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beSharp e la scalabilità dell’innovazione

Quando parliamo di scalabilità, molto spesso, siamo tutti malati di gigantismo. Pensiamo solo a sistemi che crescono all’infinito e sono in grado di sostenere carichi di lavoro sempre più elevati con una capacità di calcolo che cresce senza limiti. Ci dimentichiamo troppo spesso che esiste anche un concetto di scalabilità verso il basso. Ovverosia, la capacità di un sistema di adattarsi alla riduzione di risorse senza però rinunciare significativamente alle prestazioni. Stesso discorso, secondo molti, dovrebbe essere applicato all’innovazione: portarla anche dove le risorse si riducono e non assumere sempre di avere capacità che raddoppiano ad ogni cambio di tecnologia. Questo è esattamente quello che sta facendo beSharp: portare innovazione al mondo della gare su kart scalando verso il basso tecnologie che oggi si adottano nel campo della Formula 1 e coniugandole con il cloud.

Il Kart come opportunità

Il mondo del Go-Kart, inutile negarlo, viene spesso identificato come la semplificazione (o la gavetta dei piloti) della Formula 1. Questo, ci sentiamo di dire dopo quanto assistito all’evento di beSharp, è una semplificazione decisamente troppo forte. Anche i kart sono una disciplina molto impegnativa con una notevole componente tecnologica. Quello che però manca ai kart in questo momento è un uso più pervasivo della tecnologia per analizzare e ottimizzare le prestazioni di pilota e mezzo. Ed è qui che si inserisce il primo progetto di innovazione di beSharp attraverso la sua divisione Performance Technology.

Nelle vetture di Formula 1, già oggi, è presente una sensoristica estremamente sofisticata che raccoglie montagne di dati che vengono elaborati in tempo reale. Questo permette di capire velocemente i problemi tecnici e migliorare le prestazioni come mai prima. Tuttavia, questa tecnologia non può essere trasferita così com’è al mondo dei kart per questioni di peso e di regolamento. Anche solo mezzo chilo diventa un sovrappeso significativo e il regolamento vieta qualunque forma di comunicazione tra pilota e box durante le gare. Sia chiaro, i Kart non sono privi di tecnologia. Purtroppo, però, questa si limita spesso a una raccolta dati meno articolata da analizzare ex-post; in maniera anche, a volte decontestualizzata. Inoltre, non avere ancora una necessità di comunicazione continua, fa si che i circuiti non siano normalmente attrezzati in termini di connettività.

È stato quindi necessario per beSharp, al fine di portare innovazione in un kart, ripensare alle tecnologie in un ottica di scalabilità verso il basso per renderle meno ingombranti, più leggere e in grado di funzionare anche in assenza di un’infrastruttura di supporto diffusa.

beSharp scalabilita innovazione gara
Photo credits: Pro One Media

Cosa succedein pista

In pista, l’obiettivo tecnologico è quello di raccogliere dati di telemetria durante le prove per poter indirizzare al meglio meccanici e pilota. Questo è stato ottenuto dallo staff di beSharp progettando e costruendo dei sensori ad-hoc. In assenza di infrastruttura dedicata, la comunicazione avviene in maniera opportunistica (quando possibile) attraverso paline mobili a bordo pista.

I dati raccolti vengono elaborati in tempo reale tramite un applicativo implementato su cloud AWS e poi presentati in tempi molto ridotti al personale di bordo pista.

Le sei sfide di beSharp Performance Technology

beSharp Performance Technology è la divisione Ricerca e Sviluppo di beSharp che si è occupata di questo progetto. Tuttavia, Alessandro Molina, co-fondatore e CFO di beSharp preferisce identificarla più come un reparto dedicato alle sperimentazioni. L’obiettivo finale di beSharp Performance Technology non è strettamente quello di creare nuove tecnologie (tipico del’R&D) ma creare opportunità di mercato cimentandosi in progetti per cui non ci sono attualmente soluzioni.

Per poter trovare i “progetti giusti” beSharp Performance Technology lancia a se stessa sei sfide. Sei ambiti di difficoltà che rendono il progetto realmente unico e quindi, dal loro punto di vista, degno di nota.

1. Ambiente

Affrontare situazioni ambientali estreme in termini di temperatura, umidità, sollecitazioni meccaniche; o anche solo il termini di ambiente atmosferico.

2. Comunicazioni

Riuscire a costruire una comunicazione di rete affidabile anche in caso di infrastruttura instabile o disponibile in maniera intermittente.

3. Resilienza

Costruire soluzioni estremamente tolleranti ai guasti per riuscire a garantire sempre il risultato, indipendentemente dalla situazione ambientale.

4. Garanzia del dato

Fornire una garanzia completa sulla integrità dei dati, sia archiviati che inviati, anche se di grandi dimensioni.

5. Elaborazione real-time

Assicurare una elaborazione dei dati in real time con garanzie sul tempo di risposta.

6. Efficienza

Sviluppare algoritmi estremamente ottimizzati in grado di essere eseguiti su architetture minimali con disponibilità di risorse anche molto ridotte

Da quello che abbiamo potuto vedere, il progetto di beSharp sull’innovazione della telemetria per i kart presenta tutte e 6 queste sfide e si è dimostrato un ottimo banco di prova. Rimaniamo quindi in attesa di vedere quale sarà la prossima sfida in cui beSharp Performance Technology vorrà cimentarsi.

Nel frattempo, per chi volesse conoscere meglio beSharp e quello che può offrire in termini di innovazione, anche non in condizioni estreme, può consultare il loro sito.

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Dario Maggiorini

Si occupa di tecnologia e di tutto quello che gira attorno al mondo dell'ICT da quando sa usare una tastiera. Ha un passato come sistemista e system integrator, si è dedicato per anni a fare ricerca nel mondo delle telecomunicazioni e oggi si interessa per lo più di scalabilità e sistemi distribuiti; soprattutto in ambito multimediale e per sistemi interattivi. Il pallino, però, è sempre lo stesso: fare e usare cose che siano di reale utilità per chi lavora nel settore.

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