer branding.

Fòrema: solo un’azienda su tre offre lo smart working ai colloqui

Analizzando 160 aziende, quasi tutte padovane e piacentine, emerge che le aziende hanno diversi approcci per convincere i talenti a lavorare con loro. L’unica costante sembra essere quella del posto sicuro: tutti offrono stabilità ai giovani talenti in ingresso. Ma per il resto, ci sono approccio differenti.

Solo un’azienda su dieci propone stock option alla fine dell’anno. E solo un’azienda su tre offre lo smart working anche parziale, sebbene sia un’esigenza sempre più richiesta soprattutto dai più giovani. Le aziende credono che possa pesare sull’organizzazione aziendale. Piuttosto, preferiscono professare la piacevolezza del luogo di lavoro e la cultura aziendale.

Roberto Baldo, responsabile attività e progetti finanziati per Fòrema, spiega: “gli hr manager sottolineano principalmente il fatto di offrire la piacevolezza e la sicurezza dei luoghi di lavoro (78% dei rispondenti), seguita dalla cultura e dal modello organizzativo adottato (65%). Tra i trend interessanti registriamo anche un’offerta sempre minore di smart working, c’è in effetti un reflusso verso l’ufficio dopo l’esperienza del lavoro da casa”.

Fòrema offerte smart working aziende
Roberto Baldo, responsabile attività e progetti finanziati

Ma entrando nel dettaglio della ricerca, emerge come le aziende abbiano approci diversi e a volte in contraddizione fra loro.

Incentivi economici o di qualità?

Forse anche perché siamo in un momento complicato economiche, le aziende ci tengono anzitutto a offrire sicurezza ai candidati. Infatti il 97% mette al centro la solidità economica e finanziaria dell’impresa. E ben l’82% sottolinea come il turn over fra i dipendenti sia basso: un altro indicatore che le imprese tendono anzitutto a sottolineare la stabilità dell’impiego.

Mente adottati invece un uso esteso del lavoro agile (33%) e anche la possibilità di usufruire di più ferie o permessi rispetto al contratto nazionale. E solo il 9% offre un ritorno sugli utili.

Il tema del luogo di lavoro invece ritorna nel vantare la qualità di vita in ufficio o in generale in azienda. Il 96% ci tiene ad esprimere la piacevolezza di lavorare con gli altri. Fino all’85% parla di strumenti e di tecnologie utilizzate, che possono quindi fare da discriminante. Anche l’accessibilità della sede è importante (74%). Mentre solo il 22% propone spazi condivisi di lavoro.

La cultura aziendale è un altro tassello importante per attrarre talenti secondo lo studio di Fòrema. L’85% parla di competenze e appetibilità, l’81% vanta l’importanza della trasparenza interna. Il 76% discute di percorsi formativi e meritocrazia, sottolineando l’attenzione alla crescita in azienda. Invece meno preponderante la struttura interna dei gruppi di lavoro (33%) e la realizzazione di inclusione sociale (41%).

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L’importanza della reputazione aziendale

Se l’avversione alle offerte di smart working da parte delle aziende è un tema forte, la ricerca Fòrema fa emergere un altro dato importante: la reputazione aziendale ha un valore elevato. Per l’89% è un valore chiave, in particolare per quanto riguarda il modo in cui trattano i collaboratori (63%). Ma sempre più aziende prestano attenzione all’ambiente (62%), alle tematiche legate alla cittadinanza (35%) e al sociale (48%).

Per dimostrare la propria cultura aziendale e aumentare la proprie reputazione, molte aziende utilizzano un mix di canali informali (il passaparola dei dipendenti) e formali (sito aziendale, LinkedIn).

Fòrema discute la questione offerte delle aziende (e il basso ricorso alla smart working) a NextGen Festival

NextGen Festival è il Festival della formazione organizzato a Padova dal 15 al 17 novembre da Fòrema, che utilizzerà questo studio come propedeutico alla discussione. Il direttore generale di Fòrema, Matteo Sinigaglia, spiega: “L’obiettivo di NextGen Festival è dare particolare rilevanza alle nuove generazioni che entrano nel mondo del lavoro. La Generazione Z sta influenzando e cambiando notevolmente le dinamiche organizzative delle imprese a partire dai temi del lavoro agile, della responsabilità su progetti specifici e della necessità di sentirsi parte attiva nel processo decisionale dell’impresa”.

Trovate maggiori informazioni su NextGen Festival qui.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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