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AWS: le competenze dei dipendenti migliorano le performance aziendali

La tecnologia, l’innovazione e il cloud computing hanno continuato a evolversi nel 2022. Un anno difficile per le aziende, che hanno dovuto saper gestire cambianti rapidi e rispondere a sfide eterogenee – con il cloud come arma segreta. Ma per sfruttare al meglio il cloud, le aziende devono investire anche nel capitale umano: le competenze dei dipendenti fanno la differenza per le performance aziendali, come spiega Maureen Lonergan, VP, AWS Training and Certification.

AWS: le competenze dei dipendenti per le performance cloud

Nonostante l’incertezza economica abbia influenzato gli ultimi piani operativi, chi investe nelle persone – soprattutto ora – scoprirà che ne vale la pena. Questo quanto emerge da uno studio recente di Forrester Research, il quale ha mostrato che le aziende che formano i loro dipendenti sulle competenze cloud ottengono un ritorno sull’investimento (ROI) del 100% in sei mesi e del 234% in tre anni.

Inoltre, le aziende con una forza lavoro dotata di competenze digitali avanzate creano innovazione di prodotto o servizio. Cosa che aumenta il Prodotto Interno Lordo (PIL) globale annuo di circa 6.3 miliardi di dollari, incrementando il reddito e la produttività dei lavoratori.

Le competenze IT e gli investimenti necessari

Se l’azienda è già passata al cloud, o sta pensando di farlo, potrebbe risentire della scarsità di talenti con competenze cloud avanzate. Ci sono cinque milioni di posti di lavoro liberi nel cloud e i ruoli in questo settore sono tra i più difficili da riempire. Quindi, se cercate talenti cloud, la strategia migliore è concentrarsi sullo sviluppo delle competenze della vostra forza lavoro attuale.

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Secondo la Skillsoft’s IT Skills and Salary Survey 2022, il cloud computing è tra le aree principali di investimento, seguito da cybersecurity/sicurezza informatica, AI/ML, Infrastrutture e Sistemi, Data Analytics/Data Management e Data Science.

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Per tenere il passo con le tendenze emergenti nel cloud computing, le aziende devono formare il proprio personale in quattro aree chiave: sicurezza, data analytics, sviluppo e DevOps. Questo richiede una valutazione accurata delle competenze esistenti e un piano di formazione mirato per colmare le eventuali lacune.

AWS e le competenze cloud dei dipendenti: come trattenere i giusti talenti

Per trattenere i dipendenti con abilità avanzate nel cloud, le aziende devono investire in opportunità di formazione e certificazione continue. Questo può aumentare la motivazione e la fedeltà dei dipendenti, oltre a dare loro un vantaggio competitivo sul mercato. Se non si offre una formazione adeguata, si rischia di perdere i talenti a causa della scarsità globale di esperti nel cloud. Per questo motivo, AWS Skill Builder offre diverse risorse di formazione per supportare lo sviluppo professionale dei dipendenti. Senza una formazione adeguata, si potrebbero verificare ritardi nell’innovazione e inefficienze operative.

Un’altra strategia per ridurre il gap di competenze è quella di assumere personale alle prime fasi della carriera, che abbia competenze cloud fondamentali e certificazioni riconosciute dal settore. Queste persone possono svolgere compiti come supporto tecnico, troubleshooting, QA, testing e recupero dati. Poiché queste persone richiedono stipendi più bassi rispetto ai professionisti esperti nel cloud, si può risparmiare sui costi e allo stesso tempo aumentare la produttività.

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Importante inoltre puntare sui giovani. ESG ha rilevato che il 90% delle aziende che hanno puntato sui giovani talenti ha ottenuto un ROI positivo. I talenti all’inizio della propria carriera sono desiderosi di imparare, si adattano facilmente e raggiungono il “time to value” in circa la metà del tempo rispetto a un’assunzione di livello esperto. In sintesi, i talenti all’inizio della propria carriera possono aiutarvi a innovare, a incrementare i ricavi generati dal cloud e a trattenere i talenti all’interno dell’organizzazione.

Soluzioni di apprendimento integrate

Un’ottima opzione è la formazione con un istruttore virtuale (VILT). Prima del 2020, la maggior parte della formazione dal vivo veniva svolta di persona. Ma, con l’evoluzione del mondo del lavoro, anche questo aspetto è cambiato, con approcci sofisticati che migliorano l’esperienza di apprendimento senza un ambiente di classe fisico. Sia gli studenti che i dirigenti concordano sul fatto che il formato VILT è estremamente efficace, aumenta la knowledge retention ed è più economico, in quanto elimina i costi di viaggio. Per questo motivo, la VILT aumenterà la sua disponibilità e il suo utilizzo nei prossimi 12-24 mesi.

L’importanza delle certificazioni (non solo degli esperti)

Un modo per riconoscere i professionisti più qualificati e preparati è quello di valutare le loro certificazioni di settore, che sono sempre più richieste dalle aziende che vogliono aumentare il loro vantaggio competitivo. ESG ha evidenziato come il personale certificato contribuisca a migliorare le performance e i risultati dell’azienda. Se la vostra azienda prevede o sta già sostenendo i dipendenti nel conseguimento di una certificazione, noterete un incremento della produttività, della capacità di innovazione e della fedeltà dei dipendenti all’interno della vostra azienda.

L’adozione del cloud non riguarda solo il reparto IT, ma coinvolge sempre più tutte le funzioni aziendali: dalla finanza, alle vendite, alle risorse umane, al marketing e anche al personale amministrativo. Volkswagen, per esempio, ha investito nel rafforzamento delle conoscenze e delle competenze cloud dei propri dipendenti usando un framework basato sul cloud. Stefan Klünker, Global Product Owner di Volkswagen Financial Services ha spiegato: “La formazione e la certificazione AWS ci hanno aiutato a trasformarci come azienda, definendo un percorso in cui business e IT si sono avvicinati e tutti hanno compreso la necessità di fornire soluzioni migliori e più rapide ai nostri clienti”.

Maggiori informazioni sul sito di AWS.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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