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Gli italiani acquistano sempre di più tramite l’online

Circa 35,2 milioni di italiani hanno effettuato acquisti online nel 2025, con un aumento di 1,5 milioni rispetto al 2024. Questo è uno dei diversi dati provenienti dalla ricerca Netcomm NetRetail, i quali sono stati presentati durante il Netcomm Forum di Milano. Questi dati dunque dipingono un mercato in crescita, ma ancora decisamente legato a dinamiche ibride.

Gli smartphone e i PC guidano le transazioni, mentre i pagamenti digitali superano l’89% del totale. Tuttavia, i negozi fisici mantengono un ruolo cruciale nel customer journey, e infatti essi influenzano il 22,8% degli acquisti online.

In aumento gli italiani che fanno acquisti online nel 2025

Il contante resiste solamente nei negozi fisici

Il contante alla consegna crolla all’1,2% nelle transazioni online, confermando una tendenza iniziata nel 2020. Nei negozi fisici, però, la moneta fisica resiste: il 27,1% dei pagamenti in store avviene ancora in contanti, nonostante un calo di 28 punti percentuali dal 2018. La svolta arriva dai digital wallet, utilizzati dal 30,8% degli utenti, e dalle carte di credito, favorite dalla diffusione di terminali POS avanzati.

Il bonifico sopravvive per acquisti di alto valore: rappresenta solo il 2% delle transazioni, ma con importi medi di 450 euro, contro una media generale di 130 euro. Sicurezza e flessibilità guidano le scelte: il 68% degli utenti cerca opzioni come il pagamento rateizzato o l’integrazione con app fedeltà, mentre il 22% privilegia la semplicità delle prepagate sul sito.

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Chi sono gli italiani che fanno acquisti online nel 2025?

L’età media degli acquirenti online è di 46 anni, due in meno della media nazionale. I giovani under 24, che rappresentano il 15% del totale, cercano velocità e personalizzazione, acquistando soprattutto abbigliamento ed elettronica. Gli over 65 preferiscono siti consolidati come quelli di editoria e alimentari, con un’attenzione alla sicurezza delle transazioni.

Geograficamente, il Sud e le Isole coprono il 30% degli acquirenti, segnando un riequilibrio rispetto al passato. Il Nord Ovest e il Centro mantengono posizioni di rilievo, mentre i piccoli centri urbani registrano una crescita del 12% nelle consegne out of home.

Touchpoint e omnicanalità nel dettaglio

Prima di acquistare, gli italiani consultano 4 touchpoint in media. Motori di ricerca (55,7%) e recensioni online restano fonti primarie, ma i siti dei brand (50,3%) guadagnano terreno grazie a contenuti personalizzati. I social media influenzano il 29,8% delle decisioni, con picchi nel settore elettronico per via di chatbot e AI che simulano assistenti virtuali.

L’omnicanalità mostra dinamiche complesse: il 40% degli acquisti in negozio è orientato da ricerche online, specialmente in elettronica e salute. Viceversa, il 22,8% degli acquisti online parte da una visita in store, soprattutto per abbigliamento ed elettrodomestici. I punti vendita fisici trasmettono fiducia: il 34% degli utenti li considera fondamentali per servizi post-vendita e ritiri senza costi aggiuntivi.

La sfida del digital divide

Nonostante i progressi, il digital divide persiste: il 18% delle microimprese non offre ancora opzioni di pagamento digitale, perdendo quote di mercato. Le PMI del Sud faticano a competere con i grandi player su logistica e visibilità online, pur rappresentando il 40% del Made in Italy venduto in rete.

Le dichiarazioni di Roberto Liscia

Roberto Liscia, Presidente di Netcomm, ha dichiarato quanto segue: “La ricerca che abbiamo presentato oggi, nella sua sedicesima edizione, analizza non solo le evoluzioni dei comportamenti di acquisto digitale in Italia, ma anche come questi stiano modificando profondamente il panorama del retail. Un dato interessante riguarda i touchpoint digitali: quando si acquista in negozio ben 4 decisioni su 10 sono influenzate dall’interazione digitale, mentre quando si acquista online la visita nello store orienta 1 decisione d’acquisto su 4. I numeri testimoniano come la distinzione tra canale fisico e digitale stia progressivamente svanendo, dando vita a un’esperienza di acquisto sempre più integrata.”

Infine, Roberto Liscia ha concluso affermando: “Questo scenario offre grandi opportunità di sviluppo, con il digitale che rappresenta non solo una sfida, ma anche un fondamentale strumento di innovazione e competitività per il futuro del retail in Italia.”

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