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Report Acronis: gli hacker puntano alle PMI

Quattro organizzazioni su cinque hanno avuto problemi di sicurezza nella prima metà del 2021

 Acronis ha pubblicato, in occasione dell’evento Black Hat 2021, l’aggiornamento del Report Acronis sulle minacce digitali 2021. I dati riportano che le piccole e medie imprese (PMI) sono entrate prepotentemente nel mirino degli hacker, stando ai trend osservati durante i primi sei mesi dell’anno.

Infatti il report evidenzia come durante la prima metà del 2021 quattro organizzazioni su cinque hanno subito una minaccia alla propria sicurezza informatica, dovuta principalmente a vulnerabilità nel proprio ecosistema di fornitori terzi. Se si tiene conto che il costo medio di una violazione dei dati è salito a circa 3,56 milioni di dollari, e il pagamento medio di un riscatto del ransomware ha subito un’impennata del 33%, superando i 100.000 dollari. molte PMI che non hanno queste cifre da poter investire potrebbero chiudere.

“Sebbene l’aumento degli attacchi interessi le organizzazioni di tutte le dimensioni, un aspetto a cui non viene dedicata sufficiente attenzione da chi si occupa degli attuali trend delle minacce digitali è l’impatto che esse stanno avendo sulla community delle piccole imprese”, ha spiegato Candid Wüest, Vicepresidente di Cyber Protection Research di Acronis. “A differenza delle grandi aziende, le piccole e medie imprese non hanno i fondi, le risorse o le competenze del personale necessarie per contrastare le minacce odierne. Esse si rivolgono pertanto ai Service Provider IT, ma se i sistemi di questi ultimi vengono compromessi, le PMI sono in balia degli hacker.”

Report Acronis sulle minacce digitali

Report Acronis sulle minacce digitali, i dati più rilevanti

L’edizione di metà anno del Report Acronis sulle minacce digitali 2021, che si basa sull’esame dei dati di attacchi e minacce raccolti dalla rete globale di centri CPOC di Acronis, che monitorano e studiano le minacce digitali 24 ore su 24, 7 giorni su 7, ha rilevato anche quanto segue:

  • Gli attacchi di phishing stanno dilagando. In seguito all’uso di tecniche di social engineering per spingere con l’inganno gli utenti a cliccare su allegati o link dannosi, le e-mail di phishing sono aumentate del 62% tra il primo e il secondo trimestre dell’anno. Questo picco è particolarmente preoccupante poiché il 94% del malware viene introdotto tramite le e-mail. Nello stesso periodo, Acronis ha bloccato per i suoi clienti oltre 393.000 URL dannosi e di phishing, impedendo agli hacker di accedere a dati preziosi e di introdurre il malware nei sistemi dei clienti.
  • I casi di esfiltrazione dei dati continuano ad aumentare. Nel 2020, più di 1.300 vittime di ransomware hanno visto i loro dati divulgati pubblicamente dopo l’attacco subito, poiché gli hacker cercano di ottimizzare il tornaconto economico che possono ottenere da attacchi messi a segno. Durante la prima metà del 2021, sono state già rilevate oltre 1.100 fughe di dati, il che potrebbe significare un incremento del 70% entro la fine dell’anno.
  • I lavoratori remoti continuano a essere uno dei bersagli principali. La necessità di ricorrere ai lavoratori remoti prosegue sulla scia della pandemia di COVID-19. Due terzi dei lavoratori remoti ora utilizzano i dispositivi aziendali per attività personali e i dispositivi personali per attività lavorative. Di conseguenza, gli hacker stanno studiando attivamente i lavoratori remoti. Acronis ha osservato un incremento di oltre il doppio degli attacchi informatici a livello globale, con un aumento del 300% degli attacchi brute-force ai danni dei sistemi remoti sferrati tramite RDP.

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Danilo Loda

100% "milanes", da una vita scrivo di bit e byte e di quanto inizia con on e finisce con off. MI piace tutto quello che fa rumore, meglio se con un motore a scoppio. Amo viaggiare (senza google Maps) lo sport, soprattutto se è colorato di neroazzuro.

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